/, Sezione 5/Una vita con Peppino Impastato: il libro – verità del fratello

Una vita con Peppino Impastato: il libro – verità del fratello

di | 2023-11-29T14:51:21+01:00 26-11-2023 5:20|Cultura, Sezione 5|0 Commenti

NUORO –  “Mio fratello. Tutta una vita con Peppino” è un romanzo-verità scritto da Giovanni Impastato, fratello minore di Peppino, ucciso dalla mafia il 9 maggio del 1978. Giuseppe Impastato, detto Peppino, è stato un giornalista, un conduttore radiofonico, un attivista membro di Democrazia Proletaria noto a tutti per le sue denunce contro le attività di Cosa Nostra, a seguito delle quali fu assassinato. Giovanni ne ha raccolto l’eredità facendo conoscere a tutti il suo pensiero e portando avanti la lotta e il suo impegno di sensibilizzazione nel contrasto alle mafie. “Mio fratello. Tutta una vita con Peppino” è un testo edito da Libreria Pienogiorno.

Attraverso il racconto di episodi inediti e particolari fino ad ora mai rivelati, viene ricostruita la sua vicenda familiare. La storia parte dal suo paese di nascita, Cinisi, terra dei vespri e degli aranci, in provincia di Palermo, e racconta degli Impastato, una famiglia di agricoltori legati alla mafia locale. In questo humus cresce in Peppino il suo desiderio di cambiamento. Qui prende avvio la sua vicenda drammatica, coraggiosa e rivoluzionaria di giovane ragazzo pronto a lottare con tutte le forze e gli strumenti in suo potere contro quel mostro tentacolare che da secoli ha sempre afflitto la Sicilia: Cosa Nostra. La storia non si interrompe con l’uccisione di Peppino, ma continua per circa quarant’anni, intrecciandosi a quella italiana e mostrandone senza veli spesso complicità e oscurità.

Giovanni Impastato

Giovanni Impastato è tra i fondatori di “Casa Memoria Felicia e Peppino Impastato” e con voce sincera e appassionata racconta il conflitto di chi ha vissuto la mafia e l’antimafia dentro le mura domestiche, e la successiva battaglia nel nome della legalità e della verità. Come racconta il libro, Peppino non scelse né di tacere né di affiliarsi alla mafia, ma si ribellò al padre e ai suoi amici di Cosa nostra, facendo addirittura i nomi e cognomi dei boss. Lavorando in una piccola radio locale, dai microfoni li derise facendo proseliti soprattutto fra i più giovani, smitizzando, sbugiardando e mettendo a nudo il falso impero dei tanti “don” siciliani. Ha mostrato alle persone comuni il vero volto di questi piccoli criminali che si credevano grandi. Il corpo di Peppino fu dilaniato da un’esplosione e il tentativo di far passare il delitto come un suicidio o, ancor peggio, come un tentativo di attentato andato a male fu screditato dalla madre Felicia e dal fratello Giovanni che attraverso una serie di indagini individuarono la matrice mafiosa del delitto.

Il 9 maggio 1979, perciò, il Centro siciliano di documentazione organizzò, con Democrazia Proletaria, la prima manifestazione nazionale contro la mafia della storia d’Italia, a cui parteciparono 2000 persone provenienti da tutto il Paese. Il racconto ha inizio negli anni del fascismo, quando il padre Luigi viene mandato al confino e il cognato, Cesare Manzella, boss del paese, viene ucciso in un agguato nei primi anni Sessanta. Il libro di Giovanni è la storia dei 100 passi, quelli che dividevano la propria casa da quella del boss Gaetano Badalamenti noto a tutti come don Tano, ‘u ziu Tano. È una sorta di diario intimo che narra il rapporto di due giovani fratelli convinti di poter cambiare il loro destino seppur in modo differente: Peppino era mosso da furore e fermento attivista, Giovanni era più pacato.

“La mia indole era diversa – spiega lo stesso Giovanni in un’intervista rilasciata su Robinson -. Avevo anche io le mie idee ma il furore di Peppino non era il mio. Più che la sua morte a caricarmi fu l’idea che volessero farlo passare per terrorista. Questo non potevo accettarlo. Prima da fratello, poi da compagno”. Il libro di Giovanni Impastato presenta anche un quadro eroico di mamma Felicia, donna che è stata capace di cacciare di casa il marito mafioso, che non si è mai arresa lottando fino all’ultimo per sapere chi aveva ammazzato il figlio. Donna davanti alla quale tutti abbassavano lo sguardo per rispetto, paura, imbarazzo o forse solo perché la ritenevano migliore degli altri per il coraggio delle proprie posizioni prese.

