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Il “metodo caviardage”, nuova scrittura poetica creativa

di | 2024-02-24T12:10:35+01:00 25-2-2024 5:25|Cultura, Sezione 6|0 Commenti

MILANO – Trovare la poesia nascosta, lasciarsi trascinare e illuminare dalle parole. Accade con il “metodo caviardage”, ideato da Tina Festa, donna di origini lucane, che ha stilato un metodo per elaborare con la scrittura poetica creativa che consiste nello scrivere una poesia partendo, non da una pagina bianca ma da un testo già scritto. L’ideatrice ha messo a punto diverse tecniche di scrittura poetica che consistono nell’elaborare delle poesie partendo da testi già scritti quali fogli di giornale oppure pagine di libri da macero, utilizzando vecchi racconti.

Si anneriscono le parole considerate “inutili” e si mantengono quelle che danno vita alla poesia vera e propria, abbellendo poi la pagina con disegni o decorazioni. Il termine caviardage in origine significa censurare e cioè cancellare col nero. Parola derivante dal francese caviar, caviale, e potrebbe essere tradotta come “cavialeggiare”, cioè, all’incirca “annerire”. Si oscurano le parole che non servono, per mettere in evidenza invece quelle prescelte, che, insieme, andranno a formare una frase, un pensiero, un componimento poetico.

Tina Festa

L’origine del nome caviardage risale alla Russia del periodo zarista nel quale venivano cancellati gli elementi indesiderati di un documento. Anche in altre epoche storiche questa pratica di “censura” era praticata: vi sono prove che la cancellazione era presente anche ai tempi dei sumeri. Le tecniche proposte, invece, nel caviardage non prevedono la cancellazione del testo come azione primaria, come erroneamente si pensa, bensì la scelta di parole che rispondono al sentire del momento per dare vita a brevi componimenti poetici. Il testo che non serve può rimanere in vista, oppure, se si vuole, può essere cancellato con un tratto nero o utilizzando diverse tecniche artistiche sullo spazio a disposizione.

Occorrerà mettersi in ascolto delle proprie emozioni ed in seguito, si potranno scegliere le parole che rispondono al proprio sentire per dare forma alla poesia. Se la poesia che viene fuori dalla pagina non può essere letta riga dopo riga si potrà riscrivere il testo come cornice nella stessa pagina. Il caviardage non è solo un’attività divertente ed educativa da fare a scuola sarà scegliere le parole e le emozioni che si legano ad esse, semplicemente leggendo la poesia che è scaturita dall’attività di ascolto di sè.

Claudia Gaetani

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