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A Roma il prestigioso Festival di Musica e Arte Sacra

di | 2022-11-18T18:07:57+01:00 20-11-2022 6:45|Sezione10, Spettacolo|0 Commenti

ROMA – Sabato 12 novembre si è inaugurato il Festival di Musica e Arte Sacra 2022 per la XXI edizione, prodotto dalla Fondazione Musica e Arte Sacra presieduta da Hans Albert Courtial, che ha da sempre dato all’istituzione lo scopo del restauro architettonico della basilica di S.Pietro, degli ipogèi, di cappelle e organi in chiese vaticane e quant’altro. Ciò in unione con un numero determinato di concerti con solisti internazionali, che quest’anno hanno coperto i giorni 12-15 di novembre.

I Bamberger Symphoniker

Il primo momento ha visto l’inaugurazione alle 11 mattutine del 12 del mese, col servizio di una messa del cardinal Comastri nella basilica di S.Pietro, in onore di don Lorenzo Perosi, a  150 anni dalla sua nascita. Ne é seguita la “Missa secunda pontificalis” del 1906, quando don Perosi era direttore perpetuo della Cappella Musicale Pontificia Sistina. La sera, in S.Paolo fuori le Mura alle 21, sono comparsi a Roma dopo più di 60 anni i Bamberger Symphoniker che hanno alle spalle 7000 concerti nel mondo.

Diretti da Jakub Hruša, insieme col Coro di S.Cecilia diretto da Ciro Visco, e coi solisti Christina Landshamer soprano e Konstantin Krimmel baritono, hanno dato voce a “Ein Deutsches Requiem” di Brahms, en première a Brema nel 1868 diretto dallo stesso Brahms. Questo raro Requiem, a differenza di quello mistico e pervaso dal senso del castigo di Mozart, e di quello spettacolare e operistico di Verdi, accoglie il pacato lirismo popolare e l’alta tradizione musicale tedesca.

Il soprano Christina Landshamer

A seguire, domenica 13 nella stessa basilica, i Bamberger Symphoniker alle 21 hanno suonato l’incompiuta “Sinfonia n.9” di Bruckner.  Poi, il 14 il pubblico ha goduto di una inedita creazione artistica: in S.Giovanni in Laterano alle 21 ha risuonato la cantata “Vespro Universale su testo di papa Francesco” di Andrea Mannucci, eseguita dall’ensemble L’Appassionata diretta da C.Villaret. Essa era ispirata alla preghiera solitaria di questo Pontefice popolare di rara caratura, in una piazza S.Pietro totalmente vuota di gente (perchè obbediente al di lui sacro invito, in pandemia) i cui cuori però battevano all’unisono con lui.

Il 15 infine, in S.Maria Maggiore, la Cappella Ludovicea diretta da Ildebrando Mura, con Coro e solisti della Cappella Liberiana, ha eseguito musica di Bach, Vivaldi ed Händel, a conclusione del sempre ricco e sacrale Festival.

                                                                         Paola Pariset

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