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Elezioni italiane, lo stupore degli americani

di | 2018-03-12T07:19:02+01:00 12-3-2018 7:15|Attualità, Sezione 5|0 Commenti

DALLAS (USA) – Ieri stavo parlando con una collega e siccome qui in Usa sta girando da giorni il video sulle elezioni italiane spiegate da John Oliver, l’opinionista inglese che ha un talk show serale, lei mi ha chiesto, divertita, se “this man, Berlusconi, yes?” fosse davvero cosi’ “horrid” come Oliver lo aveva dipinto e se quell’altro, “that guy, Salvini”, pure. Le ho detto “well, how much time do you have?”. Della serie, “la storia è lunga, bellezza”. Berlusca è stato facile da spiegare. Se fino alle scorse elezioni gli americani facevano fatica a capire come in Italia un essere del genere potesse essere diventato primo ministro ora che loro stessi hanno eletto Trump, non mi sento più di fare domande scandalizzate su Bunga Bunga e cosine varie. Ora anche loro capiscono. E come se capiscono.

Gli oggetti misteriosi per loro sono Five Stars, il PD e la miriade di partitini che si accodano a election times. Qui la collega si è detta più, ma molto più, confusa. “But Five Stars, what does it mean? And is it true they do all online? E il PD is affilitated with Russia some how?” (Ma Cinque Stelle cosa significa? E’ vero che fanno tutto on line? E che il Pd è in qualche modo affiliato con la Russia?). Dove la collega ha dato di testa è stato quando le ho detto come votiamo. Negli States, infatti, si vota dappertutto: banche, scuole, supermercatti, biblioteche. Ti mettono un seggio ovunque, pure nel bagno di casa se necessario. Lei non sapeva che in Italia puoi votare solo nel tuo comune di residenza, che devi viaggiare per votare se lavori da qualche altra parte. Le ho detto che gli italiani residenti all’estero solo recentemente possono votare via posta perché prima si doveva prendere un aereo per andare a sbarrare una scheda. Lei poverina non ce l’ha fatta ad assimilare tutte ‘ste nozioni. Come fai a condensare in 10 minuti in pausa coffee le decennali angustie politiche italiane? E Salvini, Meloni, Grillo, Renzi. L’ho salutata e indirizzata a Wikipedia. E alla farmacia, per un Advil contro il mal di testa.

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