//INTERVISTA ALLA PROF LUIGIA GIUNTA

INTERVISTA ALLA PROF LUIGIA GIUNTA

di | 2022-05-02T08:13:09+02:00 2-5-2022 8:13|Alboscuole|0 Commenti
di Valeria Mosca della redazione “A Scuola di Giornalismo”, classe IV A, Istituto Comprensivo “M. L. King” Caltanissetta plesso “M. Abbate”./// Caltanissetta, 2 maggio 2022  
  • Chi è Luigia Giunta?
  • Luigia Giunta è una donna di 52 anni che si dedica prevalentemente alla sua famiglia e al suo lavoro. Quindi è una moglie, una mamma, una zia, ma anche un architetto che insegna teoria e tecnica della rappresentazione grafica e topografia presso l’ITET Rapisardi Da Vinci di Caltanissetta.
  • Come è nata la passione per l’insegnamento?
  • Quasi per caso, perché ho partecipato senza grande enfasi ad un concorso per frequentare un corso universitario e acquisire l’abilitazione all’insegnamento e da lì è iniziata la mia avventura nel mondo della scuola. Pian piano mi sono resa conto che mi piace molto l’insegnamento che mi consente di trasferire quello che so.
  • Come è il tuo rapporto con gli studenti?
  • A me piace molto stare con i miei studenti, mi fa sentire giovane e spero di essere per loro una guida, anche se un po’ di severità non guasta.
  • Il dialogo è importante?
  • Certo, perché il dialogo serve a superare le difficoltà. Un buon insegnante deve dialogare con i propri studenti anche per capire quali sono i loro sentimenti e il loro vissuto. Talvolta dietro un apparente difficoltà si nasconde magari un problema familiare o coi compagni. Solo parlando si conquista la fiducia e si può diventare punto di riferimento per i propri alunni.
  • Anche tu sei stata studente, ti immedesimi nei problemi dei tuoi alunni?
  • Sicuramente ed è proprio perché sono stata studentessa so che alcune volte un “non ho capito” vuol dire “non ho studiato”.
  • Nella tua carriera hai avuto a che fare con casi difficili?
  • Soprattutto quando facevo l’insegnante di sostegno.
  • Come sei riuscita a gestire la classe in questo periodo di pandemia?
  • La D.A.D. è stata un’occasione per sperimentare nuove metodologie didattiche. Penso invece che la didattica integrata D.D.I. ossia una parte di alunni in classe e altri a casa sia la cosa peggiore che potesse capitare alla scuola italiana. Inevitabilmente qualcuno viene trascurato, l’insegnamento è fatto anche di sguardi e difficilmente l’insegnante può guardare gli alunni in classe e quelli dentro uno schermo. I ragazzi che si trovano a casa si sentono soli, trascurati e inevitabilmente si distraggono rendendo inefficace l’azione didattica.
  • Hai avuto il tuo modo di insegnare utilizzando la D.A.D.?
  • Si come ti dicevo, e dato che ormai la lezione frontale è sempre più affiancata da altre metodologie …. con la D.A.D. almeno per quanto riguarda la mia materia, sono riuscita ad ottenere dei buoni risultati.
  • La scuola continua a essere “maestra di vita”?
  • Si, a scuola non si travasano soltanto contenuti, la scuola è il luogo dove si imparano le regole del buon vivere, il rispetto per sè stessi e per gli altri e anche per le cose. La scuola ci prepara ad affrontare il mondo, ci pone davanti ad alcune difficoltà e ci insegna a pensare per risolverli.
  • Riesci a conciliare il tuo lavoro con le esigenze familiari?
  • Cerco di eseguire tutti i miei impegni con il massimo dell’impegno.