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Islam, la battaglia di Magdi Allam

di | 2018-04-07T12:19:06+02:00 8-4-2018 6:35|Attualità, Personaggi, Sezione 7|0 Commenti

ROMA – “Il Corano senza veli”, uscito tre mesi fa, è l’ultima fatica letteraria di Magdi Allam, giornalista e scrittore di fama internazionale che da sempre si dedica allo studio e alla divulgazione del testo sacro dei musulmani. Un impegno costante che gli ha procurato parecchi problemi, ma lui non desiste e continua nel suo impegno per far conoscere davvero al mondo occidentale ciò che è scritto in quel libro. Magdi Allam, 66 anni fra meno di un mese, nasce al Cairo ed è naturalizzato italiano. Frequenta da ragazzo il collegio cattolico delle suore comboniane nella capitale egiziana e prosegue gli studi in un collegio salesiano guidato da Don Carlo Moroni dove impara la lingua italiana acquistando familiarità con la cultura occidentale e con la religione cattolica. A 20 anni ottiene una borsa di studio indetta dal Governo italiano e si trasferisce a Roma dove si laurea in Sociologia presso l’Università La Sapienza.

Magdi Allam, è proprio di questi giorni la notizia dell’arresto di un presidente di un centro islamico a Foggia che indottrinava i bambini alla violenza: cosa ne pensa?

“E’ l’ennesimo esempio di quanto oggi sia a repentaglio la nostra civiltà e il futuro dei nostri figli. Noi dobbiamo batterci affinché quella libertà e quel diritto alla vita di cui noi abbiamo beneficiato possano continuare ad essere parte integrante del vissuto quotidiano dei nostri figli e dei nostri nipoti. Purtroppo questa è un’Europa in fase di decadenza della propria civiltà a causa di un buonismo esasperato”.

A conferma di questa sua tesi c’è l’altra notizia di quella donna ebrea di 85 anni uccisa e bruciata dal suo vicino musulmano a Parigi.

“Purtroppo, questo atroce episodio si ricollega all’ideologia islamica, nella quale l’odio verso gli ebrei è pienamente legittimato da ciò che Allah prescrive nel Corano e soprattutto da ciò che ha fatto Maometto, personaggio profondamente anti-ebraico che personalmente decapita nel 627 i capi della tribù ebraica dei Banucuraisa a Medina. Quindi i musulmani, compreso il cittadino italiano di origine egiziana di Foggia, non è che si comportano male, ma osservano esattamente quanto è scritto nel Corano”.

Queste parole non lasciano spazio ad interpretazioni, ma cosa si dovrebbe fare per porre un argine a questo pericolo che sta sconvolgendo il nostro vivere quotidiano?

“Purtroppo, non si arriverà a nulla fino a quando chi ci governa non avrà la stessa onestà intellettuale e lo stesso coraggio umano che per prima ebbe Oriana Fallaci per dire la verità in libertà anche nei confronti dell’Islam. Prendendo atto che la radice del male non sono soltanto il terrorismo e il radicalismo islamici, ma è l’Islam stesso e ciò che Allah prescrive nel Corano, oltre a ciò che ha detto e ha fatto Maometto. Questa nostra paura di guardare in faccia la realtà dell’Islam è il parametro che più di altri connota il livello di decadenza della nostra civiltà. Solo nei confronti dell’Islam ci comportiamo come chi si è autoimposto di sospendere l’uso della ragione perché abbiamo paura di criticare il Corano, Maometto e Allah”.

In virtù di quanto ha appena affermato, ci può dare qualche anteprima sul suo prossimo libro?

“Conto per l’estate di pubblicare un nuovo libro dove indicherò perché i contenuti del Corano e soprattutto i detti e i fatti attribuiti a Maometto sono in contrasto con le nostre leggi”.

In questo periodo della Santa Pasqua, cosa si sente di dire soprattutto ai giovani?

“Vorrei dire ai ragazzi che noi dobbiamo assolutamente adoperarci per il dialogo e la convivenza civile con tutti senza discriminare nessuno, meno che mai con la criminalizzazione di chicchessia. Io non ho nessun pregiudizio nei confronti dei musulmani come persone, sarei un pazzo se avessi questo pregiudizio essendo stato musulmano per 56 anni”.

Allora c’è speranza di poter dialogare con musulmani tolleranti?

“Certo che sì. Ci sono tanti musulmani per bene che rispettano le nostre leggi. Il problema sono quei musulmani che hanno messo in soffitta la ragione ed il cuore perché si limitano, prima di parlare e di agire, a verificare se sia conforme o meno con ciò che Allah prescrive nel Corano e con ciò che ha detto e fatto Maometto, trasformandosi così in automi che si ritengono investiti della missione di affermare, costi quel che costi, la vittoria dell’Islam e la sottomissione dell’intera umanità. Purtroppo questa realtà oggi l’abbiamo in casa, ed è una realtà che viene manifestata da cittadini europei e di conseguenza la minaccia che incombe su tutti noi è autoctona e endogena”.

A conclusione di questa chiacchierata, vuole lasciare un messaggio ai lettori de ilpuntoquotidiano.it?

“Molto volentieri. Mi piace salutare i lettori de Il Punto Quotidiano sottolineando l’importanza di avere il coraggio di esprimere sempre le proprie opinioni: che il dialogo e la convivenza con tutti siano basati sul rispetto delle leggi laiche dello Stato, sull’ottemperanza delle regole su cui si fonda la civile convivenza e sulla condivisione dei valori su cui si fonda la nostra civiltà, che sono la sacralità della vita di tutti senza alcuna eccezione, la pari dignità tra uomo e donna e la libertà di scelta personale, compresa quella libertà religiosa”.

Ettore Cristiani

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