//25 aprile 2019

25 aprile 2019

di | 2019-04-24T11:01:08+02:00 24-4-2019 11:01|Alboscuole|0 Commenti
di Francesco Magi- OGNI GIORNO 1945/2019: gli orrori che non sfumano nel passato e gli spettri che riaffiorano nel presente. Nell’anniversario della liberazione rivive la Costituzione nata dalla Resistenza IL FILO SPINATO DI AUSCHWITZ è la testimonianza dell’orrore generato da un gruppo spietato che s’impadronì di una società di persone inconsapevoli e indifferenti. Questo filo spinato, simbolo di atrocità inaudite, deve farci tenere alta la guardia insegnando ai giovani ad amare la nostra Costituzione. LA COSTITUZIONE non è una macchina che una volta messa in moto va avanti da sé. La Costituzione è un pezzo di carta. Se la lasci cadere non si muove. Per farla muovere ogni giorno bisogna metterci il combustibile. Bisogna metterci dentro l’impegno, lo spirito, la volontà di mantenere le promesse che i costituenti vi hanno scritto. Bisogna metterci la propria responsabilità. Piero Calamandrei agli studenti di Milano, 1955 Salviamo la COSTITUZIONE LA RESISTENZA E LA COSTITUZIONE sono scritte col sangue del popolo italiano. Dobbiamo continuare a fare riferimento a quel periodo e a quelle conquiste, e lo dobbiamo fare insieme: sindacati, associazioni che lottano contro la mafia, migranti, magistrati, donne, giovani, anziani, tutti. La festa della Liberazione è la storia della Resistenza, dell’antifascismo e della Costituzione. Nel concreto vuol dire difendere le conquiste della guerra di Liberazione, prima fra tutte la sua punta di diamante: la Costituzione. La data del 25 aprile, frutto di un intenso lavoro politico e culturale dell’antifascismo, è fondamentale nella storia dell’Italia contemporanea, perché è da lì che si dipanano le grandi conquiste che hanno contrassegnato la nostra politica. Cosa unica in Europa, le diverse formazioni partigiane diedero vita a un solo movimento con un comando unitario. Per questo la guerra di Liberazione ha lasciato tracce così profonde, visibili ancora oggi, che invano cercheranno di scalfire con l’opera revisionistica che è in atto. Perché quella non è stata, come dicono, una guerra civile, ma una battaglia combattuta per un interesse superiore. La Resistenza l’ha fatta il popolo con una grande forma di solidarietà: i primi scioperi del 1943, l’Italia è stata l’unico Paese europeo a scioperare durante la dittatura; l’importante contributo dato dai contadini quando hanno nascosto e salvato tanti partigiani. Come possiamo dimenticare i soldati massacrati a Cefalonia dopo l’armistizio del 1943, che scelsero di resistere e combattere per l’Italia? Oggi la Costituzione viene quotidianamente violentata. Siamo arrivati al punto che qualche politico afferma che l’articolo 1 non ha più alcun valore. Quell’articolo, invece, fu il frutto di un intenso dibattito di uomini influenti e nella sua sostanza è meraviglioso, perché dice: L’Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro”. Oggi l’Italia è un Paese con forti disuguaglianze, anche se abbiamo la più bella Costituzione, perché quando fu scritta non era prevedibile quel fenomeno che è l’immigrazione. Pur tuttavia l’articolo 3 dice che tutti sono uguali davanti alla legge, indipendentemente dalla condizione economica, dal sesso, dalla provenienza geografica e i diritti di tutti devono essere garantiti. Dobbiamo tenerci ben stretta la nostra Costituzione e riferirci a essa soprattutto oggi. Guai se così non fosse!