//L’albero di Falcone

L’albero di Falcone

di | 2022-04-28T22:26:19+02:00 28-4-2022 22:26|Alboscuole|0 Commenti

Si chiama “Un albero per il futuro” il progetto che darà vita al bosco diffuso della legalità in tutta Italia, simbolo dell’antimafia. 

Il 29 marzo è arrivata anche nel nostro Istituto la pianta che stavamo aspettando da tempo; i carabinieri sono stati accolti dai bambini della seconda A della scuola primaria di Fagnano Castello. La piccola manifestazione, denominata appunto “Albero di Falcone”, si è svolta nell’atrio della scuola primaria. – con questa iniziativa, saranno gli alberi a raggiungere gli studenti italiani, che custodiranno l’importante simbolo, avendo anche un segno tangibile di ciò che è accaduto in passato qui a Palermo: la memoria è un esercizio collettivo che serve a evitare il ripetersi degli errori”. Questa giornata si inserisce nell’ambito del più ampio progetto nazionale di educazione ambientale rivolta alle scuole “Un albero per il futuro” promossa dal Ministero della Transizione Ecologica e dai Carabinieri della Biodiversità di Cosenza che prevede la donazione e messa a dimora nelle scuole e nei comuni italiani di circa 500 mila piantine. 

Il raggruppamento Carabinieri biodiversità ha ottenuto una “talea” che ha lo stesso genoma della pianta madre, cioè di quel Ficus Macrophylla Columnaris Magnolioides, albero sempreverde, che si trova davanti alla casa di Falcone e che è diventato simbolo di rivolta e di riscatto.  Per due anni il piccolo “albero Falcone” dovrà essere curato in vaso prima della piantumazione definitiva; le piante verranno poi geolocalizzate sul sito dei carabinieri e, attraverso una applicazione per smartphone, gli studenti potranno vederne la distribuzione sul territorio nazionale, monitorarne la crescita e verificare la quantità di anidride carbonica trattenuta dagli alberi nel corso degli anni.  «L’Albero di Falcone fa parte adesso del patrimonio della scuola e diverrà un “monumento” in ricordo dei nostri Eroi che per i valori di Giustizia e Libertà hanno sacrificato la propria vita». 

A cura della docente Maria Antonietta Ferrante, IC Fagnano Castello-Mongrassano CS