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Mario Calabresi e la mano da tendere a chi ci passa accanto

di | 2023-03-31T23:25:28+02:00 2-4-2023 6:20|Attualità, Sezione 5|0 Commenti

MILANO – Uno stile semplice, che arriva dritto al cuore. Il libro consigliato è “Una volta sola” di Mario Calabresi che invita a riflettere con i suoi 14 racconti di persone, possibilità e storie che il giornalista mette via e conserva con cura. Incontri in sospeso e domande che attendono risposte. Poi le cose accadono grazie a una coincidenza, una frase o uno slancio che spinge l’autore a cercare o non accadono per nulla per caso.

Sono le tante testimonianze di persone eccezionali che Calabresi incontra, attendendo il momento giusto per portarle alla luce. “Una volta sola”, scritto durante la pandemia, parte da una serie di domande: “Per cosa vale la pena vivere?”, “Come si può non sprecare neanche un momento di ciò che ci è dato?”. Le risposte che ha trovato sono nei tanti esempi di chi, anche se sembrava impossibile, ha saputo scegliere e indirizzare il corso della sua vita, dandole un senso.

Tra le pagine si incontrano i protagonisti: Rachele che ha deciso di lasciare ai suoi 3 figli un diario della sua vita, perché conoscessero le sue ribellioni adolescenziali, gli amori sbagliati, le sue passioni, il valore dell’amicizia, sapendo che il tumore appena scoperto, non le avrebbe dato tregua; Franco, invece, racconta come, pur di stare vicino a sua moglie malata di Alzheimer, si sia fatto ricoverare diventando un “recluso” volontario e per due anni e mezzo abbia vissuto in ospedale accanto a lei; Claudia ha trovato il coraggio per lasciare il marito malavitoso che la costringeva ad una vita da reclusa; Sami continua a portare la sua testimonianza di sopravvissuto alla Shoah a scuola e nella sinagoga di Rodi, nonostante il dolore, perché nessuno dimentichi che cosa è successo agli ebrei.

Sono tanti e diversi i protagonisti di questo libro, ma insieme tessono una rete di storie per chi saprà trarne esempio. “Se ci mettiamo tutto l’impegno possibile, il sacrificio, la passione, il tempo, le idee, la creatività – afferma Mario Calabresi – se stringiamo i denti, non dormiamo, sopportiamo la fatica, guardiamo solo avanti, allora possiamo farcela da soli? La risposta è: No, non sempre. Spesso, senza una mano che si allunga per afferrare la nostra e che nel momento peggiore ci sorregge e ci tiene a galla, è impossibile farcela. Gli altri possono fare la differenza. Gli altri siamo noi. Si vive una volta sola e non dobbiamo sprecare un solo istante. Bisogna essere fedeli a se stessi, fare scelte coraggiose e appassionate e vivere con intensità. Regalandosi, ogni giorno, la possibilità di scegliere. Anche quando sembra impossibile”.

Un messaggio di fraterna solidarietà che invita ad ascoltare le “Altre storie”, come le definisce Calabresi nel suo podcast, e tendere la mano a chi ci passa accanto, lasciando da parte solitudine e indifferenza.

Claudia Gaetani

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