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In Calabria la medicina solidale dell’Associazione ACE

di | 2024-03-22T11:34:15+01:00 24-3-2024 5:25|Attualità, Sezione 6|0 Commenti

REGGIO CALABRIA – “Chi può metta, chi non può prenda” è la filosofia che guida “ACE” (Associazione Calabrese di Epatologia), centro di medicina solidale a Reggio Calabria, presieduta dal primario ospedaliero Lino Caserta, una persona veramente speciale (www.acemedicinasolidale.it), medico gastroenterologo. A segnalare questa realtà che riappacifica con l’essere umano è Roberto Lorenzetti (scrittore, storico, già direttore dell’Archivio di Stato di Rieti), di ritorno dal convegno sul paesaggio, che si è svolto al Museo Nazionale di Reggio Calabria. Insieme a Caterina Placidi, Lorenzetti è intervenuto sulle trasformazioni dell’agro reatino che da lago è divenuto poi pianura, così come delle valli del Salto e del Turano che da pianura si sono trasformate in due laghi, della valle del Tevere le cui modificazioni sono derivate dalle continue deviazioni del corso del fiume, senza tralasciare le trasformazioni sociali con il passaggio dal tradizionale paesaggio agricolo a quello attuale dell’abbandono, che fa seguito al vasto processo di deruralizzazione degli anni ’60 e ’70, trasformazioni che sono state messe a confronto con quelle di altre aree italiane, con le relazioni di docenti delle università di Napoli Federico II, di Messina e di Reggio Calabria.

Visita al museo e ai bronzi di Riace, poi, da buon ricercatore, Lorenzetti è andato alla scoperta di quello che si può definire un Parco del benessere, dove non si bussa, non ci sono cancelli e tutto è a disposizione di tutti. “A volte capita di essere invitati ad un convegno senza conoscere bene cosa faccia realmente chi ti ha invitato – commenta Lorenzetti – poi scopri un mondo fantastico, nel bel mezzo del più fitto paesaggio degradato dell’abusivismo calabrese, in un pezzo di montagna tolto al degrado. Chi può versa qualcosa altrimenti nulla. La salute è un diritto e lì, in questo modo, si fanno 15-20000 prestazioni all’anno, senza ricevere contributi. Insieme al primario Lino Caserta operano altri medici, infermieri, architetti, ambientalisti e persone che condividono l’obiettivo di creare benessere”.

“Con materiali di risulta – prosegue Lorenzetti – è stato creato un piccolo teatro-cinema e luogo di dibattiti, presentazioni di libri, attività varie. In un angolo ombreggiato è nata una piccola biblioteca dove puoi prendere un libro e leggerlo, spazi dove mangiare insieme, un piccolo museo dei reperti archeologici trovati durante i lavori e tanto altro. Nessuna pianta è stata estirpata ma tutto viene adattato a ciò che già c’è. Ho condiviso con queste persone speciali alcuni giorni indimenticabili”. Il simbolo è quello di Don Chisciotte “e mi sembra quello più adeguato”. Alle pareti del centro gli articoli della Costituzione e i pensieri di Rudolf Ludwig Karl Virchow (Świdwin, 13 ottobre 1821 – Berlino, 5 settembre 1902), patologo, scienziato, antropologo e politico tedesco, pioniere dei moderni concetti della patologia cellulare e della patogenesi delle malattie, la cui causa sono le cellule. Sviluppò le discipline dell’’Igiene e della Medicina Sociale. Come consigliere comunale a Berlino, ha sensibilizzato sulla necessità di riforme sociali, l’igiene pubblica e ha contribuito allo sviluppo dell’antropologia come scienza moderna.

“Poche volte mi sono sentito tanto arricchito come in questo caso. La politica? Ovviamente è lontana da tutto questo, oppure tutto questo è politica, quella vera e sana, e lontano da qui c’è un’altra cosa molto meno dignitosa e affascinante”. Grazie a Roberto Lorenzetti, approfondiamo la conoscenza di questo piccolo paradiso terrestre, nato a Pellaro, nella periferia sud di Reggio Calabria, in un momento in cui la crisi economica impoveriva le persone e in cui la sanità calabrese era già commissariata. Si sviluppa all’interno di quella che avrebbe dovuto essere una struttura psichiatrica mai entrata in funzione. Al Centro si svolgono attività finalizzate soprattutto alla prevenzione delle malattie cronico degenerative, prestazioni specialistiche e indagini diagnostiche. “I medici devono essere i veri avvocati dei poveri – sostiene Lino Caserta – nella nostra visione la costruzione di una cultura della prevenzione e della salvaguardia della salute necessita di azioni che non sono di esclusiva pertinenza sanitaria”.

Nella struttura recuperata a Pellaro gli ambulatori di Chirurgia generale/Urologia, Diabetologia/Endocrinologia, Dietologia, Epatologia/gastroenterologia, Ecografia internistica, Ecografia muscolo-tendinea, Ecografie Transfontanellari neonatali, Fisiatra, Dermatologia, Nefrologia, Neurologia, Ortopedia, Psicologia, Psichiatria, Reumatologia. Prenotazioni via e-mail (ace.prenotazioni@gmail.com) allegando una copia della prescrizione del proprio medico di fiducia (ricettario bianco personale, no ricetta regionale rossa), farmacie Neri Simonetta di Pellaro e di Arangea, Pellicanò di Bocale, Farmacia San Leo, Farmacia Lume e Farmacia Sant’Agata di Reggio Calabria, form di prenotazioni all’interno del sito.

Durante l’emergenza Covid il centro ha sempre orientato il suo lavoro di ricerca e servizio alle fasce più deboli e fragili in nome del diritto alla Salute di tutti e per tutti (art. 2 e 32 Costituzione). Prevenzione, eco medicina con fattorie sociali, co-working, ricerca, pubblicazioni, parco diffuso della conoscenza e del benessere, con una nuova visione del benessere, Osservatorio delle Disuguaglianze di Salute e le Malattie della Povertà, Centri di Medicina Solidale, con il servizio dei volontari, sono i luoghi in cui la felicità individuale si alimenta con la crescita della felicità pubblica. Nella visione di un “Nuovo Paradigma del Benessere”, il Parco Diffuso del Benessere e della Conoscenza rappresenta il “sistema” di azioni dell’ACE. Anche le relazioni sociali hanno importanti ricadute di salute. Il benessere individuale non può prescindere da una ricchezza di relazioni sociali improntate alla solidarietà e alla gentilezza. Nel sito web tante notizie e approfondimenti sulle attività svolte, la ricerca e le pubblicazioni scientifiche.

Francesca Sammarco

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