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La selfie-mania diventa una grande ossessione

di | 2019-07-14T10:40:35+02:00 14-7-2019 5:15|Attualità, Sezione 4|0 Commenti

ROMA – “Siamo l’esercito del selfie, di chi si abbronza con l’iPhone, ma non abbiamo più contatti, soltanto like a un altro post…”. Già, i selfie  che non sono, poi, altro che autoscatti catturati con il proprio cellulare. Negli ultimi anni  è diventata una vera e propria ossessione, e non solo per gli adolescenti, ma anche per gli adulti. Quanti selfie vengono pubblicati ogni giorno sui social network in tutto il mondo? Sicuramente milioni e milioni. Selfie scattati mentre si è seduti a tavola per il pranzo, quando si è a scuola o al lavoro, mentre si passeggia o si visita un museo; insomma, questi autoscatti vengono catturati proprio in ogni momento e vengono immediatamente pubblicati sui social network.

Ma cosa spinge la gente a mostrarsi così tanto agli altri? Spesso può essere il bisogno di far sapere agli “amici” sui social quello che si sta facendo, o magari lo si fa solo per divertimento. Negli adolescenti, invece, c’è una ragione più profonda che li spinge ad aprire a chiunque le porte della propria vita. In una società in cui apparire è l’unica cosa che conta, gli adolescenti cercano in ogni modo di mostrarsi il più possibile vicini alla perfezione e infatti  il più delle volte questi selfie sono ritoccati con photoshop o modificati con dei filtri che offuscano quella che è la vera bellezza di una persona facendola sembrare qualcuno che in realtà non è. I giovani li fanno per avere ricordi di un momento speciale o di un luogo oppure semplicemente per vedere la propria faccia con un’espressione buffa con qualcuno. Di fatto stanno diventando sempre più uno strumento per farsi conoscere e dimostrare la propria popolarità a seconda del numero di follower e di like.

Si tende ad essere narcisiti, a focalizzarci solo su noi stessi senza esprimere interesse per ciò che ci circonda. Insomma troppo presi dalla nostra immagine, non ci godiamo il mondo circostante e i momenti migliori della vita. Fino a metterla a rischio per un semplice autoscatto col cellulare, per immortalare in un fermo immagine quel momento di pura adrenalina. Si chiama Daredevil Selfie la pericolosa moda dei selfie estremi, che sta contagiando sempre più giovani.  I più fortunati se la cavano con qualche “ammaccatura”, a tanti altri non va così bene. Ma per quale motivo lo fanno? Sostanzialmente, oltre che per mettersi in mostra, lo fanno per gioco.

Ma dove vanno in scena queste sfide con la vita? Non c’è un luogo preferito in assoluto, basta che sia al limite. Alcuni set, però, sono molto gettonati. In tanti provano  a fare un selfie estremo su un tetto oppure mentre sono alla guida del motorino, della bicicletta o addirittura in auto. Altri preferiscono provare la sensazione del salto nel vuoto, salendo su un edificio o sporgendosi da un dirupo, altri ancora scelgono la stazione ferroviaria o la fermata della metropolitana. E non importa che uno su tre, a conti fatti, ha avuto paura perché la maggior parte lo rifarebbe. Quasi tutti i ragazzi che si sono dati al Daredevil Selfie lo hanno fatto per condividere la propria “impresa”. C’è chi invia l’immagine via chat solo agli amici più stretti e chi la posta immediatamente  sui social network  puntando ad amplificare l’eco del gesto, solo una minoranza la tiene per sé, quasi fosse un trofeo.

Di certo la moda del selfie condiviso va a solleticare il narcisismo delle persone e dei ragazzi in particolare, esalta l’io: attenzione, però, perché anche i genitori abituano i bambini fin dai 2 – 3 anni a mettersi in posa per una fotografia che sarà mandata subito a nonni, zii e amici. I genitori dovrebbero invece insegnare e praticare per primi un uso responsabile dei social media e delle fotografie, facendo attenzione che lo scambio non assuma (specie nei ragazzi) le caratteristiche di una mania, di un’ossessione, simile alla dipendenza. L’autostima solo legata all’aspetto fisico comporta infatti sempre dei problemi, se non subito alla lunga, con i cambiamenti che interverranno nel corpo.  I selfie sono un problema per tutti, ma in particolare per adolescenti e giovani. Per quanto riguarda gli anziani invece la tendenza a focalizzarsi su se stessi è correlata a solitudine e fragilità. La qualità delle relazioni personali è un buon termometro per capire se qualcosa non va.

Adele Paglialunga

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