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In crescita la generazione “No Kids”

di | 2024-04-21T10:10:44+02:00 21-4-2024 5:00|Attualità, Sezione 1|0 Commenti

VITERBO – Si chiama generazione “No Kids”, ossia senza figli, ed è in costante aumento. È  il dato del profondo cambiamento in atto nella società italiana, che vede diverse coppie scegliere di non avere prole. Lo dicono i dati dell’indagine svolta a cura dell’Istituto Toniolo, ente fondatore dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, che evidenzia come il 21% delle donne sostiene di non volere figli, mentre il 29% è poco interessato alla maternità. Del resto, la natalità è comunque in crisi in tutta Europa e non solo nel nostro Paese.

Lo studio è stato svolto tra un campione di settemila donne di età compresa tra i 18 ed i 34 anni e dimostra, dunque, il profondo mutamento sociale nel quale emerge proprio la generazione “No Kids”. Insomma, avere figli non fa parte del loro programma di vita, delle loro aspettative e molte donne si sono accorte di non possedere per niente il “senso materno”. Preferiscono orientare i propri interessi verso la carriera, gli appagamenti personali o, semplicemente, vogliono avere piena libertà di gestire la propria vita. In definitiva vogliono sentirsi libere, perché i figli sono visti come un intralcio alla libertà.

Altri, invece, sono mossi da motivi economici, in base ai quali è sempre più difficile mettere su famiglia. Scelte che, però, stanno portando verso un drammatico risultato: un disastro demografico con relative conseguenze sociali ed economiche. Tutto questo trova conseguenza nell’impoverimento, nella caduta del Pil, nella riduzione del benessere… La procreazione, quindi, non è più vista come un imperativo biologico, tutt’altro.

Vengono in mente le parole di Papa Francesco durante l’udienza del mercoledì nel gennaio 2022, nella quale parlando a braccio, a tal proposito, disse: “Oggi la gente non vuole avere figli, almeno uno. E tante coppie non vogliono. Ma hanno due cani, due gatti. Sì, cani e gatti occupano il posto dei figli”. Una denuncia accorata, un monito del Pontefice così attuale e forte che invita a riflettere perché “questo negare la maternità e la paternità ci diminuisce, ci toglie umanità e così la civiltà diventa più vecchia e senza umanità perché si perde la ricchezza della paternità e della maternità e soffre la patria che non ha figl”.

Laura Ciulli

 

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