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Lotta alle fake news, l’Ue aumenta i fondi

di | 2018-12-09T06:55:39+01:00 9-12-2018 7:01|Attualità, Top Blogger|0 Commenti

Le fake news, le cosiddette notizie false diffuse sul web, danno fastidio e mettono paura. Non è solo una questione di malainformazione ma c’è chi ci vede anche dei veri e propri intenti politici destabilizzanti. E allora l’Unione europea, già scesa in campo per frenare il fenomeno, adesso affila le armi e lancia un nuovo piano d’azione anti-fake news in vista delle elezioni europee di maggio e a tutela degli altri appuntamenti elettorali da qui al 2020 che in tutto sono 28.
In tal senso opera una vera e propria task force per identificare i focolai di disinformazione e ora i fondi vengono più che raddoppiati passando dai 1,9 milioni del 2018 a 5 milioni per il 2019. Nasce poi un sistema di allerta rapida tra istituzioni Ue e Stati membri per la condivisione di informazioni e allarmi su campagne di disinformazione.
I social e le piattaforme online saranno monitorati per verificare l’applicazione del codice di buone pratiche che hanno sottoscritto su base volontaria con Bruxelles e che prevede trasparenza nelle pubblicità elettorali, eliminazione di account falsi, identificazione dei bots e collaborazione con fact checkers e ricercatori. Un primo rapporto è atteso a gennaio. Verranno infine promossi programmi di “educazione” rivolti ai media.
Da quando è divenuta operativa nel settembre 2015 (dati Euvsdisinfo.eu), la task force ha stanato più di 4.500 casi di disinformazione. Nello specifico nella primavera 2018 erano circa 3.800 ma a oggi sono saliti a 4.564. I temi maggiormente oggetto di disinformazione sono il terrorismo, i migranti, l’Ue, l’Occidente, la Nato, la guerra in Siria e in Ucraina, l’Isis, il caso Skripal, mentre negli ultimi mesi sono saliti nei trend la questione nazi-fascisti, Angela Merkel e Donald Trump.
“Non sono solo i social a diffondere informazioni non vere – ha sottolinerato il vicepresidente della Commissione Ue al digitale, l’estone Andrus Ansi – Nel presentare il Piano d’azione europeo contro le fake news bisogna fare attenzione anche ai media tradizionali, come per esempio la tv. Sappiamo tutti che la disinformazione non è solo relativa ai social media e anzi non voglio dire che questi siano più responsabili di chi inizia queste campagne, al contrario dobbiamo fare attenzione anche ai media tradizionali perché abbastanza spesso si tratta di un mix tra media tradizionali e social media che persone poco raccomandabili usano per disseminare menzogne”.

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