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Storie di ordinaria follia scolastica

di | 2019-12-08T06:31:49+01:00 8-12-2019 6:00|Attualità, Sezione 1|29 Comments

Ore 7.55 l’insegnante arriva a scuola. Ore 8.00 Firma sul registro cartaceo. Firma sul registro elettronico. Firma ancora sul registro di classe. Fa l’appello.Scrive le assenze sul registro cartaceo
Spunta le assenze su quello elettronico. Giustifica le assenze. Fa depositare i telefonini.
Ritira i buoni pasto, li controlla, li firma, li consegna. Nel frattempo Gigi, che ha perso lo scuolabus, arriva: sono le 8.15 circa. L’insegnante lo fa accomodare, scrive il ritardo sul registro cartaceo, spunta il ritardo su quello elettronico, ritira il suo buono pasto, si fa consegnare il telefonino.
Ora è pronta per iniziare la lezione, guarda l’orologio, strabuzza gli occhi perché sono già le 8.25. Pensa che ce la farà: ha 35 minuti circa. Non male. La sera precedente ha preparato la lezione di storia sulle invasioni barbariche e scremando i vari popoli, fermandosi per 8 minuti e 47 secondi circa sugli Unni e il loro capo Attila, crede di potercela fare.
Respira, apre i polmoni, guarda i ragazzi.
Inizia.
Sta parlando dei Visigoti, degli Angli, dei Sassoni ma non ha fatto bene i conti con gli imprevisti: Mara la interrompe, ha bisogno di andare in bagno e non può aspettare fino alla ricreazione, è urgente, le scappa. L’insegnante non può che concedere il permesso.
Mara ritorna. Si siede al suo posto.
L’insegnante riprende.
Luca alza la mano, anche lui deve andare in bagno. L’insegnante dice di aspettare, Luca reclama gli stessi diritti di Mara. L’insegnante acconsente in nome della democrazia.
La prof inspira, espira, riprende la lezione: “Dunque l’avanzata degli Unni fu bloccata grazie all’intervento di papa Leon… e tac! Suona la campana, tenta di completare la frase ma già gli alunni si stanno agitando perché è finita l’ora. Allora chiede di prendere il diario per segnare i compiti ma i ragazzi dicono che guarderanno sul registro elettronico. Già il registro elettronico, il docente dovrà scriverli anche lì.
Afferra la borsa, afferra i libri, acciuffa le penne e si dirige verso l’altra classe.
Firma il registro cartaceo, firma il registro elettronico, spunta le assenze, annota gli argomenti, ed è felice perché le giustificazioni, almeno quelle, non le deve segnare…
Respira, sta per iniziare la lezione di geografia sui vulcani ma bussano: è il collaboratore che annuncia l’ingresso di Giovannino che è stato accompagnato dalla madre.
L’insegnante lo fa accomodare, scrive l’ingresso posticipato sul registro cartaceo, spunta quello sul registro elettronico, fa depositare il telefonino.
Inspira ed espira. E soffocando un conato di rabbia, inizia con la sua lezione… Tra un vulcano attivo e uno quiescente è suonata la ricreazione. Non le resta che segnare i compiti sul registro il più chiaramente possibile, se non altro per i genitori.
Supponiamo che all’insegnante venisse in mente di scrivere: geografia pp. 123-127. Non immaginereste il caos che potrebbe generarsi:
Mamma 1 dirà che si devono studiare solo le pagine 123 e 127 ( 5 pagine di geografia non è umanamente possibile); Mamma 2 è sicura che le pagine da studiare sono da 123 a 127 e siccome ci sono due domande ha il dubbio se si devono fare anche quelle: chiederà sul gruppo Whatsapp. Mamma 3, che è precisa, fa notare che il periodo continua per altre due righe anche a p. 128 e, visto che prima o poi si deve studiare anche quella pagina, ha deciso che la propria figliola farà anche quella. Mamma 4 lamenterà che l’insegnante dovrebbe essere più precisa, che così non si può andare avanti, altrimenti a cosa servirebbe questo registro elettronico.
Quindi ogni buon docente, per sottrarsi al vilipendio, è opportuno che usi una formula dettagliata e inequivocabile: Geografia, vol. A: studiare p.123 dal rigo 1 al rigo 23; domanda 1 sul libro, domanda 2 sul quaderno; p. 124 dal rigo 1 al rigo 12; saltare il rigo 13 e 14 perché è tra parentesi. Dal rigo 14 al rigo 18….
A conti fatti, il registro elettronico, anziché velocizzare i tempi, li ha raddoppiati e se il tempo da dedicare alle lezioni si è ridotto poco importa, il ministero deve monitorare, in tempo reale, che i suoi dipendenti lavorino; i ragazzi hanno tempo per imparare, l’importante è che abbiano raggiunto le competenze e si sa che gli standard sono poco più che niente.
E poi se il giudizio degli insegnanti scosta da quello dei genitori, c’è sempre il TAR a sentenziare. I docenti devono solo dimostrare che non abbiano perso tempo in classe tra registri elettronici o altro, che abbiano predisposto interventi di recupero, lezione personalizzate a seconda gli stili di apprendimento, PDP, mappe concettuali, abbiano adottato misure compensative e dispensative.
Ah, il registro elettronico. Un clic, un altro clic, un altro ancora, due paroline e che ci vuole…. Se poi il computer non funziona o la connessione non c’è, nessun problema, da casa l’insegnante potrà sempre compilarlo.
La tecnologia ha semplificato la vita, non c’è dubbio alcuno.
Pensate a quanto lavoro risparmierà il docente l’ultimo giorno di scuola: nessuna pagina da sbarrare, come accadeva qualche lustro fa, solo un clic, un altro clic, un altro clic ancora…

