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Beatrice e S. Filippa, femministe del passato

di | 2024-03-17T09:18:47+01:00 17-3-2024 5:10|Personaggi, Sezione 3|0 Commenti

PETRELLA SALTO (Rieti) – Il Circolo Femminile di Amicizia Europea di Frascati ha scelto di trascorrere la giornata internazionale dei diritti della donna a Petrella Salto, sulle orme di Beatrice Cenci e di Santa Filippa Mareri, prendendo contatto con Carlo Ancona, Guida Ambientale Escursionistica e la sua associazione Asd-Aps Jump, di Borgo San Pietro.

Il gruppo di 53 donne, pimpanti e arzille pensionate, ha visitato la chiesa della SS. Annunziata nel centro storico di Petrella Salto, sotto la rocca dove Francesco Cenci, ospite dei principi Colonna di Roma, trovò ospitalità per fuggire alla condanna del Vaticano in seguito ai gravi reati commessi. Qui segregò la figlia Beatrice e la seconda moglie Lucrezia Petroni, qui si consumò il parricidio di un uomo violento e depravato. Il crimine venne scoperto e tutti, fratelli compresi, furono condannati. Beatrice fu decapitata a Castel S. Angelo a Roma l’11 settembre 1599 all’età di 22 anni, mentre i beni dei Cenci, senza più eredi, tornarono al Vaticano.

Affresco con il battesimo di Gesù

Nel lato sinistro della chiesa, risalente al 1182, alcune teche custodiscono documentazione su Beatrice e sul processo. Il comune di Petrella Salto in occasione del 500esimo anniversario dell’esecuzione, ripropose il processo che si svolse sul sagrato della chiesa, con veri giudici e avvocati del tribunale di Rieti, secondo le leggi di oggi. La condanna fu di trascorrere il resto dei suoi giorni nel monastero di Santa Filippa Mareri a Borgo S. Pietro. Il parroco don Felice Battistini ha illustrato gli affreschi medievali, un fonte battesimale classificato di tipologia abruzzese risalente al XVI secolo, una pietà in terracotta del periodo della Vesperbild (immagine del tramonto), scultura devozionale del tardo Medioevo che in seguito ispirò la pietà di Michelangelo.

La Ss. Annunziata

Dietro l’altare altri affreschi, fra cui una natività attribuibile, ma è solo un’ipotesi, al Perugino, Cristo Giudice, l’Adorazione dei Magi, un lavandino in pietra. All’ingresso un’acquasantiera del XIV-XV secolo, il battesimo di Gesù di un pittore anonimo del XVII secolo, un raro quadro double face di Vincenzo Manenti di Capradosso (nel comune di Petrella Salto): da un lato l’Apostolo Giacomo, dall’altro S. Francesco. Foto di gruppo sul sagrato della chiesa, la scoperta del ‘vicolo stretto’, poi nuovamente in pullman verso il Monastero di S. Filippa Mareri.

Suor Francesca Zambelli ha raccontato 800 anni di storia della famiglia baronale dei Mareri, la scelta di Filippa che non si volle sposare, rifugiandosi con le ancelle in una grotta, finché il fratello Tommaso cedette, lasciandole il castello e il convento a Borgo S. Pietro, oggi sommerso dalle acque del lago del Salto, realizzato nel 1940. Filippa fu scaltra e chiese di mettere il suo ordine monastico sotto la protezione di Papa Gregorio IX recandosi a Palazzo Papale a Rieti (che fu sede papale). Nella biblioteca del Monastero, dove sono custoditi preziosi documenti, salteri e antifonari, anche la bolla del papa che nel 1231 decreta l’inserimento della comunità di Filippa Mareri nell’ordine di S. Damiano, con l’assistenza dei frati minori francescani.

La Pietà

Il francescanesimo al femminile, il ritrovamento del cuore incorrotto di Filippa nel 1706, quando venne riaperto il sepolcro, la statura umana e spirituale di Filippa Mareri, la cui iconografia per secoli è stata con un libro in mano, come i dottori della chiesa. Dopo il ritrovamento del cuore incorrotto, segno di umanità, spiritualità e rinascita, nella iconografia recente Filippa porge il suo cuore al prossimo, tenendolo nella mano ed è protettrice dei cardiopatici. Filippa mori giovane, nel 1236, ma dette un imprinting di forte presenza e operatività sul territorio, aiuto ai bisognosi e cura con le erbe. Visita alla cappella originale salvata dalle acque (gli affreschi furono strappati e ricollocati nel nuovo Monastero, con il sepolcro di Filippa, il saio, il cuore), poi al Museo, dove sono custoditi i reperti che le suore riuscirono a salvare, prima che il lago sommergesse tutto, fra cui i libri di erboristeria, le ampolle e i vasi, i lavori di ricamo, posate, la campana e il portone.

Santa Filippa Mareri

Nel museo anche quadri di De Chirico e gli affreschi staccati dalla grotta di S. Nicola a Staffoli (sempre nel comune di Petrella Salto). Nella prima metà del secolo scorso l’ordine uscì dalla clausura, grazie alla proposta del Vescovo di Rieti, il Venerabile Massimo Rinaldi. Le suore istituirono un collegio femminile, una sartoria, contribuendo all’emancipazione delle donne. Oggi le stanze delle collegiali sono per l’ospitalità dei pellegrini sul cammino di Filippa, verso la grotta.

SS. Annunziata

Il Circolo Femminile di Amicizia Europea di Frascati venne istituito nel 1965, è gemellato con le altre sedi in Francia, Inghilterra, Belgio, Germania, Austria, organizza attività culturali e scambi tra donne europee, è il più longevo di Frascati e da gennaio di quest’anno è presieduto da Paola Romani, figlia di Mimi, una delle socie fondatrici. All’età di 14 anni Paola cedette la sua stanza alla prima ospite francese. “I gemellaggi sono l’elemento principale del nostro Circolo e della mia vita: senza di loro non avrei studiato le lingue e non avrei portato in vacanza studio decine di ragazzi frascatani a Maidenhead (Gran Bretagna), nostra città gemella”.

Il monastero di Santa Filippa Mareri

Restando in tema di cammini e figure femminili, il prossimo 9 maggio si terrà la prima marcia sul ‘cammino di Beatrice’, che Carlo Ancona sta organizzando in collaborazione con l’associazione Movimento Tellurico, che ha istituito Il cammino delle Terre mutate nella Valle del Velino. Ancona sta studiano i percorsi con le storie di donne del Cicolano: Beatrice Cenci, Filippa Mareri, Santa Chelidonia (nata a Poggio Poponesco a Fiamignano), Cleonice Tomassetti di Capradosso, fucilata con i partigiani a Fondo Toce e altre donne che hanno avuto un ruolo significativo nella civiltà contadina di questa area interna.

Il Cammino di Beatrice è il primo cammino in Italia dedicato alla promozione del rispetto per le donne e alla lotta contro il femminicidio, interpretando lo spirito del progetto della Rete Nazionale ‘Donne in Cammino’, la Community delle ‘Ragazze in gamba’, che sosterrà e divulgherà il cammino di Beatrice, con reportage, storytelling e articoli su Francigena News, testata giornalistica media partner .

Francesca Sammarco

Nell’immagine di copertina, le signore del Circolo Femminile di Amicizia Europea di Frascati in visita nel Cicolano

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