//Curiosità su Napoleone

Curiosità su Napoleone

di | 2020-05-02T19:19:25+02:00 2-5-2020 19:19|Alboscuole|0 Commenti
Napoleone Bonaparte nacque il 15 agosto 1769. La Corsica, dov’era nato nel 1769, era stata ceduta dalla Repubblica di Genova alla Francia da appena un anno. I genitori di Napoleone erano di origini toscane e in casa loro si parlava italiano. Come abbia fatto quel ragazzino sbarcato in Francia a frequentare un collegio militare e a diventare imperatore, è un oscuro mistero del destino. Come tanti stranieri fu deriso, guardato con ostilità e sospetto, odiato da molti. Invece la condizione sociale, l’ambizione e le giuste scelte politiche lo trasformarono in colui che regnò su mezza Europa. Napoleone Buonaparte cambiò il cognome in “Bonaparte” dopo la morte del padre, pochi giorni prima di sposare Giuseppina e partire per la campagna d’Italia, per renderlo più adatto alla lingua francese. Malinconico, egocentrico e un po’ complessato, era un uomo dalle mille contraddizioni, ma soprattutto uno straniero in casa degli oppressori della sua terra, i francesi.Il futuro imperatore di Francia era infatti nato ad Ajaccio, in Corsica, era quarto di 12 fratelli. Pare fosse un ragazzino vivace, pronto a sfidare la severità della madre, Maria Letizia Ramolino, nobildonna discendente da italiani emigrati in Corsica. Forse per questo, il padre Carlo Maria, avvocato, borghese affascinato dall’aristocrazia, lo aveva destinato alla carriera militare. I Buonaparte vantavano nobili origini toscane, lo stesso Napoleone confessò: “Io sono italiano o toscano, piuttosto che còrso”. Raccontava di essere italiano, ma dell’Italia diceva cose non troppo positive sul carattere italico. Ci sono però altre curiosità sull’imperatore dei francesi che vale la pena ricordare. Eccole. ERA BASSO?  Sì, ma non “così” basso: gli storici concordano che fosse alto circa 1,68 cm, 3 centimetri più della media dei francesi del suo tempo. Quella di Napoleone “formato mignon” sarebbe una maldicenza degli inglesi per sminuirne la fama sui campi di battaglia. RUBÒ LA GIOCONDA? Non è neppure vero che trafugò la Gioconda di Leonardo: secondo gli storici il dipinto si trovava in Francia dal 1517, dove lo aveva portato proprio l’autore. In seguito il quadro fu acquistato molto probabilmente dal Re Francesco I: Napoleone, grande appassionato d’arte nel 1800 si limitò ad appenderlo nelle stanze della moglie Josephine e in seguito la Monna Lisa entrò a far parte della collezione permanente del Louvre. PERCHÉ SPESSO E’ RITRATTO CON UNA MANO NEL GILET?  Semplicemente un’usanza diffusa tra coloro che si prestavano a un ritratto tra il 18esimo e il 19esimo secolo. COME ERA SOPRANNOMINATO? Nabulio è il soprannome con cui lo chiamavano i genitori da piccolo.
FU UN INNOVATORE. Fu durante le campagne napoleoniche che si cominciò a sperimentare il cibo in scatola: merito del pasticciere Nicolas François Appert che ideò un metodo di cottura del cibo in vasetti di vetro a chiusura ermetica. AMAVA LA STORIA. Strano ma vero, la più grande conquista della spedizione in Egitto fu scientifica: la scoperta da parte di un ufficiale francese della Stele di Rosetta, una tavola di granito che ha aiutato i linguisti a interpretare i geroglifici, aprendo la strada allo studio dell’antico Egitto.
FU LEGISLATORE. Il più importante lascito dell’età napoleonica sono le riforme attuate fra il 1800 e il 1804, anni durante i quali fu redatto il Codice civile, detto anche Codice Napoleone, approvato il 21 marzo 1804. Il Codice andò a toccare anche le regole per la successione imponendo che una parte delle eredità dovesse essere divisa in modo uguale tra i discendenti. Napoleone però volle che nel Codice la donna risultasse totalmente sottomessa all’uomo al quale doveva assoluta obbedienza.Grazie a Napoleone venne sviluppata anche l’istruzione superiore con l’introduzione dei licei statali, scuole impegnative e riservate ai giovani di buona famiglia. I licei napoleonici erano, come quelli di oggi, pubblici, finanziati cioè dal denaro raccolto con le tasse e con gli investimenti del governo, e i docenti erano dipendenti dello Stato. ERA SUPERSTIZIOSO. Si racconta che temesse i gatti. In effetti pare che soffrisse di ailurofobia (fobie dei gatti). Ma era superstizioso e come molti europei del tempo si teneva lontano i gatti neri. 2^I