//La cassetta della posta che raccoglie i sogni

La cassetta della posta che raccoglie i sogni

di | 2021-03-27T19:08:17+01:00 28-3-2021 7:00|Punto e Virgola|0 Commenti

L’indirizzo è Tela associazione culturale Via Cufra 32 – 73020 Botrugno (Lecce). D’accordo, ci sono il destinario, la strada e il comune con tanto di Codice di avviamento postale, ma a cosa serve? Naturalmente a scrivere una lettera, ma molto particolare perché la cassetta della posta che riceve quegli scritti è riservata ai sogni e alle speranze, alle emozioni e ai sentimenti. Semplicemente alla voglia di mettere sulla carta le gioie e i dolori della vita. Magari gli addii o i rimpianti o i rimorsi (ma nella vita – diceva qualcuno – è meglio avere rimorsi che rimpianti). I ricordi, piacevoli e non, le malinconie, le debolezze, le fragilità che ci portiamo dentro. O magari per dire qualcosa a qualcuno che non c’è più, ma al quale abbiamo la necessità di far sapere ciò che gli non avevamo detto a tempo debito. 

Stefania Semeraro

Eleonora Loche

L’iniziative è delle artiste Stefania Semeraro e Eleonora Loche che hanno appeso la cassetta davanti alla casa teatro “Tela”, chiusa da mesi a causa della pandemia da Covid-19: l’hanno chiamata “La casa dei sogni”, utilizzando un gioco usato dalla piccola Carlotta, la figlia di Stefania. Di certo ci si può recare personalmente sul posto per imbucare la lettera, ma si può scrivere da ogni parte d’Italia. E questo ha suscitato subito l’interesse di quanti forse aspettavano solo l’occasione giusta per prendere carta e penna e fissare sul foglio pensieri che si portavano dentro da tanto tempo e che probabilmente non avevano il coraggio o la forza di scrivere. E così sono arrivati scritti dedicati ad un amore impossibile, poesie, anche una romantica ninna nanna e persino la promessa “questo è l’ultimo” scritta dietro un “gratta e vinci”. E c’è pure un’avvertenza precisa da tenere a mente: “Non contano la forma, contano i vostri sogni”.

“Se potessimo realizzare i sogni che custodiamo con tanta cura – si legge sulla pagina Facebook dell’associazione culturale Tela – solo scrivendoli su di un pezzo di carta e inviandoli al destino, se riuscissimo a far giungere le nostre parole al cuore di una persona che continua a vivere nella nostra anima pur non essendoci più… Delle parole come preghiera. Una lettera che affidi le proprie speranze, i propri sogni come rito perché si avverino. Una lettera che esorcizzi il dolore”. E ancora: “Ecco in questa piccola realtà che è ‘Tela’ ci impegniamo tanto, quotidianamente, e ci farebbe tanto piacere se ci aiutasse a condividere questo progetto. Ci piacerebbe essere apprezzati anche per il nostro lavoro. Grazie per l’attenzione e la cura che ci riservate ogni volta. ‘Tela’, del resto, è i cuori delle persone”.

Un’iniziativa romantica e piena di speranza attraverso una piccola scatola di legno che diventa contenitore di promesse, sogni, emozioni. Attraverso la quale prendersi cura di se stessi. In momenti come quelli che stiamo attraverso non è poca cosa. Affatto. Chissà che usando carta e penna per esprimere certi desideri, non si finisca davvero per crederci più profondamente e vederli realizzati. A proposito, non serve firmare perché “il cuore e l’anima ne conoscono il destinatario”.

Buona domenica.

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