//“IL PAPA BUONO”

“IL PAPA BUONO”

di | 2019-05-27T16:28:13+02:00 27-5-2019 16:28|Alboscuole|0 Commenti
Autore Vincenzo Ferraro, 3°C Scuola secondaria di primo grado “S. G. Bosco – A. Manzoni” , Toritto (Ba) Perché si ricorda una persona? Trovare la risposta sembra facile: per qualcosa di importante che ha fatto. Ma è davvero così? Insomma sono famosi anche i più spietati tiranni, i dittatori, gli assassini, i terroristi e i criminali di ogni genere! Allora forse la vera domanda da porsi è il perché una brava persona sia ricordata, ed è qui che il discorso si fa più complicato! Noi studiamo e ci documentiamo riguardo alle azioni di donne e uomini che nella loro vita si sono battuti per ciò in cui loro stessi credevano e che desideravano, con tutto il cuore, portare avanti. Nel buio dell’indifferenza e della rassegnazione davanti a mali in continua crescita, questi hanno acceso e diffuso una luce di speranza. Con la propria voce denunciarono le ingiustizie del mondo e le sconfissero permettendo al bene di trionfare. Alcuni, per farlo, hanno pagato con la vita, spesa a favore di chi altrimenti l’avrebbe persa. Costoro hanno un nome, che più di altri li rispecchia: “Giusti”, persone come tante, ma che hanno fatto tesoro della propria vita, si sono fatti valere, hanno cambiato lo stato di cose e persone e oggi sono ammirati. Sì, ma il loro resta sempre un ricordo. Rispondere a questo quesito mi pare ancora difficile. Cosa vogliono lasciare a noi, generazione del domani, i Giusti? Dobbiamo ancora capirlo o già lo sappiamo? La nostra classe ha scelto di approfondirne uno fra questi: Papa Giovanni XXIII. Analizzarlo aiuterà? Bene, per iniziare vorrei chiarire che soffermarsi sulla biografia di questo personaggio (per quanto interessante) sarebbe forse troppo scontato. No, ciò di cui ho bisogno è conoscere la sua figura e le sue buone opere. Si parla di Giovanni XXIII come un uomo gentile, cordiale, vicino a tutti, anche nei momenti più critici. Un uomo che vedeva la pace dove la guerra distruggeva, la bontà dietro alla malvagità e la speranza allo sconforto. Fedele alla Chiesa e ai suoi ideali che tenne molto a diffondere sempre però tollerando le altre religioni e cercandone punti in comune con la sua. Angelo Giuseppe Roncalli (questo era il suo nome intero) si è impegnato con passione per aiutare i bisognosi. Bambini, soldati, malati, profughi, tutti gli erano cari e tutti meritavano la sua assistenza. Basti pensare ai feriti della 1º Guerra Mondiale negli ospedali di Bergamo che lui visitò personalmente, ai progressi che attuò nell’unificazione della Chiesa in Bulgaria, alla carità dimostrata durante i soggiorni in Grecia e Turchia, alla vigilia della 2º Guerra Mondiale, (entrambi Paesi che giovarono del suo operato), agli ebrei salvati dalla deportazione nei campi di concentramento tedeschi, grazie ai “certificati di immigrazione” procuratosi per far lasciare, alle tante famiglie di fuggitivi, l’Europa e agli accordi con il re della Bulgaria Boris e tante altre sono state ancora le azioni a favore di coloro che si trovavano più in difficoltà. Ora molte più cose mi sono chiare. Ho capito finalmente cosa bisogna davvero imparare studiando questi “uomini giusti”. Ho capito che tanti dei mali che hanno combattuto oggi esistono ancora, in forme diverse, ma comunque gravi. Tanti paesi sono provati ancora dalla guerra, dalla povertà e le malattie continuano ad uccidere, in tutto il mondo. Mentre io sono qui a scrivere, ci sono ragazzi anche della mia stessa età che vengono sfruttati, muoiono di fame e di sete, , non hanno più una famiglia… Tutto questo deve finire, assolutamente! I Giusti sono riusciti a porre fine a tante problematiche del loro tempo ed è per questo che credo che ognuno di noi non debba limitarsi solo ad onorarli bensì anche a prenderne esempio e trarre dalle loro opere importanti lezioni di vita da concretizzare nel nostro quotidiano. Ecco, adesso posso dire davvero di essere soddisfatto! E sì, lo ammetto, “seguire” gli insegnamenti dei Giusti potrebbe risultare difficoltoso ma di certo rappresenterebbe un piccolo passo verso una società migliore, anche per quanto riguarda la realtà individuale. Posso concludere affermando, in tutta sincerità, che ammiro molto il Papa e i Giusti tra le Nazioni in generale, si sono dimostrati esempi di grande umanità nella storia ma soprattutto di invidiabile bontà e generosità che hanno trasmesso in tutte le azioni da loro compiute.