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Giro, la corsa rosa che fa innamorare l’Italia

di | 2019-05-11T11:21:05+02:00 12-5-2019 6:20|Sezione 5, Sport|1 Comment

ROMA – E’ partita ieri da Bologna l’edizione numero 102 del Giro d’Italia di ciclismo. Al via quest’anno ben 22 squadre con otto atleti per team, per un totale di 176 corridori pronti a sfidarsi per aggiudicarsi la mitica maglia rosa di leader della classifica.

Il Giro 2019, suddiviso in 21 tappe per un totale di 3.578,8 km, vede tra gli aspiranti più probabili alla vittoria il fuoriclasse siciliano Vincenzo Nibali (già vincitore nel 2013 e nel 2016) che punta, senza nascondersi, a conquistare per la terza volta in carriera il prestigioso successo finale. Proveranno a contendergli la vittoria finale Landa e Carapaz della Movistar , il leader del Team Sunweb Tom Dumoulin, oltre a Simon Yates (Mitchelton-Scott), Miguel Angel Lopez (Astana) e Primoz Roglic (Jumbo-Visma).

Il percorso quest’anno taglia fuori dalla competizione una buona parte delle regioni del sud e le isole maggiori, toccando con l’arrivo della sesta tappa a S.Giovanni Rotondo (Foggia) la parte più meridionale di questa edizione. Come sempre però ci saranno nell’ultima settimana le tappe in montagna a fare la storia di questa corsa e l’epilogo sarà domenica 2 giugno nello spettacolare scenario dell’Arena di Verona dopo una cronometro conclusiva di 17 km che potrà ancora tenere tutti con il fiato sospeso.

Il Giro d’Italia trasmette grandi emozioni ed un valore epico agli appassionati di ciclismo e a tutti gli sportivi in generale. Sono indelebili nella memoria collettiva, anche grazie alle immagini del passato, le imprese di Alfredo Binda, i duelli del Campionissimo Fausto Coppi con Gino Bartali, le sfide di Gimondi e il “cannibale” Merckx, quelle tra Saronni e Moser e le emozionanti cavalcate solitarie del “Pirata” Marco Pantani che con i suoi continui e repentini scatti nelle strade più dure della corsa è stato capace di far innamorare di questo sport anche chi non lo aveva mai seguito e di rendere leggendarie le sue imprese in alta montagna.

Il Giro rappresenta da sempre uno spaccato di costume e di tradizione popolare del nostro Paese e permette di apprezzarne le bellezze dei paesaggi e dei paesi che attraversa, con i tantissimi tifosi posizionati fianco a fianco lungo tutta la strada, in paziente attesa della carovana rosa, per veder transitare davanti ai propri occhi i beniamini della corsa, seppur per pochissimi secondi, incitando tutti i corridori, dal primo all’ultimo, senza distinzione di maglia o nazionalità, perché il ciclismo del Giro è sacrificio, fatica e sofferenza: è sudore, forza e tenacia, resistenza e passione.

Sono tante le imprese sportive, i personaggi, gli aneddoti, i traguardi e le strade che hanno contribuito a rendere mitica la Corsa Rosa in questi 102 anni di storia, a farla diventare un appuntamento unico e imperdibile ma alla fine il grido che unisce e accomuna tutti è sempre lo stesso: viva il Giro d’Italia.

Paolo Paglialunga

One Comment

  1. Barbara 12 maggio 2019 at 12:30 - Reply

    Grande Pantani, grazie Paolo per averci ricordato questi grandi sportivi….. Questi grandi Uomini

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