//LA QUARANTENA

LA QUARANTENA

di | 2020-03-18T10:30:25+01:00 18-3-2020 10:30|Alboscuole|0 Commenti
di Loglisci Raffaele_ III B Ormai è da mesi che si continua a parlare di questo COVID-19 o comunemente detto coronavirus. Il virus ha iniziato la sua diffusione dalla città Wuhan in Cina e si è diffuso in tutto il mondo, attualmente sembrerebbe che la Cina abbia superato questo brutto momento, il problema è ora delle altre nazioni in particolare dell’Italia. Anche qui a Gravina all’inizio la questione è stata affrontata con molta tranquillità da tutti, nessuno aveva una reale paura per qualcosa che sembrava molto lontana da noi. Quando è però giunto il primo caso in paese, questo si è chiuso in se stesso e la maggior parte della popolazione nelle proprie case. Vi è però ancora una parte della popolazione che non rispetta le regole nonostante i diversi appelli da parte del sindaco a non uscire e non creare assembramenti. Non si capisce fino in fondo la gravità della situazione, non solo gli anziani ma anche molti giovani riempiono le strade del nostro paese.  Io sono un semplice ragazzo di quattordici anni ma fin da subito ho capito la gravità dell’epidemia e la situazione che si sta vivendo, pur soffrendo stando in casa, lo faccio per il bene di quelle persone che sono a rischio morte e per i medici e il personale sanitario che lotta ogni giorno contro questo nemico facendo turni lunghi e faticosi per aiutare la popolazione italiana. Sono quasi sbalordito da me stesso che in questi giorni seguo con attenzione tutti gli sviluppi del caso e le ultime notizie in merito. Mi dedico per passare il tempo con impegno nello studio, nel leggere un libro e nell’imparare a cucinare. Penso anche che questo virus può da una parte essere utile a riscoprire stando forzatamente in casa il valore della famiglia che spesso viene dato per scontato. Questa “quarantena” forzata ha portato anche dei benefici all’ambiente ad esempio con la riduzione dell’inquinamento atmosferico dovuto al momentaneo blocco della produzione industriale. Voglio concludere questo mio pensiero con un ringraziamento a tutto il personale sanitario che lotta ogni giorno per noi, a noi non resta che seguire le regole e restare in casa riscoprendo attività e valori dimenticati nella frenesia quotidiana.