//Un pregiudicato non può guidare un bus

Un pregiudicato non può guidare un bus

di | 2019-03-30T10:20:54+01:00 31-3-2019 7:00|Punto e Virgola|0 Commenti

Quell’uomo non poteva guidare quel pullman. Non poteva e non doveva. E chi aveva i mezzi per impedirlo e per intervenire per tempo ha una dose di responsabilità che toccherà alla magistratura quantificare ed eventualmente punire. 

Ousseynou Sy, senegalese con cittadinanza italiana, a Crema era conosciuto da tutti come Paolo. Un uomo dalle personalità poliedrica e dalle molte maschere: il lavoratore perfetto, addetto alle pulizie e così attento da spingere i superiori a fargli prendere la patente e trasformarlo in autista. Il padre premuroso e amorevole, ma anche quella del pregiudicato. Già, perché aveva a suo carico due precedenti penali tutt’altro che trascurabili: nel 2011 abusi sessuali su minore (una diciassettenne) e nel 2007 a Brescia guida in stato d’ebbrezza. Come sia stato possibile affidargli la guida di un bus con una cinquantina di bambini a bordo è faccenda delicata e da appurare. Intanto, sembra che si mise in malattia alcuni anni fa quando gli venne sospesa la patente per guida in stato di ebbrezza e, dunque, la società per cui già lavorava all’epoca non seppe nulla di quell’episodio. Insomma, uno che sapeva curare bene i suoi interessi…

Che sia senegalese o italiano o australiano o cinese non cambia nulla: lui con quei precedenti non poteva e non doveva guidare un mezzo pubblico, tanto più se c’erano minori a bordo. Qualunque tipo di strumentalizzazione in casi del genere è totalmente fuori luogo: il signor Paolo non aveva i requisiti per svolgere un’attività di quel tipo. Punto. La sostanza è che voleva fare una strage: prima ha sequestrato l’autobus che guidava con a bordo 51 studenti della scuola media Vailati di Crema che stavano andando in palestra, poi ha imboccato la strada che porta a Linate.  “Voglio farla finita, di voi non si salverà nessuno, vanno fermate le morti nel Mediterraneo”  urlava verso i suoi giovani e spaventati passeggeri. Spaventati sì, ma molto lucidi perché alcuni di loro, rendendosi conto di cosa stava succedendo, hanno avvisato con i loro cellulari i genitori che, a loro volta, hanno girato l’allarme ai carabinieri. Alla fine, quel folle è stato bloccato e i ragazzi messi in salvo: tanta paura, ma nessun altra conseguenza.

E’ andata bene, per fortuna, ma poteva andare molto peggio. Adesso resta la domanda: come è stato possibile? E qui servono risposte chiare e certe. Perché a chiudere la stalla dopo che i buoi sono scappati sono bravi (quasi) tutti. Proteggere i nostri figli che vanno a scuola è un dovere dello Stato e delle Istituzioni. Senza se e senza ma.

Buona domenica.no portato all’arresto di Ousseynou Sy.

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