/, Viaggi/Un santuario dedicato al Santissimo Crocifisso

Un santuario dedicato al Santissimo Crocifisso

di | 2023-06-22T20:01:20+02:00 25-6-2023 5:35|Sezione 8, Viaggi|0 Commenti

ISCHIA DI CASTRO (Viterbo) – Ci sono luoghi suggestivi immersi nella natura, tra l’altro ricchi di storia e spiritualità. Il nostro Paese, senza ombra di dubbio, offre al turista e al visitatore occasionale perle incantevoli, patrimonio culturale e non solo. Nella zona più a nord del Lazio, a poco meno di 40 chilometro da Viterbo, capoluogo della Tuscia, si trova il santuario del Santissimo Crocifisso di Ischia di Castro, presso l’antica città di Castro, importante pagina storica del territorio.

È la zona vicino alla Selva del Lamone, tra il fiume Olpeta, affluente del Fiora, e il Fosso delle Monache. Si tratta di un territorio abitato sin dalla Preistoria e, probabilmente, sede della perduta città etrusca di Statonia. Secondo una leggenda, tramandata nel tempo, i soldati che distrussero il ducato di Castro, avevano risparmiato un particolare masso a forma di parallelepipedo triangolare, sul quale proprio nel lato rivolto a mezzogiorno, era impressa l’immagine dipinta del Crocifisso, risalente al XV secolo.

Un prezioso bene monumentale, testimonianza della “Guerra di Castro”, un conflitto fra lo Stato Pontificio e la famiglia Farnese, protrattosi per una buona parte del Seicento, in due vere e proprie fasi. La prima tra il 1641 ed il 1644 con il coinvolgimento dei Barberini, nello specifico Urbano VIII, i cardinali Francesco e Antonio mossi da interessi espansionistici, per impossessarsi dei beni dei Farnese. Inizialmente furono, infatti, le truppe pontificie ad invadere il ducato di Castro, successivamente quelle dei Farnese occuparono lo Stato Pontificio, arrivando fino ad Acquapendente.

Il 31 marzo 1643 il trattato di Roma decreta che il Ducato di Castro vada restituito ai Farnese e che Francesco Farnese venga nominato cardinale. Ma una volta innescato il seme della rivalsa e dell’astio, le ostilità non si fermarono e quindi la Guerra riprese la sua seconda fase, ossia tra il 1646 ed il 1649, perché Papa Innocenzo X elesse vescovo di Vasto monsignor Cristoforo Giarda, ma senza il consenso dei Farnese che, ovviamente lo rifiutarono. Il designato Monsignore durante il viaggio, subì un agguato nei pressi di Monterosi e così il Papa istituì un processo e ordinò di radere al suolo Castro, nel settembre del 1649. Identico destino previsto anche per quel masso a forma di parallelepipedo triangolare che, invece, rimase intatto.

Sarà per la particolare resistenza della pietra e per il forte simbolo del Crocifisso e per le immagini sacre: della Madonna del Carmine e di Sant’Antonio da Padova, il fatto viene interpretato come un segno divino, un miracolo che porta numerosi pellegrini in visita in questo luogo considerato ’sacro’ dalla fede popolare. Il suggestivo Santuario del Crocifisso è un vero e proprio simbolo di rinascita protrattosi ai giorni nostri, con questo masso al centro di un trivio, illeso e preservato dall’atto sacrilego dei soldati i quali, nonostante ripetuti tentativi, non riuscirono a distruggerlo.

Per preservare il masso del Crocifisso di Castro vengono costruiti una piccola cappella ed un altare. Visto il massiccio afflusso di devoti, nel 1870 viene eretto un semplice edificio, ampliato poi nel 1967, per accogliere i fedeli durante il mese di giugno. Il Santuario Diocesano del SS. Crocifisso di Ischia di Castro nel 2016 ha partecipato al Giubileo Straordinario della Misericordia, indetto da Papa Francesco. Alcuni sacerdoti sono disponibili per le confessioni, durante le celebrazioni. Per pellegrinaggi organizzati è possibile contattare il rettore Monsignor Luigi Fabbri, vicario del vescovo della Diocesi di Viterbo, al 347/2114399 oppure tramite posta elettronica donluigifabbri@gmail.com

Laura Ciulli

Lascia un commento

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

Chiudi