//Cani in spiaggia, troppi divieti fuorilegge

Cani in spiaggia, troppi divieti fuorilegge

di | 2019-07-28T06:25:32+02:00 28-7-2019 6:27|Top Blogger|0 Commenti

Veniamo subito al sodo, portare il proprio cane sulla spiaggia per una corroborante passeggiata o per un rinfrescante tuffo in mare qui dalle nostre parti – per intenderci in gran parte d’Italia – non è per niente facile. Le norme di cui dobbiamo tener conto sono tantissime e cambiano da luogo a luogo. Tremila le ordinanze emesse rispettivamente da Comuni, Capitanerie di porto, Provincie e Regioni. A queste si aggiungono i regolamenti dei singoli stabilimenti balneari, per un totale di circa 18 mila diverse normative locali. Una vera e propria giungla di divieti non sempre facilmente comprensibili.
Una cosa però appare evidente, i nostri amici cani non sono visti di buon occhio da molti e si fa di tutto per rendergli la vita difficile. Fido ci serve solo quando deve scavare tra le macerie dei palazzi dopo un terremoto alla ricerca di eventuali superstiti, o quando lo mandiamo a sminare i terreni in zone di guerra o quando lo facciamo tuffare in acqua per salvare persone che rischiano di affogare.
Ma sulla spiaqgia no, sporca e può essere pericoloso. Personalmente quando vado al mare ricevo più fastidio da quegli attempati e ridicoli bamboccioni che monopolizzano il bagnasciuga giocando per tutto il giorno, e rumorosamente, con i racchettoni. Poi ci sono i bambini (piccoli e meno piccoli) che disputano i mondiali di calcio prendendo a pallonate i tranquilli e incauti vacanzieri. Ah, dimenticavo, le radio a tutto volume.
Loro non danno fastidio, il problema sono i cani.
Ma le cose stanno cambiando, anzi qualcosa è già cambiato. Quello che occorre tenere a mente, in ogni caso, è che i cani, accompagnati dal padrone, non possono essere cacciati da una spiaggia pubblica, o dalla battigia, se non ci sono divieti esposti in maniera chiara. Inoltre, serve che questi divieti vengano pubblicizzati con regolarità. I cartelli di divieto devono essere bene in vista come pure bene in vista deve essere il numero dell’ordinanza comunale con ben specificato il periodo di divieto,
La scelta di vietare l’ingresso agli animali sulle spiagge destinate alla libera balneazione, secondo la sentenza 176 dell’11 marzo 2019 del Tribunale amministrativo del Lazio, “risulta irragionevole ed illogica, oltre che irrazionale e sproporzionata, anche alla luce delle viste indicazioni regionali che attribuiscono ai comuni il potere di individuare, in sede di predisposizione del PUA, tratti di arenile da destinare all’accoglienza degli animali da compagnia. In particolare come ha avuto modo di precisare la giurisprudenza in vicende del tutto similari, l’amministrazione avrebbe dovuto valutare la possibilità di perseguire le finalità pubbliche del decoro, dell’igiene e della sicurezza mediante regole alternative al divieto assoluto di frequentazione delle spiagge, ad esempio valutando se limitare l’accesso in determinati orari, o individuare aree adibite anche all’accesso degli animali, con l’individuazione delle aree viceversa interdette al loro accesso (cfr. Tar Calabria, sez. Reggio Calabria, sent. n. 225/2014)”.
Solo le Forze dell’ordine – e in particolare le Capitanerie di Porto e i Vigili urbani – possono rivolgersi al proprietario di un cane invitandolo ad allontanarsi. Questo, però, non prima di averlo informato della presenza dell’ordinanza di divieto. Non basta la comunicazione verbale, al proprietario del cane va mostrata la specifica ordinanza indicante chiaramente il numero di ordinanza e la data di scadenza, in quanto molte ordinanze contengono divieti solo parziali, limitazioni orarie o riferite a singoli giorni della settimana. Il rifiuto di mostrare l’ordinanza, inoltre, può configurare il reato di omissione di atti di ufficio.
Un consiglio, in caso di multa è necessario che vengano scritte sempre sul verbale le motivazioni che hanno portato i proprietari dei cani a rimanere in spiaggia. Per esempio: mancanza di cartelli di divieto o indicazione del numero di ordinanza e data di divieto dietro i cartelli e interventi poco corretti di chi è preposto al controllo della spiaggia. In questi casi la multa può essere impugnata davanti a un giudice di pace.
Ma anche il padrone del nostro amico Fido deve attenersi ad un corretto codice di comportamento: deve tenere l’animale al guinzaglio, raccogliere obbligatoriamente gli escrementi ed evitare di liberare il cane in presenza di bambini, di altri soggetti a rischio o di altri cani.
Ah, dimenticavo un ultimo consiglio. Evitate una lunga esposizione del cane al sole, creategli una comoda zona d’ombra. Ne vale della sua salute.
Buona estate a tutti.

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