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“Mastros in Nugoro” rinasce la tradizione

di | 2018-02-18T20:47:27+01:00 19-2-2018 6:45|Cultura, Sezione 5|0 Commenti

NUORO – “Mastros in Nugoro”, manifestazione culturale, eno-gastronomica, musicale della città di Nuoro, nel cuore della Barbagia, con un programma ricco di eventi che hanno conquistato grandi e piccini, ha nuovamente centrato il bersaglio. Nuoro sorge alle pendici del Monte Ortobene ed è considerata simbolo della cultura e delle tradizioni dell’isola sarda, perché fin dall’antichità fu una ricca fucina per scrittori e artisti, tanto da essere stata nominata “L’Atene Sarda”.

La manifestazione barbaricina ha avuto lo scopo di mettere in risalto le tradizioni locali, riportare in vita i vecchi mestieri di un tempo, far respirare alla cittadina il profumo del pane appena cotto, del porcetto arrostito allo spiedo, delle fave e lardo o della pecora in cappotto offerta ai visitatori, il tutto accompagnato da ottimi vini, formaggi locali e dolci della tradizione nuorese. Le strade sono diventate un tripudio di suoni e colori, il vociare dei bimbi si accompagnava ai suoni degli organetti che in vari angoli dei rioni di “Santu Predu” e “Seuna”, con le loro melodie, offrivano l’opportunità ai vari gruppi folk di presentare i balli tipici del territorio e di coinvolgere il pubblico di avventori spesso arrivati anche da molto lontano.

Con l’apertura delle “Cortes e Butecas de Nùgoro” (botteghe artigiane, gallerie d’arte, studi artistici, musei, e luoghi di culto), è stato possibile conoscere molti dei prodotti artistici locali nonché la storia della terra sarda, per alcuni aspetti magica e assai misteriosa. In alcune botteghe è stato possibile osservare come dal nulla venivano creati oggetti in bronzo e ferro, splendidi monili in oro e argento secondo la tecnica della “filigrana” tramandata nei secoli, maschere carnascialesche in legno, oggetti di fine ceramica dipinti a mano,  giochi della tradizione come “sa bardofula” o il cavallino fatto di legno e vecchi stracci.

Per i più golosi è stato possibile osservare la lavorazione de “Sos Corichittos”, i tipici cuoricini di pasta ripieni di mandorle e miele, o de “Su filindeu”, la pasta filata che poi è stata fatta degustare agli ospiti delle botteghe con il brodo di capra e una abbondante spolverata di pecorino sardo. E ancora, per finire in bellezza, veder lavorare le “Seadas”, dolce tipico di pasta e formaggio filante fritto in abbondante olio d’oliva e servito con miele, zucchero e accompagnato da un dolce e secco vino vernaccia.

Un momento molto interessante della manifestazione è stato sicuramente la “Passeggiata d’autore – La Nuoro di Grazia”: un giro a piedi nel centro storico di Nuoro, accompagnati, se lo si desiderava, da una guida in lingua italiana ed inglese. Oltre alle tradizionali esposizioni d’arte, sono stati eseguiti, nelle principali chiese rionali, anche canti corali, per rendere ancora più piacevole il soggiorno e la visita di coloro che hanno trascorso il fine settimana nel cuore della Sardegna barbaricina.

Virginia Mariane

Amante del buon cibo, di un libro, della storia, dell’archeologia, dei viaggi e della musica

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