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Steve Jobs, la mela che cambia il mondo

di | 2018-11-11T09:56:24+01:00 11-11-2018 6:35|Attualità, Sezione 8|1 Comment

ROMA – La rivoluzione digitale degli ultimi anni ha cambiato le nostre abitudini di vita, computer e smartphone sono diventati i nostri migliori amici e se c’è qualcuno che ha contribuito più di altri a rendere la tecnologia davvero a portata di mano certamente si tratta di Steve Jobs, fondatore (insieme a Steve Wozniak e Ronald Wayne) della Apple Inc, principale concorrente di Windows e numero uno mondiale per produzione di smartphone.

Steve Jobs è una di quelle figure che potrebbero essere definite geniali sia nella tecnologia che nell’imprenditoria. Nato a San Francisco, il 24 febbraio del 1955, Jobs fu subito dato in adozione alla famiglia di cui porta il cognome. La sua, nonostante l’adozione, fu un’infanzia felice che trascorse nella Silicon Valley (California) insieme alla sorella adottiva, minore di lui, Mona. Seppur etichettato fin dall’infanzia come un ragazzino ribelle e con il rifiuto allo studio cresce senza problemi denotando brillanti capacità scientifiche e con una creatività che lo spinge a lavorare senza sosta. Infatti, seppur studente della facoltà di Informatica, dopo sei mesi abbandona gli studi per inoltrarsi nel mondo del lavoro perché ciò che lo affascinava più di tutto era la tecnologia.

“Stay hungry, stay foolish” (“Restate affamati, restate folli”) è il motto di Steve Jobs, detto ai neolaureati di Standford durante la consegna delle lauree nel 2005: lo accompagnerà per tutta la vita. La sua è stata un susseguirsi di successi e fallimenti, ma sono i difetti a rendere un uomo meritevole di essere ricordato e, per il Mozart del computer, è stato proprio così: i suoi difetti lo hanno costretto a pensare in modo diverso e creativo, Steve Jobs riesce a creare dal nulla una delle società più famose del mondo, Apple.

Che storia e che vita incredibile… Se invece di essere semplicemente un informatico di immenso successo è diventato un mito, un’icona, un guru è proprio per la sua vita incredibile e ribelle, per i suoi inizi folli e geniali, per una biografia che ha del pazzesco anche nei dettagli più intimi. Non era facile lavorare con Jobs; la sua genialità e la sua mente spesso lo portavano all’inseguimento di un continuo perfezionamento che non tutti erano in grado di reggere. A 21 anni vendette il suo pulmino per finanziare, nel garage della casa dei suoi genitori adottivi, la nascita della Apple Computer rivoluzionando il mondo della tecnologia, l’idea geniale era quella di consentire l’accesso al computer a milioni di persone per farne un uso quotidiano.

A 25 anni quel piccolo arrogantello vale già milioni di dollari. La sua biografia è costellata di curiosità e forse di leggende. Si dice che abbia avuto una figlia naturale, che in azienda fosse amato ed odiato in pari misura; si dice che, a volte, sapeva essere cattivissimo, anzi crudele, un tiranno capace di licenziare per un niente ma che sapeva, di contro, anche esaltare al massimo chi gli piaceva e gli pareva sufficientemente forte e creativo. E’ storia, invece, che la Apple, la sua creatura, lo abbia anche cacciato a pedate. I manager non lo sopportavano ma lo implorarono di tornare e lo misero sulla pedana con il numero uno quando la Apple si ridusse ad un guscio vuoto e quando di quel pazzo ci fu un bisogno assoluto.

E’ stato un innovatore visionario, il Leonardo da Vinci del XXI secolo e, come la maggior parte dei geni, vedeva il mondo a modo suo da una prospettiva diversa, non comune. Ovvio che le regole intese come scansione regolare del quotidiano, gli andassero strette, per volare alto bisogna vedere quello che gli altri non vedono e per vedere quello che gli altri non vedono è necessario osare dove gli altri non si spingono. I maniaci dell’informatica lo trasformarono in un’icona, era fuori dagli standard in ogni dettaglio, dalla scelta di presentare personalmente i suoi prodotti al look ultra minimal (jeans e maglioncini girocollo sempre rigorosamente neri). Quella che Steve Jobs ha lasciato al mondo e soprattutto ai giovani, è davvero una grande eredità che non si traduce solo in un telefonino chiamato iPhone, una sorta di palmare chiamato iPad, ed un lettore mp3 iPod (strumenti che hanno modificato le azioni e il lessico della vita quotidiana), l’eredità di Jobs è molto più ricca e va oltre la materialità geniale che ha stravolto e cambiato la vita di milioni di persone e dell’intera società sviluppata: l’eredità che Steve Jobs ha lasciato al mondo è  l’idea di “think different” (pensa differente). Pensare differente non è solo uno spot pubblicitario dedicato a chi non ama le regole ed i regolamenti e che non ha alcun rispetto per lo status quo, ma è dedicato a tutti coloro che  riescono a cambiare le cose, a coloro che fanno progredire l’umanità. E’ il modo di pensare proprio di coloro che potrebbero essere definiti folli e di cui ne vediamo il genio perché solo coloro che sono abbastanza folli da pensare di poter cambiare il mondo lo potranno cambiare davvero.

Pensare differente è quella forma mentis diversa, quella diversa impostazione mentale che ti fa arrivare  a soluzioni attraverso aspetti che “normali” menti non colgono e che è regolata da due principi fondamentali che costituiscono il punto di partenza per creare qualsiasi cosa: concentrarsi e semplificare vale a dire fare una cosa sola e farla bene piuttosto che farne molte in maniera mediocre, principio che è poi la ragione per cui Apple ha una gamma di prodotti limitata. “Stay hungry, stay foolish” è il grido, l’augurio l’incoraggiamento che Steve Jobs rivolge al mondo dei giovani pronti ad iniziare l’avventura della vita, una sorta di esortazione ad avere fame e desiderio di successo, amore, gioia e felicità, e di essere folli per riuscire a realizzare tutto quello che nessuno altro farebbe anche a costo di rischiare, è l’esortazione a non perdere mai lo stimolo, a non mollare, a provarci sempre, senza mai perdere la speranza. Non rimanete intrappolati nei dogmi, che vi porteranno a vivere secondo il pensiero di altre persone. Non lasciate che il rumore delle opinioni altrui zittisca la vostra voce interiore. E, ancora più importante, abbiate il coraggio di seguire il vostro cuore e la vostra intuizione; loro sanno che cosa volete realmente diventare.

Adele Paglialunga

Nella foto di copertina, Steve Jobs fondatore di Apple

One Comment

  1. Ennio 15 novembre 2018 at 7:06 - Reply

    Molto interessante e ben descritto nei particolari .Brava!!

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