//“HA SEGNATO MARADONA” l’urlo rimbomba nella scuola Vaccina

“HA SEGNATO MARADONA” l’urlo rimbomba nella scuola Vaccina

di | 2020-02-08T17:08:17+01:00 8-2-2020 17:08|Alboscuole|0 Commenti
Di Niccolò Zingaro – classe II sez. H   “Ha segnato Maradona” dice con un filo di voce Minuccio, ormai uomo, dopo che il suo caro amico è stato ammazzato. Il 6 febbraio 2020, presso l’auditorium “Ciro Sinisi” della scuola “P.N. Vaccina” di Andria, è stato presentato lo spettacolo teatrale “Ha segnato Maradona”. Due gli attori sul palcoscenico, Francesco Delvecchio e Luigi di Schiena, quest’ultimo autore dell’opera. La storia è quella di due bambini napoletani, Rino e Minuccio, i quali vivono nel periodo d’oro del calciatore Maradona e lo fanno con lo spirito tipico di tutti i ragazzi appassionati di calcio, al punto da saltare la scuola e non studiare, per il piacere di organizzare partite e giocare. Rino e Minuccio sono soliti giocare nel campetto del quartiere Scampia di Napoli, dove, nonostante rechino fastidio al vicinato, si divertono in libertà e fanno lite per chi debba stare in porta. Con uno spiritoso accento napoletano, i due protagonisti crescono in una città dove il boss Mario, uomo mafioso, illude i due innocui bambini, i quali vogliono diventare solo come il loro calciatore preferito, Maradona. I due ragazzi, all’occorrenza, rubacchiano palloni da calcio dal negozio del vecchio Peppino e un giorno sarà Mario ad accompagnare Minuccio da Peppino, costringendo l’anziano a dare un pallone al ragazzo. Minuccio e Rino entrano così nel giro mafioso da bambini, senza essere a conoscenza di tutto ciò, dall’essere pali all’urlo “Ha segnato Maradona”, quando arriva la polizia. La sorte vuole, però, che Minuccio è cacciato via dal boss per un fortunato errore, mentre Rino resta in trappola e muore per mano della mafia, dopo essersi rincontrato con Minuccio. Questo spettacolo ha regalato forti emozioni a tutti i ragazzi presenti, ha scavato nel profondo di tutti loro, facendoli riflettere sulla realtà, che li circonda e sull’importanza dell’amicizia, che è il più grande dei valori. “Ho scritto questo testo, perché ho conosciuto compagni, che hanno intrapreso la strada della criminalità. La vita non è un gioco, ragazzi!” ha dichiarato l’attore Luigi Di Schiena.