//Quella luna di Saturno così ricca di fosforo

Quella luna di Saturno così ricca di fosforo

di | 2024-03-02T09:13:38+01:00 2-3-2024 9:13|Alboscuole|0 Commenti
di Irene Villanova Gli scienziati hanno rilevato la presenza dell’ultimo dei sei ingredienti fondamentali su Encelado, la Luna ghiacciata di Saturno: il fosforo, uno degli elementi fondamentali per la trasformazione del cibo in energia nel nostro corpo, molto importante anche per il benessere delle ossa e dei denti. Questo elemento vitale contribuisce a rendere fertile il suolo sulla Terra e i ricercatori ipotizzano che nei mari nascosti di Encelado le concentrazioni di fosforo potrebbero essere almeno 100 volte maggiori rispetto agli oceani terrestri. Come afferma Frank Postberg, scienziato planetario dell’Università libera di Berlino, dei sei elementi necessari per la vita – carbonio, idrogeno, azoto, ossigeno, fosforo e zolfo – il fosforo “è decisamente il meno comune nell’universo”, e proprio per questo motivo questa scoperta è molto rilevante e suscita mille dubbi e ipotesi. Il fosforo era l’unico dei sei composti fondamentali che gli astronomi non avevano ancora individuato negli oceani al di fuori della Terra. Viene rilevato nel 2004 grazie alla sonda Cassini, entrata nella polvere dell’anello E di Saturno, composto da granelli di ghiaccio espulsi da Encelado. Tramite gli studi del Cosmic Dust Analyzer (Analizzatore di polvere cosmica) di Cassini,  gli scienziati hanno individuato questo elemento nascosto. Sulla base dei livelli di fosfato osservati nei granelli di ghiaccio, gli scienziati hanno stimato che le concentrazioni di fosforo nelle acque di Encelado siano da 100 a 1.000 volte superiori a quelle degli oceani terrestri. Gli esperimenti condotti in laboratorio indicano che questo sia possibile perché l’oceano di Encelado è ricco di carbonati disciolti. Nonostante l’entusiasmo iniziale, c’è la necessità di condurre altri studi per stabilire se questi fosfati si trovino su tutta la superficie dell’oceano o solo in alcuni punti. “Il prossimo passo sarà tornare su Encelado e cercare, con strumenti adeguati, biomarcatori organici”, afferma McKay,scienziato dei sistemi terrestri dell’Università di Exeter(Inghilterra). fonte:National Geographic