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Benvenuti a Noto, capitale del barocco e della Pop Art

di | 2025-04-17T18:39:09+02:00 20-4-2025 0:20|Arte, Sezione 5|0 Commenti

PALERMO – A Noto, città ai piedi dei monti Iblei il cui centro storico, insieme con le altre città tardo-barocche del Val di Noto è stato dichiarato nel 2002 dall’UNESCO patrimonio dell’umanità,  il 10 aprile scorso è stata inaugurata la mostra Icon. Warhol, Basquiat, Haring, Scharf. L’eredità di un’arte rivoluzionaria.

Composta da circa 120 pezzi, tra opere e oggetti provenienti da collezioni private, e suddivisa in cinque sezioni, la mostra ha come filo conduttore l’evoluzione del concetto di icona: dalla sacralità religiosa a quella consumistica della società contemporanea.

Negli anni Ottanta, il concetto di icona ha oltrepassato infatti i confini della sacralità religiosa per ‘contaminare’ con nuovi linguaggi la quotidianità e le discipline artistiche. Andy Warhol, Jean-Michel Basquiat, Keith Haring e Kenny Scharf hanno incarnato questa rivoluzione, che ha annullato i confini tra arte visiva, performance, moda, oggetti quotidiani e musica e che ha trasformato l’icona/immagine in espressione multiforme e poliedrica.

Andy Warhol è stato l’antesignano e la figura centrale della nuova arte sperimentale: le sue riproduzioni seriali sono diventate emblema della Pop Art, e hanno connesso società dei consumi, pubblicità, cinema e musica.

La mostra, visitabile all’interno del Convitto delle Arti Noto Museum, è stata curata da Edoardo Falcioni che, in un’intervista al TG della Regione siciliana, ha dichiarato: “Si tratta di un dialogo inedito tra quattro grandi artisti: il ‘padre’ Warhol e i tre figli spirituali, per la prima volta presentati insieme in una mostra esclusiva: in qualche modo, Warhol, Basquiat, Haring, Scharf hanno rivoluzionato l’arte americana degli anni ’80 e tutt’ora continuano a dialogare e a innovare l’arte contemporanea”.

Jean-Michel Basquiat, Keith Haring e Kenny Scharf hanno infatti continuato a riscrivere la Pop Art attraverso feconde contaminazioni con la street culture, il graffitismo e il surrealismo, testimoniando una continuità estetica e culturale con il loro ‘padre spirituale’ Andy Warhol.

Nella mostra, tra le opere di Warhol ci sono le serigrafie di Marilyn Monroe, di Mao, dei Flowers e della Campbell’s Soup. Di Keith Haring, le cui figure stilizzate e danzanti si trasformano quasi in simboli universali di pace, armonia e solidarietà umana, insieme ad altre, spiccano le opere Best Buddies e Icons Baby Radiant. Anche di Jean-Michel Basquiat sono presenti diverse produzioni, in particolare la copertina del disco Beat Pop realizzata nel 1983 con Rammellzee. Kenny Scharf è presente con le sue celebri serigrafie di T-shirt, ma anche con il Galaxy Phone e il noto Monster Time, l’orologio da parete della Swatch.

Ideata soprattutto per i visitatori più giovani, la mostra propone anche una stanza immersiva che evoca lo Studio 54 di New York e i più noti successi musicali degli anni’80.

La mostra, che sarà aperta sino a novembre, è visitabile ad aprile nei giorni feriali dalle 10 alle 18, il sabato e la domenica sino alle 20. Nei mesi  di luglio, agosto e settembre sarà aperta tutta la settimana dalle 10 alle 23.

Come ha sottolineato Michele Figura, Sindaco di Noto, questa mostra è un motivo in più per visitare la città iblea che, già capitale del barocco europeo, per alcuni mesi sarà dunque capitale anche della Pop Art contemporanea.

Maria D’Asaro

 

 

 

Già docente e psicopedagogista, dal 2020 giornalista pubblicista. Cura il blog: Mari da solcare
https://maridasolcare.blogspot.com. Ha scritto il libro ‘Una sedia nell’aldilà’ (Diogene Multimedia, Bologna, 2023)

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