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Favignana, il Giardino dell’Impossibile

di | 2024-01-07T10:03:56+01:00 7-1-2024 5:10|Sezione 3, Viaggi|0 Commenti

PALERMO – A Favignana, la maggiore delle isole Egadi, che si trova a circa sette chilometri dalla costa occidentale siciliana, nello spazio di mare fra Trapani e Marsala, c’è un giardino di circa quattro ettari davvero speciale: si sviluppa infatti all’interno di una cava di tufo e si estende per quasi la metà sottoterra. A volerlo, idearlo e crearlo, sessant’anni fa circa, è stata Maria Gabriella Campo, una palermitana figlia di un minatore che si era trasferita nell’isola appunto negli anni ’60, dopo le nozze con un costruttore edile favignanese.

Ecco cosa ha raccontato qualche giorno fa suo figlio Nino, adesso curatore del giardino, alla giornalista Carla Falsone, del TG regionale della Sicilia: “Poiché mio padre era un costruttore e lavorava parecchie ore al giorno, mia madre (che non lavorava, stava tanto tempo sola in casa e aveva parecchio tempo libero) decise così di realizzare qualche aiuola fiorita nella cava di tufo ormai abbandonata, vicina alla casa dove abitava, partendo da una piantina di margherite… Gli amici le dicevano di smetterla con quest’operazione inutile, perché, secondo loro, le piante non avrebbero potuto crescere in mezzo alla sabbia… La cava era infatti costituita da calcarenite, una pietra bioclastica formata da sabbia, da molluschi e conchiglie sfaldate nella sabbia, che via via nel tempo hanno costituito depositi stratificati. Per i suoi conoscenti, far crescere qualcosa di verde nella cava di tufo, ormai utilizzata anche come discarica, era un’impresa impossibile”.

Maria Gabriella Campo

Ma la tenacia, la passione, la cura e l’amore per il verde della signora Maria Gabriella, che desiderava anche onorare la memoria del padre che da giovane aveva lavorato come “cavatore” di tufo (in dialetto pirriatore),  col tempo hanno avuto la meglio sulla sotterranea stratificazione sabbiosa: è nato infatti quello che viene chiamato oggi “Giardino dell’Impossibile”, un insieme profumato e variopinto in cui, accanto alla macchia mediterranea, crescono più di quattrocento specie di piante provenienti da Sud America, Africa e Oceania. Ci sono felci, agrumi e alberi che hanno ormai quarant’anni, le cui radici hanno trovato spazio tra le pareti di tufo, la metà delle quali si trova sotto il livello stradale.

Oggi la vegetazione prospera e cresce al riparo dal vento e dalle intemperie atmosferiche, in una sorta di ecosistema unico ed originale: “È un microclima particolare perché evidentemente l’umidità che arriva da sotto, dal basso riesce a riparare le piante dal vento, dalla salsedine – afferma Stefania Procida, guida del “Giardino dell’Impossibile” –  quasi come se la cava avesse permesso di formare una sorta di piccola serra naturale…”.

Dal 2003 il “Giardino dell’Impossibile” è aperto alle visite guidate, in quanto bene culturale di valore storico-antropologico, oltre che botanico e naturalistico; il 30 novembre 2021 ha avuto la concessione del patrocinio gratuito da parte dell’Assessorato dei Beni Culturali della Regione Siciliana.

Infine, questo particolare spazio verde è ormai iscritto alla rete dei “Grandi Giardini Italiani” ed è perciò inserito negli itinerari internazionali del settore.

Maria D’Asaro

 

Già docente e psicopedagogista, dal 2020 giornalista pubblicista. Cura il blog: Mari da solcare
https://maridasolcare.blogspot.com. Ha scritto il libro ‘Una sedia nell’aldilà’ (Diogene Multimedia, Bologna, 2023)

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