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Presidente Tajani, cuore da giornalista

di | 2018-06-17T16:14:28+02:00 17-6-2018 6:00|Attualità, Sezione 1|0 Commenti

VITERBO – L’accento capitolino filtra chiarissimo anche quando parla inglese, francese o spagnolo. Antonio Tajani presidente del Parlamento europeo dal 2017, è davvero di casa a Viterbo: 64 anni, è stato vicepresidente della Commissione europea con delega prima ai Trasporti e poi all’Industria e all’Imprenditoria; da giornalista ha lavorato in Rai e al Giornale di Indro Montanelli. E’ sposato con Brunella, insegnante, e ha due figli: Flaminia, 28 anni, psicologa, e Filippo, 25 anni, laureando in Scienze motorie.

L’Europa è preoccupata per le iniziative del neonato Governo italiano?

“Purtroppo il populismo incanala il malcontento, ma non offre soluzioni valide e questo preoccupa l’Europa, però se la gente vota i partiti populisti c’è una ragione, vuol dire che non ha trovato altrove risposte ai suoi problemi”.

Perché tanti italiani sono diventati euroscettici?

“Perché si sono, giustamente, sentiti abbandonati sull’immigrazione e l’economia fatica a riprendersi. Poi c’è anche la tendenza allo scaricabarile. Se qualcosa va male, si dà quasi sempre la colpa all’Europa”.

Le interferenze dell’Europa, però, a volte, sono oggettive: basta pensare alle pressioni sul bilancio…

“L’Europa è come una famiglia e ci sono delle regole da rispettare. Faccio un esempio: io non impongo ai miei figli come vestirsi, ma esigo che rispettino i principi di convivenza civile. Così l’Europa non può dire ai singoli Paesi chi devono votare, ma ha il diritto di intervenire se le scelte politiche mettono a rischio l’economia di tutti. Siamo parte di un sistema di mercato. È giusto dire: ‘Attenzione, se vi fate del male voi, lo fate anche agli altri’. E di questo bisogna tener conto”.

Sentendola parlare di valori europei, sembra più vicino al suo ex compagno di liceo Paolo Gentiloni che all’alleato Matteo Salvini.

“Dico sempre le stesse cose dal ‘94. All’interno del centrodestra ci sono sensibilità diverse, per questo sono sempre stato contrario al partito unico. L’importante è non cambiare la propria identità politica per inseguire i desiderata del momento. Bisogna dire la verità ai cittadini. La Lega aveva detto “mai con i 5 Stelle” e poi ha fatto il contrario. Difendeva il governo eletto dal popolo, e poi ci troviamo un premier professore universitario”.

Riesce a stare un po’ con la sua famiglia?

“Poco ed è il mio grande rammarico. Lavoriamo sulla qualità del tempo che passiamo insieme più che sulla quantità”.

Lei ha vissuto anni di grande fervore politico, anche nelle scuole e tra i giovani. Ha frequentato il classico Tasso con i già citati Gentiloni e Veltroni. Ma c’erano pure Gasparri e Nanni Moretti. Oggi le cose sono molto diverse.

“I miei figli e i loro coetanei sono disinteressati alla politica perché non sa più dare stimoli. Noi avevamo lo slancio degli ideali. Si era di destra, di sinistra, liberali… Erano visioni del mondo ben diverse. Ora i cambi di casacca sono all’ordine del giorno”.

Presidente, durante questo incontro ha più volte ricordato gli anni in cui era giornalista. Non è che le manca un po’ la professione?

“Diciamo che il senso della notizia non mi ha mai abbandonato. Grazie al mio ruolo ho spesso informazioni importanti. Ogni tanto, confesso che soffro da morire, a non poterle raccontare, a non essere io a dare lo scoop. Del cronista, poi, non ho mai perso la curiosità. Quella è fondamentale. In ogni mestiere e nella vita in generale”.

Un saluto ai lettori del Punto Quotidiano?
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“Molto volentieri. Quando nascono nuovi giornali, quando un gruppo di persone si unisce per informare e documentare gli altri è sempre un motivo di gioia per me. Per questo vi auguro di poter raggiungere tutti i traguardi prefissati e ai vostri lettori vorrei dire che tutti uniti si è forti, ma le regole vanno rispettate sempre. Un caro saluto a tutte le lettrici e i lettori del Punto Quotidiano”.

Ettore Cristiani

Nella foto di copertina, Antonio Tajani, presidente del Parlamento europeo

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