/, Spettacolo/I Blues Brothers sono ancora “in missione per conto di Dio”

I Blues Brothers sono ancora “in missione per conto di Dio”

di | 2025-02-26T23:12:27+01:00 2-3-2025 0:25|Sezione 6, Spettacolo|0 Commenti

RIETI – “Abbiamo il serbatoio pieno, mezzo pacchetto di sigarette, è buio e portiamo tutti e due gli occhiali da sole” (i Ray-ban Wayfarer): così Jack (John Belushi) appena uscito di prigione ed Elwood (Dan Aykroyd) partono “in missione per conto di Dio” sulla Bluesmobile, la Dodge Monaco Sedan del 1974 (ne furono usate 13), nel film ‘The Blues Brothers” di John Landis. Devono salvare dalla chiusura il collegio di suore dove erano cresciuti. La suora è l’attrice caratterista Kathleen Freeman. I due fratelli irriverenti organizzano un concerto, nel frattempo combinano guai, tutti li rincorrono e li vogliono arrestare, in una Chicago che vedrà i più spettacolari incidenti della storia cinematografica, realizzati fisicamente, con 40 stuntmen (uno era il figlio di John Wayne, Ethan) e 60 vecchie macchine della polizia costate 400 dollari l’una (in totale 103 macchine distrutte, edifici in fiamme, costi di produzione da brivido, un budget di 30 milioni di dollari, un set caotico, Belushi che ogni tanto spariva).

La scena dell’inseguimento nel centro commerciale (il Dixie Square Mall, vero centro commerciale, abbandonato e chiuso nel 1979, abbattuto nel 2013) richiese settimane di preparazione, per far volare le macchine venne scavato un fosso, con il permesso di girare a Lake Street a 160 km orari, strade, ponti e quartieri offrirono un’ambientazione perfetta, con residenti che fecero le comparse, le autorità locali che storcevano il naso e la Universal Pictures preoccupata per i costi e i ritardi. Ma ne valse la pena, con il grande il successo al botteghino e un film diventato cult, che compie 45 anni.

La leggendaria Bluesmobile

Nelle sale americane uscì a giugno 1980, ma in sole 600 sale su 1400: sì, molti esercenti non volevano proiettare un film ‘nero’, con troppi artisti di colore. In Italia uscì nelle sale a novembre e fu subito un successo. Battute mitiche ancora oggi citate, i migliori cantanti di rythm and blues (Cab Calloway, Aretha Franklin, James Brown, Ray Charles): il film ha rivitalizzato la musica dell’anima, che stava vivendo un momento di declino. Come dimenticare “Ho visto la luce, Gesù Cristo ha compiuto il miracolo”, “Odio i nazisti dell’Illinois”, la scena delle scuse per non essersi presentato all’altare: Belushi è in ginocchio davanti a lei che ha in mano un bazooka (Carrie Fisher, la Principessa Leia in Guerre stellari): “Non è stata colpa mia, ti prego ti prego non ucciderci, non ti ho tradito, lo dico sul serio, lo sai che ti amo” e qui parte con una raffica di scuse: la benzina, le gomme della macchina, la tintoria, il funerale della madre, il terremoto, l’inondazione e le famose cavallette…

Il regista John Landis

Quante volte diciamo ancora “mancano solo le cavallette”, commentando situazioni e scenari complessi (recentemente lo ha fatto Marco Travaglio a La 7 con Lilly Gruber). Ai più giovani consigliamo di vedere un film godibilissimo, con le migliori musiche del rythm and blues. John Landis trasformò con difficoltà in sceneggiatura la lunga storia di 324 pagine scritta da Aykroyd, che non aveva esperienza nel campo, ma era una sfida alle regole tradizionali, mischiando musica con scene d’azione, una sfida vinta, che ha rivoluzionato la commedia musicale: la musica qui è parte della trama, non un intermezzo e rafforza la “missione divina”. Colonna sonora di quelle che lasciano il segno: “Everybody needs somebody”, Aretha canta “Think”, Ray Charles “Shake a Tail Feather”, James Brown “The Od Landmark”, “Cab Calloway Minnie the Moocher” e poi “Jailhouse Rock”, “Sweet Home Chicago”, “Gimme some lovin”, “She Caught the Katy”, “Peter Gunn Theme”.

Succede, quando le congiunzioni astrali, le intuizioni felici riescono a mettere insieme personaggi unici e carismatici: cast, registi, cantanti, effetti speciali. Aykroyd e Belushi erano già stelle affermate del Saturday Night Live, avevano fondato la band nel 1978 e nel film suonarono dal vivo, i giganti del blues hanno fatto il resto, dando credibilità musicale, trasformando il film in qualcosa di più di una commedia, Landis ha saputo canalizzare il magnetismo degli attori, soprattutto di Belushi (morì nel 1982 di overdose), regalandoci una pietra miliare del cinema e una vera eredità culturale. I cappelli erano il Melegari Trilby Basic Blues Brothers Hat, il loro modo di vestire ha influenzato il film Le iene di Quentin Tarantino e Men in Black. Nel 1995 Dan Aykroyd ha invitato Zucchero Fornaciari e altri cantanti alla House of Blues per una serata di gala in ricordo di John Belushi. Zucchero si è esibito insieme alla Blues Brothers Band, con Jim Belushi (il fratello) e ne è scaturito il videoclip del brano “Per colpa di chi”.

La Blues Brothers Band

Nel 2004 la band partecipò al Festival di Sanremo insieme ad Andrea Mingardi, con la canzone “È la musica”. La band ha avuto cambi di formazione, ha tenuto concerti in tutto il mondo. La formazione classica aveva 10 elementi: i cantanti John Belushi e Dan Aykroyd, il chitarrista Steve Cropper, il tastierista Paul Shaffer, il bassista Donald Dunn, il batterista Steve Jordan, i sassofonisti Lou Marini e Tom Scott, il trombonista Tommy Malone e il trombettista Alan Rubin. Nel 2009 Lou Marini venne nominato direttore Artistico del Brianza Blues Festival. L’attrice Dalyce Curry, soprannominata “Momma D”, faceva parte della Old Black Music degli anni ’50, ha recitato e cantato nel film, è morta a 95 anni nell’incendio di Los Angeles.

Il film di John Landis è una vera e propria lettera d’amore al genere rythm and blues, non è per niente invecchiato, Jack ed Elwood sono ancora “in missione per conto di Dio” e il razzismo purtroppo non è finito ancora.

Francesca Sammarco

Lascia un commento

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

Chiudi