//L’ATTUALITA’ DELLA PROPOSTA EDUCATIVA DEI GESUITI DI GIULIA CONGIU 3A SCIENZE UMANE

L’ATTUALITA’ DELLA PROPOSTA EDUCATIVA DEI GESUITI DI GIULIA CONGIU 3A SCIENZE UMANE

di | 2024-05-22T23:16:30+02:00 22-5-2024 23:16|Alboscuole|0 Commenti
Nel Cinquecento le finalità della pedagogia gesuita erano racchiuse nella Ratio Studiorum, o “piano di studio”, documento che stabiliva ufficialmente l’insieme delle regole relativamente alla formazione dei gesuiti nel 1599, valide per ogni collegio. Solo dopo otto anni dal riconoscimento dell’ordine da parte di papa Paolo III, nel 1540, i collegi della compagnia di Gesù vennero aperti anche ai laici. A dimostrare che la base e le origini della scuola erano rimaste religiose, le materie spirituali non necessitavano di pagamenti, mentre le materie laiche erano a pagamento. Una delle priorità dei gesuiti era l’istruzione di qualità che riservava ai suoi studenti che sarebbero diventati avvocati, giudici e teologi. Ciò era possibile grazie alla profonda preparazione degli insegnanti. La scuola gesuita è ancora una scuola d’ élite, con finalità più attuali. Tra queste troviamo la promozione del dialogo tra cultura e fede che equivale al dialogo, oggi costruttivo, tra fede e scienza, che inizia ad acquisire sempre più importanza. Un’alta priorità sostanziale è la cura della specifica persona, intendendo l’interesse per i talenti di ogni studente.  Infine, l’importantissimo concetto di apprendimento permanente che troviamo già negli obiettivi del Cinquecento, con la continuità dell’esercizio dell’utilizzo del latino. Lo scopo dei gesuiti era ed è, quindi, quello di mettere al primo posto lo studente e le sue capacità, tenendo conto delle sue aspirazioni e dei suoi desideri. Gli studenti devono però ricavarsi il loro posto nella scuola, popolata da persone destinate a diventare importanti. In breve, i capisaldi della didattica gesuita, che oggi come ieri hanno influenzato l’organizzazione scolastica dei collegi, sono i seguenti.        Preoccuparsi di fornire delle solide basi religiose; fare in modo che gli studenti possano essere istruiti adeguatamente su ciò che può aiutare le loro anime e a renderli in grado di insegnare ciò che hanno appreso durante i loro studi. Il latino doveva sostituire la lingua popolare dei singoli studenti, perciò gli allievi erano obbligati a parlare sempre latino. Erano esonerati dal farlo solo nei giorni di vacanza e nelle ore di ricreazione, a meno che il provinciale ritenesse che si potesse continuare a mantenere in atto questo obbligo. Gli studenti, quando scrivono a persone interne alla scuola devono scrivere in latino. Ogni anno gli studenti dei livelli superiori (filosofia e teologia) compongono delle poesie sempre in latino che vengono esposte. Le rappresentazioni teatrali devono essere rigorosamente in latino e devono   essere rappresentate molto raramente. Inoltre devono trattare solo argomenti religiosi. Le cerimonie di premiazione servono a favorire tra gli studenti una sana competizione, ma ciò non deve interferire con il loro rendimento. Le spese sostenute dai collegi sono a discrezione di alcune persone insigni. Il teatro e le cerimonie sono ancora dei mezzi pedagogici molto importanti. Il teatro viene inserito fin dalla prima infanzia, nella scuola materna ed elementare, ma è presente anche nelle scuole superiori dove vengono organizzate sia giornate da trascorrere in teatro che rappresentazioni interpretate dagli studenti. Abituare gli studenti fin da piccoli a parlare e a relazionarsi con il pubblico è un mezzo per portarli a vincere la timidezza e a fare in modo che quando cresceranno si trovino a loro agio in ogni situazione. Inoltre, questo metodo presenta agli studenti ogni genere di strada per il loro futuro, facendo in modo che chi è interessato a intraprendere questa strada possa coltivarla anche a scuola. Le premiazioni, invece, servono a mettere in competizione gli studenti spingendoli a fare sempre meglio con la prospettiva prestigiosa di una gratificazione non solo materiale.