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Scala dei Turchi, l’incanto sul mare

di | 2021-05-02T10:42:37+02:00 2-5-2021 6:00|Sezione 1, Viaggi|2 Comments

PALERMO– Al turista che visita Agrigento, con gli occhi già pieni della straordinaria bellezza della Valle dei Templi, basterà imboccare la Statale 115 e percorrere circa 16 km per ammirarla: oltre Porto Empedocle, lungo la costa che porta al paese di Realmonte, troverà la “Scala dei Turchi”, un’incantevole parete rocciosa, che forma una sorta di scalinata naturale a strapiombo sul mare.

A conferire alla scogliera l’abbagliante e suggestivo colore bianco è una particolare roccia sedimentaria calcarea ed argillosa: la marna. La parete rocciosa  – con i suggestivi gradoni dalla forma sinuosa, ondulata e tondeggiante – deve poi la speciale conformazione all’azione del vento e del mare. Il nome deriva invece dall’appellativo con cui la popolazione locale usava chiamare i pirati saraceni che, intorno al sedicesimo secolo, la utilizzavano come approdo per le loro scorrerie nei paesi costieri.

La particolarità della falesia è stata utilizzata da alcuni registi che vi hanno girato scene dei loro film: Giuseppe Tornatore per “Malèna”; Pierferdinando Diliberto, in arte Pif, per “In guerra per amore”. Il compianto Andrea Camilleri vi ha ambientato una parte del romanzo “La prima indagine di Montalbano”, in cui l’autore descrive le reazioni del commissario alla vista della scogliera: “Finì il gelato di cassata, pagò alla cassa, niscì, pigliò la machina che aviva lasciata poco distante e partì verso la Scala dei Turchi. Passato un promontorio, la Scala dei Turchi gli apparse ‘mprovvisa. Se l’arricordava assai più imponenti, quanno si è nichi tutto ci appare più granni della realtà. Ma anche accussì ridimensionata conservava la sua sorprendente billizza. Il profilo della parte più alta della collina di marna candida s’incideva contro l’azzurro del cielo terso, senza una nuvola, ed era incoronato da siepi di un verde intenso.  Nella parte più bassa, la punta formata dagli ultimi gradoni che sprofondavano nel blu chiaro del mare, pigliata in pieno dal sole, si tingeva, sbrilluccicando, di sfumature che tendevano al rosa carrico. Invece la zona più arretrata del costone poggiava tutta sul giallo della rina”.

Sembra incredibile, ma questo tratto di paradiso ha rischiato di essere deturpato dall’abusivismo edilizio: negli anni ’80 vi era sorto un cantiere per la costruzione di un grande albergo, poi bloccato dalle denunce di Legambiente. La costruzione fu poi abbattuta nel 2013 anche grazie al contributo del FAI (Fondo Ambiente Italiano). Salvata dall’abusivismo, purtroppo la Scala dei Turchi è però a grave rischio idrogeologico: pericolosi cedimenti si sono verificati proprio nei giorni scorsi, soprattutto nella parte ovest della scogliera, che necessita di urgenti interventi di messa in sicurezza sia per la sua salvaguardia e il mantenimento dell’aspetto originario sia per l’incolumità dei visitatori.

Visitatori ai quali dal febbraio 2020 è comunque impedito l’accesso, essendo tutta l’area sotto sequestro dal febbraio 2020 per una particolare contesa giudiziaria, a riprova di stare nella patria di Luigi Pirandello. La proprietà della scogliera bianca è contesa infatti tra il comune di Realmonte e un privato cittadino, Ferdinando Sciabarrà, che rivendica la legittimità del suo possesso esibendo un titolo di proprietà risalente al lontano novembre 1889. Nell’attesa che un’udienza civile decida a chi appartenga il prezioso tratto di costa, il signor Ferdinando si dice comunque disposto a cedere gratuitamente al comune di Realmonte il bene prezioso.

Nell’attesa di una rapida chiusura del contenzioso e dell’immediata messa in opera dei lavori di messa in sicurezza, prima dal comune di Realmonte, poi dall’Assemblea Regionale siciliana, è stato già avviato l’iter di candidatura della Scala dei Turchi a sito Unesco, perché l’incantevole falesia sia inserita nei siti geologici Patrimonio dell’Umanità.

Maria D’Asaro

 

Già docente e psicopedagogista, dal 2020 giornalista pubblicista. Cura il blog: Mari da solcare
https://maridasolcare.blogspot.com. Ha scritto il libro ‘Una sedia nell’aldilà’ (Diogene Multimedia, Bologna, 2023)

2 Commenti

  1. Elio Clero Bertoldi 2 maggio 2021 at 7:38 - Reply

    Grazie, Maria. Mi hai fatto immergere in una realtà che conoscevo solo dalle immagini. Scala dei Turchi merita ampiamente il riconoscimento Unesco.

  2. Franco Battaglia 2 maggio 2021 at 9:08 - Reply

    https://francobattaglia.blogspot.com/2013/10/sicilia-fai-da-noi-taccuino-di-viaggio.html

    Spero che la meraviglia della Scala dei Turchi venga salvaguardata, soprattutto dall’incuria di turisti che non si rendono conto di quanta bellezza gli si va sbriciolando sotto i piedi..

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