//Foreste in città: Arbolia e Unitus, stop alla CO2

Foreste in città: Arbolia e Unitus, stop alla CO2

di | 2023-05-25T12:04:41+02:00 28-5-2023 6:05|Top Blogger|0 Commenti

Arbolia, la società benefit della Snam, e l’Università degli Studi della Tuscia (Unitus), insieme in un nuovo modello di calcolo per l’assorbimento dell’anidride carbonica (CO2) da applicare agli interventi di forestazione urbana in Italia. Lo studio è stato sviluppato su dati esclusivamente nazionali provenienti da progetti di forestazione realizzati negli ultimi 20 anni e prendendo in considerazione un ventaglio di 24 specie arboree maggiormente diffuse sul territorio italiano tra cui acero campestre, leccio, bagolaro, carpino, farnia, frassino. Con l’intento di definire un modello quanto più vicino e adatto al contesto nazionale, Arbolia, specializzata nella creazione di nuove aree verdi, ne ha commissionato l’elaborazione all’Università degli Studi della Tuscia, partner accademico di riferimento nel settore.

All’Università della Tuscia presentato il piano d’intervento

Il nuovo strumento di calcolo per l’assorbimento della CO2 è già stato applicato con successo a tutti i 30 impianti boschivi urbani messi a dimora da Arbolia negli ultimi due anni in dieci regioni italiane consentendo di individuarne i rispettivi benefici ecosistemici e l’apporto in termini di biodiversità. Secondo il nuovo modello ogni singolo albero può assorbire mediamente tra i 5 e 15 Kg di CO2 all’anno su un arco temporale di 20 anni e dal momento della sua piantumazione, a seconda della specie e del luogo di impianto.
Lo studio è stato presentato a Viterbo nell’Aula Magna dell’Università degli Studi della Tuscia dai professori Riccardo Valentini e Tommaso Chiti, dalla dottoressa Maria Vincenza Cinzia Chiriacò e dall’Amministratore unico di Arbolia, Matteo Tanteri, con un intervento di Gianfranco Chinellato, professore dell’Università degli Studi della Tuscia e sindaco effettivo di Snam.
“La realizzazione di questo importante studio conferma l’impegno concreto di Arbolia per lo sviluppo della forestazione urbana in Italia, un contesto in forte crescita che può offrire un contributo determinante alla sostenibilità del Paese – ha dichiarato Matteo Tanteri – piantare alberi nelle città, rendendole più resilienti e inclusive, rimane una delle azioni più efficaci per contrastare il cambiamento climatico e garantisce significativi benefici ecosistemici per i territori. Con questa consapevolezza, affiancati da partner autorevoli come Università degli Studi della Tuscia, intendiamo promuovere e diffondere nuovi modelli e sistemi economici e sociali, creando occasioni di sviluppo per le comunità vicine ai boschi”.

Si spera in un futuro con tanti alberi in città

“La sfida della neutralità climatica e l’impegno della Ue sulla direttiva carbon farming (coltivazione di carbonio) – ha aggiunto Riccardo Valentini, professore ordinario di Unitus – testimoniano il ruolo delle foreste e più in generale dei sistemi arborei sulla lotta ai cambiamenti climatici. È importante per tutto il settore agro-forestale essere pronti per questa sfida epocale che dovrà essere basata sulle nostre migliori conoscenze scientifiche e tecniche affinché si tramuti in un vero contributo per la difesa del clima e del nostro pianeta”.
Il nuovo modello di calcolo rappresenta un punto di partenza concreto per sistematizzare alcuni criteri e aspetti della forestazione urbana e peri-urbana in Italia. Proponendo un metodo scientifico per determinare gli assorbimenti di CO2 degli alberi, con la garanzia del valore utilizzato, lo studio vuole contribuire alla creazione di uno standard di riferimento a livello nazionale, riducendo la variabilità dei valori attualmente in uso nei diversi progetti di forestazione.

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