//La lunga marcia del Pascal sul tema della legalità

La lunga marcia del Pascal sul tema della legalità

di | 2018-05-29T16:26:44+02:00 29-5-2018 15:00|Alboscuole|0 Commenti
di SARA DI BENEDETTO – In preparazione alla Giornata della Legalità del 21 marzo, l’istituto scolastico ha tenuto una serie di incontri volti alla preparazione degli alunni all’evento. Uno di questi è stato quello con l’associazione Aurispa, un’azienda che si occupa di consulenza ambientale. I suoi referenti, Gianluca Ravazzone (consulente ambientale), Domenico Tricarico (consulente ambientale), Michele Coccia (docente), Pasquale D’Anello (avvocato) e Giannino Tricarico (dottore commercialista), si sono recati presso l’aula magna della scuola per esporre la loro tesi. Un problema che inizia prima nelle nostre case. Il rifiuto richiede conoscenza, non è una cosa soltanto da cestinare, ma richiede una conoscenza abbastanza appropriata di ciò che si va a cestinare ed anche molta pazienza da parte dei cittadini all’interno delle case. Perché “differenziare” non è una cosa semplice. Al di fuori delle nostre case questo problema diventa un giuridico ed economico: il rifiuto comprende una strada legale o una strada illegale. La cosa strana è che, qualsiasi strada prenda il rifiuto, questa assume una rilevanza economica molto importante perché il rifiuto illecito è un business. Infatti, le organizzazioni criminali sono molto interessate a questo business che diventa abbastanza serio anche una volta intrapresa la strada legale perché differenziare creerebbe un potenziale economico corretto, lecito. Occorre parlare di rifiuti e di gestione legale dei rifiuti per sgomberare il campo da tanti luoghi comuni, parlare di quella che è la gestione corretta dei rifiuti e quello che si incontra quando non si gestisce correttamente il rifiuto: le infrazioni, le sanzioni, i reati fino a quelle che noi chiamiamo ecomafie, di cui si sente sempre più spesso parlare. Il ruolo dell’associazione è quello di affiancarsi ad aziende che producono rifiuti e consigliare le soluzioni migliori e più sostenibili anche per le medesime. Ma, allo stesso tempo, seguire aziende che si sono trovate in problemi con la gestione dei rifiuti. È stato mostrato quanto possano essere gravi questi reati, dalle banalità fino alle gestione illecita dei rifiuti, dove si compiono dei veri e propri crimini per trarre un profitto in debito ai danni della nostra salute. Quella dei rifiuti è una piaga che negli ultimi trent’anni è aumentata in maniera esponenziale incidendo in maniera negativa su aspetti ecologici, sanitari e sociali. Le origini sono da ricercare nell’elevato consumismo che ha caratterizzato il nostro paese dagli anni ‘90 ad oggi ed ha portato la produzione dei rifiuti a raddoppiare. In Italia la questione è, purtroppo, ancora ampiamente aperta, soprattutto a causa del business illegale che gira attorno al problema “rifiuti” e alla mediocre gestione politica degli ultimi decenni. Le organizzazioni criminali che commettono reati contro l’ambiente sono comunemente definite con l’acronimo «Ecomafia». Le attività illegali che esse svolgono sono diversificate e si estendono in vari settori della vita sociale; per quanto riguarda l’ambiente, l’elenco delle azioni criminali è piuttosto lungo: raccolta e smaltimento dei rifiuti, abusivismo edilizio, incendi boschivi dolosi per finire alle infiltrazioni di stampo mafioso e camorristico nel campo delle energie rinnovabili. Al termine dell’incontro sono state mostrate le sanzioni, talvolta anche di particolare rilevanza economica, che vengono inflitte a coloro che fanno del rifiuto un guadagno illecito. Chi inquina il nostro ambiente inquina anche la nostra salute, la nostra possibilità di crescita, di futuro, contaminando la nostra storia.