/, Viaggi/Moyenne, l’isola che non c’è esiste davvero

Moyenne, l’isola che non c’è esiste davvero

di | 2022-01-30T10:15:24+01:00 30-1-2022 6:05|Sezione 2, Viaggi|0 Commenti

MILANO – L’isola che non c’è, esiste davvero. Correva l’anno 1962 quando l’inglese Brandon Grimshaw compra per 8.000 sterline una piccola isola disabitata nelle Seychelles, denominata Moyenne, lunga solo 400 metri e larga 300, trasferendosi lì per sempre. Lascia il suo lavoro come editore dello Yorkshire e inizia una nuova vita. Brandon (come un vero Robinson Crusoe) trova un compagno tra i nativi dell’isola: il suo “venerdì” è René Lafortin. I due diventano amici e Brandon inizia ad attrezzare la sua nuova casa.

Mentre René viveva l’isola occasionalmente, Brandon ci vive per decenni, senza mai andarsene. Per 39 anni, Grimshaw e Lafortin piantano 16mila alberi e costruiscono quasi 5 chilometri di sentieri. Nel 2007, René Lafortin muore e Brandon resta solo sull’isola. Ha attratto 2000 nuove specie di uccelli sull’isola e ha introdotto più di 50 testuggini giganti di Aldabra, specie da anni a rischio estinzione. Grazie ai suoi sforzi, l’isola un tempo deserta ospita ora due terzi della fauna delle Seychelles: un pezzo di terra abbandonato, trasformato in un vero paradiso. Nel 2010, il principe dell’Arabia Saudita offre a Brandon Grimshaw 50 milioni di dollari per l’isola, ma lui rifiuta: “Non voglio che l’isola diventi il luogo di vacanza preferito per i ricchi. Meglio che sia un parco nazionale che tutti possano godere”. Infatti, nel 2008, ha ottenuto che l’isola fosse dichiarata parco nazionale.

Moyenne è il parco nazionale più piccolo del mondo: coste di sabbia bianca si estendono per appena 2 chilometri. Il punto più alto si eleva solo per 61 metri sopra il livello del mare. Allo sguardo, grazie alla folta vegetazione, appare come uno smeraldo brillante nel cobalto delle acque, “una foresta pluviale che erutta come un vulcano dall’oceano”. “Ho capito subito che era il posto che stavo cercando”, avrebbe detto in un documentario del 2009, tre anni prima di morire. Scoprì però che comprare un’isola è molto più difficile che prendersene cura, ma ha donato al mondo un patrimonio di assoluta rarità e bellezza. Un posto unico per sognare sempre la libertà.

Claudia Gaetani

Lascia un commento

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

Chiudi