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Lady Florence, una vita da romanzo

di | 2020-02-21T18:40:51+01:00 9-2-2020 6:05|Personaggi, Sezione 2|0 Commenti

PALERMO – “Ogni vita merita un romanzo” affermava, qualche decennio fa, lo psicoterapeuta americano Erving Polster. Ci sarebbe davvero da scrivere un romanzo su lady Florence Trevelyan, nata nel 1852 a Newcastle, nel nord est del Regno Unito. Cosa ebbe di così speciale la sua vita? Intanto Florence nacque da genitori blasonati: il padre, Edward Spencer Trevelyan, era un aristocratico; la madre, Catherine Ann Forster, era cugina e dama di corte della regina Vittoria. I suoi genitori escogitarono un espediente perché il suo cognome non venisse cancellato da un futuro matrimonio: al battesimo le fu dato Florence come primo nome e Trevelyan come secondo, per cui la sua firma completa risultava Florence Trevelyan Trevelyan.

Il primo colpo di scena della sua vita Florence lo subì a soli due anni, quando suo padre si suicidò. Dopo la tragica morte del marito, Catherine decise di trasferirsi ad Hallington Demesne, dove cominciò ad occuparsi, insieme alla figlia, di piante e giardini; passione questa che, insieme a quella per gli animali, caratterizzò poi tutta la vita di Florence. Nel 1877 la madre di Florence morì e lei intraprese dei viaggi in Europa con la cugina Louisa Harriet Perceval, visitando nel 1881 per la prima volta la Sicilia e Taormina.

Tornata nel Regno Unito, fu molto vicina alla regina Vittoria, tanto da soggiornare con lei in Scozia nel Castello di Balmoral. Castello che, tra i suoi tanti segreti, forse custodisce anche questo: una presunta relazione tra Florence e l’allora principe di Galles, il futuro re Edoardo VII. Vera o inventata che sia questa storia, sta di fatto che Florence lasciò per sempre la sua patria – forse per espressa volontà della regina Vittoria – e nel 1884 si trasferì definitivamente a Taormina, dove per lei ebbe inizio una nuova vita. Qui incontrò infatti il sindaco di Taormina, nonché docente di anatomia-istologia patologica all’Università di Padova: il professor Salvatore Cacciola, che diventerà suo marito.

Davvero singolare il motivo del loro primo incontro: Miss Florence, disperata perché non c’era un veterinario che potesse curare il mastino Sole, uno dei suoi cinque cani che si era ammalato, chiese aiuto addirittura al sindaco della città e medico luminare, che curò e guarì il cane. E accese d’amore il cuore di miss Florence. I due si sposarono il 7 luglio 1890. Purtroppo il loro unico figlio morì appena nato. Salvatore e Florence furono comunque una coppia assai unita, molto apprezzata per la generosità con cui si prodigarono per tante famiglie povere. Il sindaco e la sua consorte condivisero soprattutto la cura per la loro città e la passione per la natura e gli animali.

Già nell’anno delle nozze, lady Florence comprò l’isola Bella – l’isoletta di fronte a Taormina – che impreziosì con piante tipiche della macchia mediterranea, con specie non autoctone e arbusti rari. A Taormina creò invece uno splendido giardino in stile inglese, da lei soprannominato “Hallington Siculo”, dove furono piantate diverse specie di piante. Con materiali semplici come tegole, colonne e legno, in uno stile eclettico di grande fascino, nel giardino fece poi costruire dei padiglioni che lei chiamava “alveari”: punti di osservazione degli uccelli e luoghi di ristoro dove prendere il tè. Florence fu anche una pioniera della conservazione degli habitat per uccelli in Italia. Tutti i lasciti di beni immobili nel suo testamento contengono la condizione che i futuri possessori delle sue proprietà in Inghilterra o in Sicilia non debbano tagliare alberi, coltivare la terra o costruire case.

A coloro che ereditarono “Hallington Siculo” impose l’obbligo del giardinaggio, mentre per l’Isola Bella pretese la più assoluta protezione delle specie di uccelli che vi dimoravano; dispose anche che fossero accuditi tutti gli altri animali dei quali lei si era presa cura in vita: uccelli, cani, capre, pappagalli, pavoni, piccioni, colombe e canarini. Dopo la morte di Florence, avvenuta per una polmonite nel 1907, il suo giardino fu donato alla città. Adesso è parte di un parco comunale molto più grande e costituisce la seconda attrazione turistica di Taormina dopo il Teatro greco-romano e, insieme con l’Isola Bella, riceve migliaia di visitatori ogni anno.

Chissà se, dal cimitero di Castemola, paesino dal panorama mozzafiato sopra Taormina, dove ora riposa, lady Florence non possa dare ancora uno sguardo amorevole alle piante e alle creature animali di questo scorcio di Sicilia da lei tanto amato…

Maria D’Asaro

Nell’immagine di copertina, il busto di lady Florence Trevelyan

Già docente e psicopedagogista, dal 2020 giornalista pubblicista. Cura il blog: Mari da solcare
https://maridasolcare.blogspot.com. Ha scritto il libro ‘Una sedia nell’aldilà’ (Diogene Multimedia, Bologna, 2023)

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