/, Spettacolo/Al TAO Dance Theatre il Leone d’Argento

Al TAO Dance Theatre il Leone d’Argento

di | 2023-08-03T10:53:23+02:00 6-8-2023 5:40|Sezione9, Spettacolo|0 Commenti

VENEZIA – La Biennale d’arte di Venezia guarda davvero al mondo: non c’è evento artistico che sfugga al suo occhio critico. Ora l’ultimo Leone d’Argento della Biennale Danza, il 27 luglio è stato consegnato – in Ca’ Giustinian a Venezia, dal presidente dell’istituzione Roberto Cicutto, e dal direttore artistico del settore Danza Wayne McGregor – al TAO Dance Theater.

Una realtà artistica cinese, nata nel 2008 a Pechino e da allora resasi nota in tutto il mondo, in primis a New York, nel cui Lincoln Center Art Festival essa ha avuto più commissioni. E comunque nei teatri internazionali in cui la compagnia si è esibita – la Sydney Opera House, il Théâtre de la Ville a Parigi, in “Infinite Walking” o in “Exchange” – le repliche a richiesta sono sistematicamente giunte al massimo consentito. Strani spettacoli quelli della TAO Dance Theatre, coi tanti ballerini nerovestiti, che si muovono in gruppo, donne e uomini non ben riconoscibili fra loro, impegnati in movimenti che richiedono totale scioltezza, specie quelli che il linguaggio accademico occidentale chiama ‘cambré’, ossia il piegamernto della spina dorsale all’indietro. sino a toccare terra con la testa.

Ed in effetti le coreografie hanno un carattere matematico: quelle create per il Lincoln Center si intitolano “Numerical Series” e ”Non-numerical Series”, e si basano sulla ripetitività minimalista di una cellula gestuale. La concezione del corpo umano nella TAO Dance è circolare, rientra nel Circular Movement System e punta alla dimostrazione che il corpo dell’uomo può impegnarsi in ogni tipo di movimento.

Il TAO Dance Theater ha avuto successo proprio nel mondo di Internet, né la cosa ci sorprende: nello scorso luglio esso si è presentato in Italia al Festival di Nervi, portando in prima assoluta “Circular Movement Contrast”, ottenendo il consueto visibile successo. La compagnia infatti rientra in “Imago Cina”, un marchio che intende portare nel mondo l’arte cinese, e con essa potenziare il rapporto economico e politico con tale mondo. E gli orizzonti si spalancano e si alterano: senza possibili previsioni.

Paola Pariset

Lascia un commento

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

Chiudi