La guerra in Ucraina non sta provocando danni solo agli eserciti, all’economia o alle città, ma anche alla popolazione. Numerosi sono i civili ucraini uccisi, o i civili russi che non vogliono la guerra e che hanno parenti in Ucraina; o viceversa, gli ucraini che hanno parenti in Russia. I russi hanno affermato che, nonostante i bombardamenti sugli edifici civili e sul popolo ucraino, non sparano direttamente alle persone. Questa si è rivelata essere una bugia: ne è prova l’intervista, mandata in onda da un telegiornale, ad un ucraino che, mentre era in macchina, è stato minacciato dai fucili di soldati russi. Per fortuna non è stato colpito, ma questo vuol dire che non è vero che i russi non attaccano i civili. Inoltre, numerosi sono i giornalisti morti o scomparsi. Tuttavia in Russia la verità viene nascosta o distorta. Una testimonianza viene dalla giornalista Marina Oysyannikova, che durante un TG russo,  ha interrotto la trasmissione mostrando  un cartello con la dicitura “NO WAR”, e dicendo ai cittadini russi di non credere a ciò che afferma il regime. Il filmato ha fatto il giro del web molto in fretta ed è uscito dalla Russia, andando a finire anche in trasmissioni italiane come per esempio Blob, su Rai 3. La giornalista, in marzo, ha subito un processo e ha dovuto pagare una multa; successivamente è stata intervistata in varie trasmissioni, tra cui anche “Che Tempo Che Fa”. Questo significa che il regime sovietico mente anche ai suoi stessi cittadini, e non si può nascondere il massacro perpetrato dai russi. Tuttavia noi europei non possiamo avere tutte le informazioni riguardanti questa guerra:  potrebbero esserci cose di cui non siamo a conoscenza. Speriamo solo che questo inutile conflitto finisca presto, senza ulteriori ripercussioni sui Paesi interessati. Alice netti-3^D