/, Sezione9/“Ubuntu, io sono perché noi siamo”

“Ubuntu, io sono perché noi siamo”

di | 2024-02-24T12:11:31+01:00 25-2-2024 5:40|Cultura, Sezione9|0 Commenti

RIETI – Ubuntu. Più che una parola in lingua bantu, è un concetto che parla all’essere umano, esprime benevolenza per il prossimo; una regola di vita basata sulla compassione, il rispetto dell’altro, un’esortazione a sostenersi e aiutarsi reciprocamente, a prendere coscienza non solo dei propri diritti, ma anche dei propri doveri, è desiderio di pace e di condivisione “come possiamo essere felici quando gli altri sono tristi?”. Si è umani attraverso l’umanità degli altri. E’ lo “stay human” del nostro Vittorio Arrigoni, attivista per la pace e i diritti umani, ucciso in Palestina. In Africa si dice Umuntu ngumuntu ngabantu, cioè “io sono ciò che sono in virtù di ciò che tutti siamo (l’essere attraverso altre persone)”. È una regola di vita: “Io sono quello che sono per quello che tutti siamo/Io sono perché noi siamo/Io sono ciò che sono per merito di ciò che siamo tutti/Umanità verso gli altri”. E’ anche un concetto religioso: e noi battezzati, comunicati e cresimati ce lo ricordiamo il Vangelo? Tutti questi concetti sono già stati scritti in quelle pagine.

Nel contesto africano, ubuntu suggerisce che la persona deve diventare tale comportandosi con il resto dell’umanità in modo conforme al rispetto degli antenati e in loro venerazione. Chi in vita sostiene e pratica il principio di ubuntu, potrà raggiungere, nella morte, un’unità con quelli che sono ancora vivi. Ubuntu è uno dei principi fondamentali della Repubblica del Sudafrica ed è connesso con l’idea di un Rinascimento africano. A livello politico, è usato per enfatizzare la necessità di unità o consenso nel prendere decisioni, così come la necessità di un’etichetta umanitaria per informare su queste decisioni. A ubuntu è legato il Premio Nobel sudafricano Desmond Tutu, che da questo concetto ha tratto ispirazione per la sua azione contro l’apartheid. In Shona, la prima lingua per diffusione in Zimbabwe dopo l’inglese, ubuntu è unhu. Il concetto di ubuntu è visto in Zimbabwe esattamente come nel resto delle culture africane, e in Shona esiste anche un detto simile a quello Zulu sopracitato: munhu munhu nevanhu.

A livello sociologico ubunto dice che “l’ospitalità è sacra e non è richiesto presentare omaggi; le persone anziane devono essere chiamate per cognome o soprannome, non per nome; l’ubuntu definisce con precisione i ruoli sociali; non esistono bambini orfani, perché non esistono figli di sangue ma solo figli e nessun genitore abbandonerebbe il proprio figlio. Il concetto di ubuntu è illustrato nel film In My Country, sulla Commissione di Verità e Riconciliazione, con Samuel L. Jackson e Juliette Binoche. Il concetto di ubuntu è richiamato nel film L’assedio di Silverton, che parla del tentativo di far liberare Nelson Mandela tramite un assedio in banca. Nelson Mandela per descrivere il significato diceva che “uno straniero che arriva in un villaggio non ha bisogno di chiedere acqua e cibo”.

Nel campo economico sviluppa una forma di solidarietà economica. In Italia, precisamente nel centro storico di Palermo, il “Centro Internazionale delle Culture Ubuntu ETS onlus” (centroubuntu.it), ha fatto propria la filosofia ubuntu dal 2006 con l’obiettivo di sostenere le famiglie e le persone immigrate a Palermo, costruendo relazioni sociali e una rete di supporto basate sul rispetto e sulla reciprocità, usando il dialogo come elemento chiave per costruire relazioni umane positive, si impegna quotidianamente per favorire tra i bambini e le famiglie, collaboratori e collaboratrici, il senso del rispetto reciproco e della cittadinanza attiva e globale. La caratteristica principale dell’associazione è l’attenzione verso l’educazione interculturale e gli approcci metodologici inclusivi incentrati sulle pratiche di apprendimento non formale e finalizzati a promuovere l’educazione dei bambini, delle bambine e dei giovani con il coinvolgimento delle famiglie.

Oltre all’inclusione sociale e al dialogo, l’associazione valorizza e riqualifica i beni confiscati alle mafie, contrasta la povertà educativa e l’abbandono scolastico, con attenzione verso l’educazione interculturale, gli approcci metodologici inclusivi, garantisce diversi servizi socio-educativi quotidiani rivolti a bambini/e, giovani e alle loro famiglie, con particolare attenzione a quelle immigrate che vivono nel territorio, nei servizi socio-educativi opera anche in convenzione con il Comune di Palermo (SED e SET) e ha attive diverse collaborazioni con USSM, UIEPE, scuole, servizi sociali territoriali.

Grazie alla forte identità e all’importante rete territoriale sviluppata negli anni, rappresenta un’associazione con una salda presenza sociale e riconosciuta come punto di riferimento della comunità locale, ha sviluppato negli anni una consolidata collaborazione con una rete territoriale, nazionale ed europea composta da istituzioni, scuole, università, associazioni nell’ottica dello sviluppo di progetti in ambito educativo e socio-culturale, volti a favorire l’accoglienza delle persone immigrate nel contesto locale; promuove l’educazione interculturale; favorisce l’inclusione sociale e contrasta la povertà educativa e l’abbandono scolastico, creando un ponte tra le istituzioni e le persone.

Le attività quotidiane offerte sono attività di sostegno socioeducativo e scolastico, workshop e laboratori ludico creativi; segretariato sociale e sportello di ascolto per famiglie; incontri tematici con le famiglie; attività di tutoraggio e sostegno ai percorsi di inclusione. A Ubuntu si ispira anche l’informatica (www.ubuntu-it.org) con il software libero, sistema operativo usato da più di 20 milioni di persone in tutto il mondo. La comunità è organizzata in gruppi di lavoro indipendenti che si occupano di gestire attività diverse per promuovere e supportare ubuntu, gestire i portali di Ubuntu-it e organizzare tutte le attività della comunità. Ubuntu è anche il nome dato all’asteroide 2005 EW302 scoperto nel 2005, denominato ufficialmente 202373 Ubuntu.

Francesca Sammarco

Lascia un commento

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

Chiudi