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Igor Maj, l’ombra di un gioco mortale

di | 2018-09-28T22:39:01+02:00 30-9-2018 6:05|Attualità, Sezione 2|0 Commenti

MILANO –  Igor Maj (nella foto a sinistra) era un quattordicenne come tanti; un ragazzo con le sue passioni, i suoi progetti e la sua voglia di vivere eppure, il 6 settembre scorso, a Milano, è stato trovato senza vita impiccato con una corda da montagna al letto a castello della sua cameretta.
La prima ipotesi degli inquirenti è stata suicidio, ma Igor non sembrava avere alcuna intenzione di morire: era un giovane climber, un giovane scalatore, figlio di genitori anch’essi appassionati scalatori molto noti nel capoluogo lombardo; era un giovane sportivo, coraggioso ed amante della vita. A  seguito di indagini più approfondite fatte dagli inquirenti sul suo PC e sul suo smartphone sarebbe emerso che il ragazzo, nei giorni precedenti alla tragedia, si era collegato a siti web con tutorial che insegnano a praticare il “blackout”, una specie di pratica che circola sul web il cui fine è di privarsi dell’ossigeno per tempi sempre più prolungati.

Viene detta “gioco del soffocamento” e  si può cercare sul web anche sotto altri nomi: passing out, fainting game, space monkey. Si può tradurre il blackout anche come il gioco dello svenimento, una sfida che si può fare da soli o in compagnia usando corde, sciarpe o le braccia di un amico strette intorno al collo. Il suo fine, mostruoso, è di far provare (a chi partecipa) “l’euforia” di riprendere i sensi dopo uno svenimento: un gioco pericoloso che spesso può rivelarsi fatale.
Probabilmente il ragazzo non ha avuto paura di lasciarsi coinvolgere da questo gioco che nulla aveva a che fare con le sue scalate e che purtroppo sta diventando, incomprensibilmente, popolare fra gli adolescenti che hanno accesso ad internet. I genitori del povero Igor hanno affidato al sito pareti.it un appello che si riporta integralmente e ciò affinché la loro sofferenza possa servire ad allertate i genitori di altri adolescenti contro questo ed altri pericoli ai quali tutti i ragazzi sono esposti: “Fate il più possibile per far capire ai vostri figli che possono sempre parlare con voi, qualunque cosa gli venga in mente di fare, devono saper trovare in voi una sponda, una guida che li aiuti a capire se e quali rischi non hanno valutato. Noi pensiamo di averlo sempre fatto con Igor eppure non è bastato. Quindi cercate di fare ancora di più, perché tutti i ragazzi nella loro adolescenza saranno accompagnati dal senso di onnipotenza che, se da una parte consente di affrontare il mondo, dall’altra può essere fatale“.
La giustizia farà il suo corso, per il momento è stato disposto dalla procura di Milano il sequestro preventivo di tutti i siti web relativi al blackout.
Questa è la cronaca dei fatti, le parole servono solo a portare a conoscenza una tragedia che si spera non si ripeta più dato che il caso di Igor Maj che non è purtroppo il primo, ma si spera possa essere l’ultimo di questa brutta serie. Purtroppo i ragazzi, navigando su internet, possono trovare alcuni siti che dovrebbero essere assolutamente preclusi agli adolescenti e, in alcuni casi,  rimossi per salvaguardare la salute fisica e mentale degli utenti e questo proprio per evitare che a pagare un prezzo troppo alto siano dei ragazzi che avrebbero diritto a godersi la propria vita e le loro famiglie a cui va tutto l’affetto e il cordoglio di chi può solo intuire la portata di un simile dolore.

Silvia Fornari

Nella foto di copertina, i funerali del giovane Igor Maj

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