Tania Barcellona

29 Commenti

  1. Flora Febbraio 18 gennaio 2020 at 9:43 - Reply

    Solidarietà solidarietà solidarietà ai miei giovani e meno golleghi che ogni giorno FATICANO con eccessi burocratici inutili. Io sono fuori da un bel po’, ma vi penso sempre. La solidarietà e il rispetto verso voi e la scuola dovrebbe essere il primo valore dei genitori che vi affidano i loro figli e questi dovrebbero farsi portavoce delle incongruenze che intralcaianol’azione educativa e didattica.

  2. lucia bacci 18 gennaio 2020 at 11:22 - Reply

    desolatamente…E’ TUTTO VERO!!!!!!

  3. Giovanni 18 gennaio 2020 at 14:25 - Reply

    Vero proprio così

  4. Luisa Montanari 18 gennaio 2020 at 14:38 - Reply

    Tempo inutile perso poi se c è una emergenza il registro elettronico non serve……si e dimenticato di dire che devi segnare dove sei e cosa stai facendo……

  5. Gian Franco Pomarivi 18 gennaio 2020 at 14:42 - Reply

    Ora sono in pensione ma nella mia scuola si usava solo il registro elettronico ridicolo usare il registro cartaceo e quello elettronico…forse si tratta di insegnanti o istituti che non si sono ancora rassegnati alle tecnologie e cercano di mantenere in vita forme primitive…

  6. Ida Strafile 18 gennaio 2020 at 16:13 - Reply

    Ho insegnato alle elementari per molti anni. Con l’ entrata in vigore dei Decreti Delegati la scuola ha cominciato a diventare quella di oggi. Decisi di uscirne. Mi iscrissi nuovamente all’ università, mi laureai in giurisprudenza. Volevo specializzarmi in diritto amministrativo, ma i tempi lunghissimi della giustizia amministrativa mi fecero cambiare idea ed entrai nelle aule penali. E ci sono rimasta sino a quando ho potuto. Ora ho ottanta anni. Ho studiato quando gli insegnanti ed i professori erano amati e rispettati. Quando agli insegnanti veniva riconosciuto il grande valore che avevano per il miglioramento della società, in collaborazione con la famiglia. Mia madre, insegnante anche lei, mi aveva sempre ripetuto: non basta insegnare a leggere e scrivere, ma devi insegnare a saper leggere ed a saper scrivere. Ed a quei tempi famiglia e scuola erano in collaborazione. Oggi pare che siano in antitesi. E la società in cui viviamo ne è il risultato. Altro che BUONA SCUOLA!!!!

