//Edith Bruck

Edith Bruck

di | 2022-06-24T21:27:59+02:00 24-6-2022 21:27|Alboscuole|0 Commenti
Ogni persona ha un nome, datole da suo padre e da sua madre. Dietro ogni nome c’è una storia. Edith Bruck aveva un nome, aveva una storia. I tedeschi le avevano tolto i vestiti, le scarpe, i capelli e anche il nome. Era diventata un numero, “11152”. Un giorno avvenne un miracolo. Nel luogo dove lavorava come prigioniera, il cuoco le chiese: “Come ti chiami?”. Con quella semplice e futile domanda, involontariamente, quel cuoco aveva restituito a Edith la sua identità. Edith si sentiva rinata. Aveva un nome, quindi esisteva. L’identità è riconoscersi ed essere riconosciuta. Privare una persona dell’identità significa toglierle ogni punto di riferimento e privarla delle proprie certezze, dell’idea che ha di sé. Il diritto all’identità è un diritto fondamentale e la nostra Costituzione lo protegge. La Costituzione protegge il nostro nome, la nostra cittadinanza e la nostra capacità giuridica, cioè la possibilità di ognuno di possedere diritti e doveri. Il diritto all’identità è inviolabile, nessuno lo può modificare, limitare o addirittura calpestare. Togliendo i diritti si toglie la libertà. Questo è accaduto nei campi di Auschwitz, Dachau, Bergen-Belsen. Uomini, donne e bambini erano diventati fantasmi. Possiamo sperare che tutto ciò non si verifichi più. Affinché la memoria si tramandi.   Clara Curigliano – classe 3^G