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L’antica tradizione dell’uovo di Pasqua

di | 2023-04-07T12:07:03+02:00 9-4-2023 6:30|Enogastronomia, Sezione 7|0 Commenti

MILANO – Tra le golosità piú ghiotte per festeggiare il giorno di Pasqua, si ritrova volentieri quella tradizionale dell’uovo di cioccolata. L’usanza di regalare le uova a Pasqua si perde nel lontano Medioevo. Fin dall’antichità questo alimento ha ricoperto un valore simbolico enorme. In alcune culture l’immagine della Terra e del Cielo, uniti, formavano proprio un uovo, simbolo di vita. Per gli antichi Egizi l’uovo era invece l’origine di tutto e il fulcro dei quattro elementi (aria, acqua, terra e fuoco). In primavera la natura risorge, i Persiani amavano poi regalarsi proprio delle uova, simbolo di nuova vita.

Il cristianesimo affianca queste tradizioni e le reinterpreta alla luce delle Nuove Scritture: l’uovo diventa così il simbolo che meglio coglie il significato del miracolo della Resurrezione di Cristo. L’usanza di regalarsi uova si diffonde a partire dal Medioevo, in Germania. La consuetudine era distribuire uova bollite, avvolte in foglie e fiori in modo che si colorassero naturalmente. Tra i nobili e gli aristocratici invece si diffuse l’abitudine di fabbricarne alcune di argento, platino o oro, decorate.

La tradizione di trovare una sorpresa nell’uovo di Pasqua è merito dell’orafo Peter Carl Fabergé della corte dei Romanov a cui lo zar Alessandro III di Russia nel 1887 commissionò le famose uova smaltate, arricchite di pietre preziose e gioielli. Fu il Re Sole, Luigi XIV, a far realizzare il primo uovo di crema di cacao al suo chocolatier di corte David Chaillou, un uovo a base di cioccolato da regalare per Pasqua al posto delle “solite” uova d’oro. Dopo la scoperta dell’America e di quell’amarissima bevanda maya, la duchessa spagnola Caterina, moglie del duca Emanuele Filiberto di Savoia, portò il cacao a Torino. Nella città piemontese, un secolo dopo, nascerà la prima cioccolateria d’Italia.

L’invenzione del cioccolato al latte si deve invece agli Svizzeri, che con la prima industrializzazione si buttarono a capofitto su questo prodotto scalzando i maestri cioccolatieri italiani e francesi. L’Italia non restò a guardare e mentre nel 1922, a Perugia, nascono infatti i Baci, negli stessi anni, a Torino nasceva l’uovo di Pasqua. La genesi di questo dolce è stata ricostruita da Mario Marsero, storico delle industrie dolciarie piemontesi, nel libro “Dolci delizie subalpine”. Dopo i primi prototipi francesi, già nel 1725 la vedova Giambone, titolare di una bottega nell’attuale via Roma, ebbe l’idea di riempire i gusci vuoti delle uova di gallina con della cioccolata.

Ma fu negli anni ’20 del XX secolo la Casa Sartorio di Torino brevettò un sistema per modellare con il cioccolato le forme vuote: “Gli stampi a cerniera chiusi e posti nella macchina, subiscono un movimento di rotazione e rivoluzione mediante il quale la pasta in essi contenuta si distende uniformemente su tutta la superficie interna. Dopo il raffreddamento le forme si tolgono intere, variandone lo spessore a seconda della quantità di pasta che si introduce negli stampi”, recitava già una pubblicazione del 1926. L’introduzione della sorpresa avviene già nel 1925, dapprima animaletti in zucchero o confetti, poi regali sempre più costosi e preziosi.

Già nel 1927 le uova di Pasqua di cioccolato a Torino erano di gran moda, e da allora il loro successo non si è più fermato, fino al boom del Secondo Dopoguerra. Secondo quest’altra interpretazione potrebbero essere stati quindi proprio i Piemontesi, maestri nell’arte del cioccolato, i primi a lanciare la moda delle uova pasquali con sorpresa. Una curiosità riguarda l’uovo più grande e costoso del mondo, realizzato dal maître chocolatier londinese William Curley che ha creato assieme al suo team l’”Uovo maculato d’oro” (“Golden Speckled Egg”), un uovo di cioccolato del peso di circa 50 chili, realizzato a mano con cioccolato Amedei proveniente dalle coltivazioni venezuelane, quello che viene considerato da molti come il miglior cioccolato al mondo.

William Curley ha stabilito il nuovo record per l’uovo di solo cioccolato (senza aggiunta di gioielli o pietre preziose) più costoso al mondo: il Golden Speckled Egg è stato venduto all’asta per circa 8.500 euro all’investitore Cyrus Vandrevala. Sette abili maestri cioccolatai hanno lavorato con Curley per ben tre giorni per dare vita all’opera, che hanno ultimato con una decorazione a base di foglia d’oro commestibile. L’uovo è stato battuto all’asta di beneficenza organizzata in seguito alla Fabergé Big Egg Hunt che si è svolta recentemente a Londra. Il ricavato andrà alle associazioni Action for Children e Elephant Family. Qualunque sia la grandezza e il prestigio l’uovo di cioccolata è un modo divertente per ritornare bambini almeno per un giorno.

Claudia Gaetani

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