  7. Domenico 18 gennaio 2020 at 17:11 - Reply

    Sono d’accordo sul tempo che si perde all’inizio alla prima ora con giustifiche e con i ritardi degli alunni… ma chi dice che il registro elettronico fa perdere tempo è di memoria corta! Io non rimpiango certo il conteggio manuale delle assenze con elevatissimo rischio di errori e conseguente riconteggio, gli scrutini con trascrizione manuale dei voti su pagella e tabellone, la doppia trascrizione degli argometi di lezione s registro di classe e registro personale e tanto altro…

  8. Roberta Galeazzi 18 gennaio 2020 at 18:07 - Reply

    anche nella mia scuola si usa solo il registro elettronico, fin dal secondo anno del suo inserimento. Personalmente lo trovo più comodo e veloce e non corro il rischio di perderlo!! Sì perché mi è successo molte volte di dimenticare registro cartaceo e schede da qualche parte. Fortunatamente sto andando in pensione ma il peso che mi scarico di dosso non è certamente il registro elettronico, fosse solo quello…!

    • Benedetto 21 gennaio 2020 at 11:06 - Reply

      Concordo pienamente con lei. Non sono un insegnante, ma ho sempre considerato i miei professori come dei genitori, cui si doveva rispetto e considerazione. Certo, non erano tutti uguali sia per capacità umane sia per capacità didattica, ma i migliori li ricordo ancora adesso, dopo 50 anni, con affetto e riconoscenza. La stessa riconoscenza e rispetto che ho preteso avessero anche i miei figli verso i loro insegnanti.
      Purtroppo nel tempo le cose sono cambiate ed i ripetuti e dannosi interventi di incompetenti ministri hanno reso la figura dell’insegnante priva dell’essenziale significato che dovrebbe invece avere…

  9. Keli 18 gennaio 2020 at 20:11 - Reply

    Grazie, infinitamente grazie per questa allegra e disarmante drammatica verità. Sono nel cuore a chi non riesce ad esimersi dal giogo!

  10. Francesca 19 gennaio 2020 at 8:06 - Reply

    Per i non addetti ai lavori suonerà paradossale e assurdo ma è esattamente la fotografia di ogni mattina a scuola

  11. Carla 19 gennaio 2020 at 8:50 - Reply

    Tutto veroe per tutti colore che hanno il compito di far emergere le loro abilità immaginate di……prendete la matita, prendete la rega lunga, i colori, la gomma! Per ognuno di questi comandi, uguali per tutti, ci sono dieci o dodici domande diverse. ……ma la matita, quale? E vede la riga si è rotta, proprio ieri!! La gomma ieri mio fratello l’ha masticata.
    Si tutto da non registrare perchè alteimenti….quella proffff è sempre contro mio figlio
    Solidarietà e andiamo, siamo veramente FORTI!!!!

  12. v 19 gennaio 2020 at 10:37 - Reply

    E’ la realistica foto di quanto accade, aggiungerei pure che dopo essermi sgolata ad inizio lezione gridando (come un venditore ambulante):_ veloci, chi deve giustificare ?!?! – quando chiudo tutto e penso di aver di aver finito l’operazione, spuntano 2-3 che non avevano sentito….e si riapre il registro. Poi la presa in giro della consegna dei telefonini, ne hanno sempre uno “fasullo” e fuori uso da depositare, quello “buono” lo tengono e lo usano!!! . Lasciamo perdere le altre mille assurdità…io ritengo di essere sulla buona strada per l’esaurimento nervoso.

  13. Carmelo 19 gennaio 2020 at 14:00 - Reply

    Poi, il DS e qualche suddito gerarchico o leccaculo impone gli insegnanti a non mettere note disciplinari agli alunni, ad elargire voti, a farli fumare, a fare baccano, a romperle tutto….. Altrimenti non è un bravo insegnante empatico!

  14. Assunta 19 gennaio 2020 at 18:10 - Reply

    Mi riconosco in tutto questo. ..certi giorni in classe devo fare tantissime cose in poco tempo che quasi rischio un infarto!

  15. Roberta 19 gennaio 2020 at 18:25 - Reply

    Quant’è vero!!!

  16. Giovanni 20 gennaio 2020 at 1:15 - Reply

    Come evitare tutto ciò ❓ La prossima volta che in un concorso ti chiedono se vuoi abilitarti per Elementari o Medie, metti una ❌ rossa e giocati le carte a tua disposizione con la secondaria di 2° grado❗ Facile, no❓😅

  17. Marco Milella 20 gennaio 2020 at 7:02 - Reply

    Mhà… tutto vero effettivamente!
    Ma le storie d’ordinaria follia si riferiscono e si vivono, ormai come un copione ogni anno, anche per le tardate assegnazioni: spesso, probabilmente a Novembre, forse si saprà chi sarà quella piuttosto che quell’altra insegnante!
    Per non parlare poi del processo che vede l’assegnazione di quelle di Sostegno, nel nome della disorganizzazione burocratico-amministrativa e spesso, ad assegnazione avvenuta si scopre che quell’insegnante non ha alcuna competenza in ambito sostegno!
    Insomma una follia si, di un mondo completamente da rifare o meglio, da rivoltare come un calzino!
    E chi ne fa le spese… sono i nostri poveri figli!

