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I 40 libri top scelti da Elena Ferrante

di | 2020-12-04T20:11:42+01:00 6-12-2020 6:40|Cultura, Sezione9|0 Commenti

RIETI – Nel periodo natalizio, nonostante i mille pensieri che attraversano la nostra mente, c’è sempre il momento in cui ci si concentra sul cosa regalare ad amici e persone care. E tra le varie possibili scelte rimane sempre il regalare un libro. Il libro che si è letto e che si vuole condividere, oppure quello che rappresenta meglio i gusti o gli interessi di chi lo deve ricevere; il libro che può destare curiosità o quello che ci rappresenta, in qualche modo. La scrittrice Elena Ferrante (l’autrice del “L’amica geniale”) consiglia ai lettori ben 40 libri di 40 scrittrici, pubblicando sulla libreria online indipendente bookshop.org i suoi testi preferiti. La misteriosa Elena Ferrante, la scrittrice (o scrittore?) italiana vivente più amata al mondo, continua a far parlare di sé pur non rivelando per scelta la sua identità. Il mistero nasce perché non è ben definito chi si cela dietro questo nome.

La cosa che comunque è assolutamente inequivocabile è il suo successo ed il fatto che sia molto amata ed apprezzata sia in Italia che all’estero, soprattutto in America. Finora non ha mai svelato il mistero che la riguarda, anche quando ha pubblicato il volume ‘La frantumaglia’ proprio per soddisfare la curiosità del pubblico, dove sono raccolte le lettere dell’autrice al suo editore, le poche interviste da lei concesse e le sue corrispondenze con lettori d’eccezione. La funzione principale dell’opera è far comprendere al lettore i motivi che spingono l’autrice a rimanere nell’oscurità. La scrittrice stessa parla di “un desiderio di autoconservazione del proprio privato, un desiderio di mantenere una certa distanza e non prestarsi alla spinta che alcuni scrittori hanno di mentire per apparire come ritengono che il pubblico si aspetti”. Ferrante è convinta che i suoi libri non necessitino di una sua foto in copertina né di presentazioni promozionali: devono essere percepiti come “organismi autosufficienti” a cui la presenza dell’autrice non potrebbe aggiungere nulla di decisivo, dando vita, in questo modo, ad un’inedita performance autoriale dell’assenza.

La Ferrante con la tetralogia de “L’amica geniale” e con gli altri suoi romanzi (L’amore molesto, I giorni dell’abbandono, L’invenzione occasionale, La vita bugiarda degli adulti, pubblicati tutti da e/o) ha venduto tredici milioni di copie in tutto il mondo, facendo appassionare tutti, ha deciso di stilare una sua personale classifica per bookshop.org, una libreria online, attiva dal 2020 negli Stati Uniti e nel Regno Unito, nata per supportare economicamente le librerie indipendenti. La lista si compone di libri scritti da donne, pubblicati negli ultimi sessant’anni e diventati dei veri e propri bestseller. Ad averli scritti sono scrittrici, viventi e non, anziane o giovanissime, alcune delle quali delle vere e proprie icone, ma le storie in essi raccontate non sono necessariamente o esclusivamente storie di donne, come si può constatare scorrendo la lista dell’innovativo store inglese creato da Andy Hunter. Lui ha fondato il prestigioso Literay Hub e da pochi mesi, prima del lockdown, ha creato quello che è divenuto il più grande negozio online con 300 librerie indipendenti del mondo anglosassone che – tutte in ugual modo – riceveranno dalla Europa Edition, la casa editrice che pubblica la Ferrante in Inghilterra, il dieci per cento dei proventi dalle vendite dei suoi libri.

Chimamanda Ngozi Adichie

A dominare la lista delle magnifiche 40, c’è Americanah di Chimamanda Ngozi Adichie (Einaudi), “un’epopea di più generazioni capace di divertire, scaldare e commuovere”, come l’ha definita Dave Eggers: la storia di Ifemelu che da Princeton, dove ha una borsa di studio, decide di tornare nel suo Lagos per riprendere il filo di una storia interrotta. A seguire, ci sono Margaret Atwood – l’autrice, tra i tanti, de “Il racconto dell’ancella” – con “L’assassino cieco” da noi pubblicato da Ponte alle Grazie, e Shokoofeh Azar con “L’illuminazione del susino selvatico”( e/o edizioni) della scrittrice e pittrice iraniana Shokoofeh Azar che da anni vive in Australia come rifugiata politica, un’opera che attraverso il racconto di cinque personaggi traccia il ritratto di un’epoca e di una nazione sradicata con violenza dalla propria storia, scissa tra dolore e memoria, tra il mondo dei vivi e quello dei morti.

Nella classifica della misteriosa scrittrice napoletana ci sono ovviamente anche delle sue connazionali e sono ben sei quelle da lei scelte. “L’isola di Arturo”(Feltrinelli) di Elsa Morante è uno dei suoi libri preferiti assieme a “Lessico famigliare”(Einaudi) di Natalia Ginzburg, a “Il mare non bagna Napoli” (Adelphi) di Anna Maria Ortese e a La donna che scriveva racconti” di Lucia Berlin – ma tra i più recenti ha scelto “Archivio dei bambini perduti” (La Nuova Frontiera) di Valeria Luiselli – un grande romanzo sul presente americano composto da un insieme di voci, testi, suoni ed immagini particolari – “Accabadora” di Michela Murgia e “L’Arminuta” di Donatella Di Pietrantonio, entrambi pubblicati da Einaudi ed entrambi vincitori del Premio Campiello.

Margaret Atwood

La classifica percorre poi un fil rouge immaginario ma ben delineato nei gusti e nella mente della Ferrante, che predilige storie crude e mai scontate di rivalsa e di affermazione nonostante le difficoltà e le discriminazioni che possono essere sociali, politiche e sessuali o tutte queste cose insieme. Storie di vita e di vite straordinarie raccontate da grandi scrittrici come Zadie Smith (scelta per il suo indimenticabile esordio, “Denti bianchi”, Mondadori); Toni Morrison (nella lista con il suo “Amatissima”, Frassinelli); il Premio Pulitzer Jhumpa Lahiri  (con “L’interprete dei malanni”, Guanda); Ingeborg Bachmann con il suo “Malina” (Adelphi), Annie Ernaux con “Gli anni” (L’orma editore), Alice Murno con “Uscirne vivi”, Elizabeth Strout con Olive Kitteridge (Fazi).

Non mancano scrittrici del passato tutt’ora molto presenti con le loro opere come le due “Marguerite” – Duras con “L’amante” e Yourcenar con “Memorie di Adriano” – Irene Nemirovsky (con “Il ballo”) e Doris Lessing con “Il quinto figlio”, ma ci sono anche scrittrici giovanissime come Sally Rooney che ha esordito con “Parlarne tra amici” conquistando pubblico e critica, Ferrante compresa, con il suo “Persone normali”, pubblicato da Einaudi. Nella classifica ci sarebbe bene anche lei, Elena Ferrante, ma – come direbbero gli inglesi che gliel’hanno commissionata – sarebbe stato troppo “unfair” (sleale).

Stefania Saccone

Nell’immagine di copertina, una scena della trasposizione televisiva de “L’amica geniale”

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