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Incentivi per trasferirsi nei piccoli comuni

di | 2023-04-14T20:38:24+02:00 16-4-2023 6:40|Attualità, Sezione9|0 Commenti

ROMA – Sono tanti i comuni che cercano abitanti nel 2023. Da anni, infatti, ci sono diversi borghi, a Nord come a Sud, che pagano i cittadini per incentivare il trasferimento e cercare di invertire trend che li vedono sempre più deserti. Da un po’ di tempo ci sono diversi incentivi fiscali per favorire il reinsediamento abitativo e il ripopolamento dei piccoli centri. Tra i principali incentivi, per esempio, ci sono il Bonus Casa di 15mila euro a fondo perduto attivo in Sardegna, la possibilità di stipulare affitti simbolici e il Bonus per il Lavoro a distanza. Diverse tipologie di aiuti sono presenti in Toscana, Emilia-Romagna e Molise, dove ad essere interessati sono o i comuni montani o quelli sotto i 2mila abitanti.

L’aiuto più consistente arriva dalla Calabria, dove i comuni di Santa Severina, San Donato di Ninea, Aieta, Civita, Caccuri, Albidona, Sant’Agata del Bianco, Samo e Bova, municipalità tutte con meno di 2000 abitanti, sono oggetto dell’intervento della Regione Calabria, che ha stanziato 28mila euro per il loro ripopolamento per tutti gli under 40 interessati ad aprire o rilevare un’attività.

Roseto Valfortore in Puglia

Una storia molto simile a quella di Roseto Valfortore, borgo pugliese in provincia di Foggia, dove il sindaco offre 5 mila euro a chiunque decida di trasferirsi e di aprire un’attività economica. A poca distanza da Roseto Valfortore c’è Candela, comune popolato negli anni ’90 da più di 8mila abitanti, che oggi pare disposto a sborsare 2mila euro per chi prende la residenza e acquista casa. Nel dettaglio, per i single interessati al trasferimento sono disponibili 800 euro, che diventano 1.200 per le coppie e 1.500/1.800 per le famiglie.

Bova in Calabria

In Sardegna, invece, l’amministrazione regionale mette a disposizione un Bonus a fondo perduto per chi compra o ristruttura casa in un piccolo comune con meno di 3 mila abitanti. Ovviamente, anche in questo caso è necessario trasferirsi nel borgo e richiedere la residenza entro 18 mesi dall’acquisto; in Emilia-Romagna il primo bando risale al 2020, e da allora è stato sempre confermato ogni anno e prevede incentivi destinati a chi non ha più di 40 anni, ed è residente e lavora nella regione. Il contributo a fondo perduto può arrivare fino a 30 mila euro, e ovviamente ai fini del punteggio conta anche il reddito Isee. In Veneto invece sono stati selezionati 465 comuni, dove chi decide di trasferirsi può ottenere contributi a fondo perduto fino a 40 mila euro. Tali risorse vanno soprattutto ai piccoli borghi ad alta quota,

Il ripopolamento in montagna, proposto attraverso gli incentivi dell’amministrazione regionale del Piemonte, riguarda ben 465 comuni delle Alpi, dove si potranno ricevere incentivi fino a 40mila euro per trasferirsi a vivere e a lavorare, ad alta quota. Le domande finanziate nel 2022 sono state 302 e hanno ricevuto un totale di contributi pari a 10 milioni di euro. Grazie al PNRR relativo ai borghi italiani ci sono due bandi in particolare, per i quali è stata stanziata una cifra superiore a 1 miliardo di euro: il primo bando (linea A) assegna 420 milioni di euro, divisi tra 21 regioni e Province autonome, a un borgo “pilota” a rischio abbandono dove fare interventi mirati al suo ripopolamento (significano 20 milioni di euro per ciascuno dei 21 borghi selezionati). Invece, il secondo bando (linea B) prevede 580 milioni di euro, da distribuire tra 229 piccoli comuni

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