  18. Max 20 gennaio 2020 at 7:34 - Reply

    Chi è il dirigente che ancora fa usare il registro cartaceo se c’è quello elettronico? Questa è la follia…

  19. Vincenza Anselmo 20 gennaio 2020 at 16:24 - Reply

    Anche io ho insegnato fino al 2013, ma x fortuna allora il registro elettronico non era completamente entrato in vigore, di facevano i primi tentativi x farlo funzionare!

  20. Carachino Salvatore 20 gennaio 2020 at 18:34 - Reply

    E’ di moda chiedere miracoli agli insegnanti. Qualcuno riesce. Ma c’è una cosa che non riuscirebbe neanche alla divinità: di un’ora di tempo farne due per rispondere a tutte le aspettative di studenti e genitori. Parola di ex docente. Pare però che la scuola privata avverta tutti del miracolo impossibile prima di accettare e incassare.

  21. Raf 20 gennaio 2020 at 21:24 - Reply

    Siamo diventati dei meri burocrati dei discenti… E nei tempi morti della burocrazia della PA, emuliamo un po’ di agire didattico.

  22. Luciano badesso 20 gennaio 2020 at 21:52 - Reply

    Felicemente in pensione da anni

  23. Luciano Fabrianesi 21 gennaio 2020 at 10:28 - Reply

    Ho lasciato per fortuna la scuola quest’anno grazie a quota 100. Gli ultimi anni sono stati i più sofferenti. Non ho avuto a che fare con il registro elettronico, ma con i colleghi e qualche Preside che delle attività di sostegno, non ne capivano e non gliene quasi niente. Ora entrano nel sostegno, i non specializzati, (la maggioranza), i più giovani e inesperti, chi non ha mai insegnato, chi non è laureato, (anche gli ITP), non hanno una guida un esempio o altro.
    Insomma una grande inefficienza che va sulle spalle degli alunni disabili, per non parlare dei BES, DSA,ecc..altro campo minato dove ognuno pensa che “quelli ” non li riguardano o comunque non spetta loro occuparsene.
    IN OGNI CASO BUON LAVORO, VISTO CHE NON L’ AVETE TROVATO UN ALTRO.

  24. Barbara 22 gennaio 2020 at 20:12 - Reply

    Ogni mattina e proprio così adesso noi usiamo solo quello elettronico ma specialmente alla prima ora non si conclude un granché…..non è un’aiuto perché si deve scrivere tutto e ….la perdita di tempo e enorme…ci perdono le lezioni….non mi piace la scuola così… Burocratica….

  25. Elisabetta 23 gennaio 2020 at 16:57 - Reply

    Molte cose vere, ma l’inizio no. Nessun docente deve tenere doppio registro, cartaceo ed elettronico. Se lo fanno, non conoscono la L107 e i loro diritti.

  26. libero montagna 23 gennaio 2020 at 18:04 - Reply

    Se Salvini mette la quota 90 avrà il mio voto,questo uno sfogo di chi non riesce più a resistere.Io me ne sono andato 10 anni fa con la riforma Gelmini,che ha massacrato la cultura scientifica nelle superiori:avevo 64 anni con oltre 42 anni di contributi,ora mi rendo conto che non sarei potuto sopravvivere.
    libero montagna

  27. Nicoletta 24 gennaio 2020 at 15:09 - Reply

    Io faccio esattamente quello che è riportato in questo articolo tranne ritirare i cellulari e spesso anche a seconda ora riportare le assenze, giustificazioni sul registro cartaceo perché qualche mia collega non lo fa. Nonostante ciò mi sono sentita dire dalla mia dirigente scolastica che perdo tempo.

  28. Aaa 25 gennaio 2020 at 13:54 - Reply

    Per rendere tutto più semplice la docente è nominata tutor della classe, dove va solo un’ora a settimana e deve compilare Pfi e somministrare interviste. Tutto in 50 min compresa la lezione. 😪😭

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