Nel libro si ricorda non solo l’impegno politico di Peppino, ma le battaglie all’Università e quelle con Democrazia Proletaria, il suo lavoro a Radio Aut e la lotta contro la terza pista dell’aeroporto di Punta Raisi. Giuseppe Impastato è diventato un’icona per la Sicilia e il libro-memoria di Giovanni può essere visto come un lascito per le nuove generazioni: “Ho voluto scrivere questo perché sentivo che c’era ancora qualcosa di non scritto sulla figura di Peppino. Infatti, qua troviamo i racconti di un’infanzia, le immagini di una memoria al fianco di mio fratello. Un racconto che fa emergere una figura, se vogliamo, più sensibile di Peppino Impastato. Un racconto di un bambino impaurito da una Sicilia devastata sotto i colpi della mafia e poi quell’uomo che con coraggio volle lanciare un segnale forte a tutta la popolazione. Non solo, Peppino è stato anche un grande ecologista, un giovane ragazzo impegnato politicamente che voleva rendere il mondo un posto migliore”.

“Il romanzo si conclude al 9 maggio 1978 – aggiunge Giovanni – quando mio fratello fu ucciso. Una decisione voluta per non intraprendere quella strada insidiosa fatta da depistaggi, errori da parte dello Stato, per non distogliere lo sguardo dalla figura straordinaria che era Peppino Impastato. Questo romanzo, oltre a tenere viva la memoria di mio fratello, sarà un lascito per i miei nipotini e per le nuove generazioni, perché saranno loro a dover ricordare che cosa è stata la mafia”.

Il libro racconta, attraverso la testimonianza in prima persona di Giovanni, l’inizio di una storia di lotta contro la criminalità organizzata che non si è interrotta tragicamente nel 1978 con l’uccisione di Peppino Impastato, ma che sta andando avanti negli anni e i 100 passi iniziali che separavano la legalità dalla mafia oggi sono diventati milioni. Peppino non si sentiva parte della società malata in cui era nato e cresciuto e desiderava rovesciarla per ricostruirla attraverso principi di uguaglianza, di equità e di giustizia sociale sebbene si sentisse soffocato dal fardello di avere lo stesso sangue dei mafiosi. Per questo ruppe con il padre e con gli altri membri della famiglia collusi con la criminalità organizzata. L’epigrafe sulla sua tomba non lascia dubbi nonostante più volte si sia cercato di infangare la sua memoria. Fu “Rivoluzionario e militante comunista. Assassinato dalla mafia democristiana”.

Peppino Impastato è la prova che non si può scegliere dove si nasce, ma si può scegliere come vivere perché si possono sempre cambiare le cose. Giovanni Impastato ha più volte ribadito che oltre la mafia va sconfitta la mentalità mafiosa, che è subdola e radicata. “La mentalità mafiosa non è solo quella del criminale, ma può nascondersi in ognuno di noi. È un modo di pensare, un atteggiamento di vita che spesso ci indirizza verso la strada più comoda e semplice da seguire, sulla via dell’indifferenza. Per un mondo dove regni la giustizia e la legalità è necessario sconfiggere il mafioso che vive dentro di noi”.

Giovanni Impastato rivolgendosi ai giovani afferma infatti che devono essere partigiani: “Questo è il tempo delle scelte, schieratevi dalla parte della legalità, della Costituzione, dell’antifascismo”. Falcone diceva che “la mafia è un fenomeno umano e come tutti i fenomeni umani ha un principio, una sua evoluzione e avrà quindi anche una fine”. Il nostro Paese ha sconfitto e superato altri fenomeni storici come il brigantaggio e il terrorismo, perché mai dovremmo ritenere la mafia invincibile? “I mafiosi non sono niente, non valgono nulla – conclude Giovanni  – certo che possono essere sconfitti”.

Virginia Mariane

Amante del buon cibo, di un libro, della storia, dell’archeologia, dei viaggi e della musica

Lascia un commento

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

Chiudi