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La stanza degli schiavi, altra scoperta a Pompei

di | 2021-11-18T18:05:39+01:00 21-11-2021 6:30|Attualità, Sezione 7|0 Commenti

POMPEI (Napoli) – Eccezionale scoperta nella villa suburbana di Civita Giuliana, alle porte di Pompei. Una stanza di circa 16 metri quadrati, accanto alla stalla della casa, immortala una scena che ci riporta a pochi istanti prima dell’eruzione del 79 d. C. La stanza degli schiavi, come è stata battezzata, rivela uno spaccato di vita quotidiana degli antichi pompeiani, in particolare di quella fascia di società umile, ancora oggi poco conosciuta. Abitata da tre servitori, forse di un generale dell’esercito o di un alto magistrato romano, la stanza ha restituito oggetti sorprendentemente intatti: finimenti dei cavalli, timone di un carro, un vaso da notte, anfore, brocche in ceramica, suppellettili e vari attrezzi da lavoro.

I muri sono spogli, privi dei sontuosi affreschi tipici delle ville patrizie, né sono state ritrovate tavole sotto ai letti, come era uso nelle case dei signori. Sono state ricostruite, attraverso la tecnica del calco in gesso, tre brandine, munite di un ingegnoso sistema tale da permettere di allungare o accorciare il giaciglio a seconda dell’altezza dell’occupante. La villa, rimasta intatta fino all’arrivo dei flussi piroclastici, è stata presa di mira, nel corso degli anni, dai tombaroli, ma le indagini condotte dalla Procura di Torre Annunziata e dai Carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale, hanno scongiurato che gli straordinari reperti rinvenuti fossero trafugati e immessi sul mercato nero.

“Una scoperta eccezionale, perché davvero è rarissimo che la storia restituisca i particolari di queste vite”, ha commentato il direttore del Parco Archeologico, Gabriel Zuchtriegel. E anche il ministro della cultura, Dario Franceschini, ha sottolineato i significativi passi avanti nella ricerca scientifica che fanno degli scavi campani un modello di studio unico al mondo: “Pompei è la prova che quando l’Italia crede in se stessa e lavora come una squadra raggiunge traguardi straordinari, ammirati in tutto il mondo. Questa nuova incredibile scoperta dimostra che oggi il sito archeologico è diventato non soltanto una meta tra le più ambite al mondo, ma anche un luogo dove si fa ricerca e si sperimentano nuove tecnologie”.

Amalia Ammirati

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