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Adolescenti come aquiloni: devono seguire le “brezze”

di | 2023-10-20T09:36:54+02:00 22-10-2023 5:20|Attualità, Sezione 5|0 Commenti

MILANO – Passi delicati, approcci tentennanti, massima riservatezza. Non più bambini, non ancora adulti: sono gli adolescenti. Giovani uomini e donne che, nella fascia d’età compresa tra i 13 e i 19 anni, progettano il proprio futuro. I ragazzi e le ragazze si approcciano a scoprire chi è l’individuo unico e speciale che racchiudono in sé, attraverso le proprie competenze ed esperienze. Periodo complesso di felicità estrema e intensa tristezza, per non parlare della paura che a volte compare potente a livello emotivo, ovvero in quei momenti in cui ci si sente in balìa di emozioni che prendono il controllo del funzionamento mentale. Instabilità del corpo che, soggetto alle profonde modificazioni imposte dalla tempesta ormonale esplicitata dall’ingresso nella pubertà, in breve tempo cambia forma e dimensioni.

Paolo Crepet, psicologo e terapeuta, nel libro “I figli non crescono più”, spiega come molti adolescenti di oggi non si sentano spinti a camminare da soli. A rischiare. Provare emozioni, ribellioni, responsabilità. Crepet affronta il futuro della società e cerca di suggerire i possibili rimedi, che coinvolgono prima di tutto l’educazione e la scuola. Non è facile crescere, ancor meno diventare adulti. Essere grandi significa avere più libertà, più mezzi economici, ma anche molte più responsabilità. Il compito, la mèta in fondo al viaggio di un adolescente, è diventare migliore dei propri genitori. Alzare la fronte. Non farsi imbrogliare da chi vorrebbe comprare il consenso con denaro o adulazioni, non farsi bastare ciò che sono disposti a darti. Il tempo dirà che le idee sono tanto più preziose quanto più sono diverse.

Nella vita bisogna accettarsi, sapendo che è fondamentale sapere che ti puoi migliorare, qualsiasi sia la stagione che si sta attraversando. Sforzarsi di trovare il coraggio per dare spazio alla creatività, confidare nel talento cercandolo ogni giorno e ogni notte dentro di sé. Raschiare il barile delle capacità, scoprire ogni cunicolo dell’anima ma non donarla mai tutta, riservare sempre una briciola per ogni prossima passione. Fondamentale da genitori mettere le basi di un rapporto sereno fin dall’infanzia, dimostrandosi sempre disponibili ad un ascolto attento e interessato e cercare di esaminare le situazioni dal punto di vista dell’adolescente, proponendo soluzioni equilibrate. Far esprimere le emozioni e le proprie difficoltà abituando i figli, fin da piccoli, senza timore di essere aggrediti, giudicati o puniti. Un adolescente che sa di poter contare sull’ascolto e sull’aiuto da parte dei genitori sarà più sereno e meno problematico.

Lasciare della privacy ai figli non sentendosi offesi se, crescendo, tendono ad allontanarsi. Non banalizzate le difficoltà emotive degli adolescenti anche le reazioni eccessive di fronte a fatti minori (la lite con l’amico del cuore, un brutto voto a scuola…) potrebbero essere i segnali d’esordio di un disagio psichico. Da genitore bisognerebbe essere una guida, oltre che per comprendere e accudire, senza ridurre la propria autorità e di privare l’adolescente di un punto di riferimento in grado di dire “no” razionali e motivati da spiegazioni chiare e fondate, evitando lo scontro verbale. Non sentirsi feriti da reazioni verbali aggressive che dipendono più da un malessere psico-emotivo estemporaneo del ragazzo che da una reale ostilità nei vostri confronti, mantenendo un atteggiamento calmo, cercando di capire la vera natura del problema. Se il ragazzo reagisce in modo negativo, non insistere, ma rimandare la conversazione a un altro momento.

Inoltre essendo alcuni temi particolarmente delicati da affrontare con gli adolescenti (sessualità, sostanze d’abuso, rapporto del ragazzo con il proprio corpo ecc.) bisogna individuate bene prima i cardini della conversazione da intraprendere, i concetti da trasmettere e le informazioni da ottenere e adottare un atteggiamento sereno, pacato, aperto e non giudicante. L’esistenza è una maratona meravigliosa e per arrivare alla fine occorre merito, non furbizia, voglia di essere disponibili a meravigliarsi, non sono necessarie infruttuose ricette alchemiche: “Un uomo libero agisce sempre in buona fede e non ricorre all’astuzia”, diceva Spinoza.

Non dare retta a chi ti indica le scorciatoie, provare ad osare strade difficili, evitare tutto ciò che è comodo e diffidare di chi te lo propone. Amare la propria libertà e difenderla da tutto e da tutti. Imparare che si ha diritto a pensare che nella vita si possa e si debba tentare e sbagliare, e che nessuno ti deve poter giudicare per gli errori che si commettono, ma semmai per le omissioni verso sé stessi. Un’età cruciale, fondamentale per esprimere tutte quelle potenzialità, alla base di una vita adulta ricca e piena, dove gli amici diventano un punto di riferimento: con cui si condivide tempo libero, ma soprattutto sentimenti, segreti, desideri, interessi e problemi.

Il gruppo di amici sicuramente è indispensabile per la costruzione dell’identità personale di ogni adolescente: autostima, considerazione di sé, sicurezza, successo e riconoscimento sono tutti aspetti che vengono cercati e sviluppati attraverso il confronto con i pari. L’amicizia, il sostegno reciproco e la possibilità di vivere relazioni positive rappresentano spesso anche una sorta di antidoto contro quell’insicurezza che ogni ragazzo si ritrova ad affrontare in questa delicata fase di crescita. “Seguire, dunque, le emozioni come gli aquiloni fanno con le brezze piú impreviste e spudorate. Impara a creare la vita dentro la vita e a riempirla di fantasia”: parola di Paolo Crepet.

Claudia Gaetani

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