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Vita da Carlo, la serie tv ironica e riflessiva di Verdone

di | 2021-12-05T10:54:11+01:00 5-12-2021 6:20|Personaggi, Sezione 5, Spettacolo|0 Commenti

ROMA – Ha raccontato quella parte nascosta di sé che forse qualcuno immaginava ma che in realtà nessuno conosceva a fondo. Con l’aria sorniona e tipicamente romana, Carlo Verdone nella serie tv “Vita da Carlo” ha messo a nudo alcune caratteristiche della propria realtà quotidiana fatta di generosità, di disponibilità verso gli altri e di quella malinconica ironia che l’ha sempre accompagnato nel corso della vita e della sua carriera cinematografica. Una serie riflessiva ma fresca, una gran bella sorpresa distribuita sulla piattaforma Prime Video di Amazon, nella quale Verdone riesce a farsi amare e a far comprendere le difficoltà interiori vissute dall’uomo più che dall’attore, ormai profondamente cambiato rispetto a quello dei fortunati esordi, nel voler proporre e trasmettere nuovi messaggi al pubblico cercando di dimostrare di essere maturato al punto di saper fare altro rispetto ai soliti personaggi che ancora oggi il suo pubblico e i manager del cinema gli chiedono continuamente di ripetere in ogni occasione.

La serie, in dieci brevi puntate di circa mezzora, scorre piacevolmente pur non avendo ritmi incalzanti, ma risulta godibilissima e attuale. È ambientata principalmente in una fantastica casa realizzata come set cinematografico e studiata per l’occasione dallo scenografo Pannuti prendendo molti riferimenti dalle vere case di Verdone, così come la terrazza con uno splendido panorama su Roma. A conferma di questo, lo stesso Carlo Verdone ha pubblicato sui social un video nel quale dichiara: “La casa non è la mia, ma è stata disegnata dal mio scenografo Pannuti. Mi ritrovo molto nel risultato finale, tanto che la sento un po’ come casa mia”.

La storia è molto semplice e vede l’attore romano alla ricerca continua di poter vivere una giornata all’insegna di una tranquilla serenità: “Ma possibile che io non possa mai avere un giorno tranquillo?” ripete spesso Verdone. La sua vita infatti scorre quotidianamente tra interferenze esterne che portano il protagonista ad occuparsi spesso degli altri e poco di sé stesso. Carlo, separato dalla moglie, nella serie interpretata da Monica Guerritore, si ritrova da solo a dover fronteggiare le problematiche dei figli Maddalena (l’esordiente Caterina De Angelis, figlia d’arte di Margherita Buy) e Giovanni (Filippo Contri). A complicargli ancora di più la vita ci si mette una fantomatica candidatura a sindaco di Roma (che ci crediate o no anche questo è successo davvero) nata per puro caso con un discorso improvvisato per strada a seguito di un incidente occorso a un ragazzo per colpa di una buca e subito ripreso con i cellulari dai pochi presenti ma trasmesso con la velocità che solo i social frenetici di questi tempi possono diffondere e fino a farlo diventare virale in un attimo.

Carlo nel frattempo si trova a dover gestire anche una convivenza forzata con l’ex fidanzato della figlia (Antonio Bannò) stabilmente sistemato nella sua accogliente casa e con il quale instaurerà in seguito un rapporto affettuoso; dovrà vedersela quotidianamente con la rigida governante ereditata dal padre che minaccia spesso di fargli vertenza; dovrà scontrarsi con il produttore che spinge per il sequel di “Viaggi di nozze” e per continuare sempre sulla scia dei suoi personaggi famosi. Tra tutte queste cose Carlo trova anche il tempo per innamorarsi della propria farmacista (Anita Caprioli), complice la nota ipocondria. Particolarmente riuscita inoltre la scelta di affiancargli come spalla Max Tortora, nella serie inseparabile amico di Carlo, oltre alle ottime interpretazioni di Alessandro Haber e Morgan (l’intrusione più surreale), e all’ottimo cammeo di Roberto D’Agostino.

E poi c’è Roma a far da splendida cornice alla serie, con degli scorci immortali e poetici che solo un romano innamorato della propria città poteva saper cogliere. Il risultato dell’opera è una storia dove giganteggia un Carlo Verdone vero in tutta la sua straordinaria umanità, le sue angosce, le sue ansie e le sue paure ma un Carlo che si lascia voler bene e che tutti vorremmo avere come amico o parente. La solitudine emotiva del racconto lo rende credibile e in ogni puntata di Vita da Carlo è compresa almeno una scena in cui il protagonista, nonostante il successo e la notorietà, è profondamente solo con i suoi pensieri, mentre mangia in una enorme cucina oppure mentre fuma guardando Roma dalla terrazza della sua splendida casa.

Il finale malinconico e nostalgico in pieno stile Verdone è tutto da gustare con la speranza di vedere presto il seguito per scoprire altri aspetti ancora nascosti della vita di questo immenso attore romano.

Paolo Paglialunga

 

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