//Nostalgia di una normalità scolastica: il desiderio degli studenti

Nostalgia di una normalità scolastica: il desiderio degli studenti

di | 2022-02-08T18:26:22+01:00 8-2-2022 18:23|Alboscuole|0 Commenti
Didattica a distanza sempre dietro l’angolo e timore per nuove chiusure. L’ansia è forte, tanto che alcuni predicano la sicurezza al 100%, mentre loro stessi, per lo più, si rendono conto che nella vita questa certezza assoluta non esiste. Questa non è “vera scuola“, non ci sono paragoni. Nelle aule e nei corridoi la paura induce spesso gli istituti a forzare i protocolli, dettando regole anche più rigide di quelle disposte. Per noi è difficile mantenere il famoso metro di distanza, anche seduti al banco, perché ci  giriamo indietro, ci sporgiamo verso un altro compagno, non possiamo stare immobili, si tratta di vera e propria mancanza di contatto fisico che noi alunni, a scuola, con altri ragazzi cerchiamo di avere. Tutto ciò ci ha portato ad una realtà che, dopo tre anni circa dall’inizio della pandemia, noi giovani, non riusciamo ad accettare, con cui non riusciamo a convivere, soprattutto a scuola.
La scuola è studio, è insegnamento, sì, ma senza i rapporti umani che scuola è? Il compagno di banco, il tanto atteso dopo ogni vacanza: ormai l’euforia di quel momento è scomparsa. Prima andare a scuola era anche questo, vedere qualcuno, abbracciarlo, dividersi la merenda e per quanto potrebbe essere strano era così bello dividerla con qualcuno. Invece ora no, siamo costretti a stare nel nostro piccolo angolo, nel nostro posto, da soli, ridere con quei sorrisi nascosti dietro le mascherine a distanza; il dolore non si sente ma c’è. Quanto ci ha tolto la dad. Anni di scuola in cui potevamo apprendere e crescere di più, dietro a quelle telecamere, per lo più oscurate, non si poteva altro che intravedere facce spente e poca voglia di stare seduti in camera perché in realtà chiunque avrebbe voluto girarsi e vedere i propri amici e invece vuoto totale.
Questa è la scuola in cui ci tocca ormai stare tutti i giorni. Torneremo alla normalità quando ormai la maggior parte di noi avranno terminato gli studi superiori e non vivremo più la scuola che desideriamo. Dopo tutto questo, però, ce la viviamo lo stesso, distanziata e nascosta quale sia.
RITA  BOTTONE (4^D)