//Incontro degli alunni del King di Caltanissetta con la psicologa Federica Falzone sul tema “Conoscere se stessi attraverso la scrittura”

Incontro degli alunni del King di Caltanissetta con la psicologa Federica Falzone sul tema “Conoscere se stessi attraverso la scrittura”

di | 2023-12-05T10:30:30+01:00 5-12-2023 10:30|Alboscuole|0 Commenti
Si è svolto il 27 Novembre l’incontro “Conoscere se stessi attraverso la scrittura” presso l’istituto comprensivo statale “P. Leone” con la psicologa e scrittrice Federica Falzone promosso dalla docente Donatella Bognanni. Gli alunni delle classi coinvolte, II e III sez E, si sono ritrovati a svolgere esercizi di scrittura, semplici passaggi in cui pensieri producono parole, riflessioni su quel che ognuno fa entrare nel proprio universo di interessi, cogliendolo attraverso i cinque sensi. Gli esercizi eseguiti in gruppo oltre a fornire strumenti utili alla strutturazione di un’idea, alla comprensione degli elementi per la costruzione di una narrazione, hanno avuto l’obiettivo di prendere consapevolezza con le parti del mondo circostante che riflettono le proprie unicità: cosa piace, cosa non viene apprezzato, cosa stimola curiosità. Costruire una narrazione non serve ai ragazzi solo per apprendere le fasi e la sequenza di un racconto ma per immergersi nella narrazione come possibilità, valutare la successione degli eventi come snodi della trama che generano conseguenze, stati d’animo, evoluzione del sé. Costruire il personaggio, la storia permette ai ragazzi di lavorare sulle emozioni provate, sull’evoluzione nel tempo delle stesse, sull’importanza delle relazioni e dell’analisi dei propri moti interiori. La capacità di comprendere gli stati mentali dell’altro, valutare le diverse possibilità di azione in una circostanza scelta diventa una palestra di vita, uno spazio in cui sperimentare. Creare una narrazione diventa un laboratorio esistenziale così come avviene con la lettura. Negli ultimi decenni, gli studi condotti dalle neuroscienze e dalla psicologia hanno dimostrato come la lettura influisca sui processi cerebrali coinvolti nelle rappresentazioni di sé e nella costruzione dell’identità (Calabrese, 2020), si modificano processi cognitivi e motivazionali e aumenta il benessere psichico. Più la narrazione è in grado di farci immergere nello stato emotivo del personaggio, più cresce il livello di ossitocina (antagonista del cortisolo, ormone dello stress) e più si sviluppa empatia, socialità, mediazione emozionale. La lettura “aiuta a riconoscere e a dare un nome alle emozioni, nostre e altrui, con vantaggi dal punto di vista della nostra capacità di relazione” (Batini, 2018).   Inoltre, la lettura “ripara, qualifica, afferma, conferma, proietta nel futuro o nel passato, sublima, esplora, identifica, educa, crea” (Detambel, 2016). Il mondo della lettura e della scrittura è un vero e proprio laboratorio in cui cerchiamo nuove configurazioni possibili del pensiero e dell’azione (Ricoeur, 1983);     L’impostazione narrativa è lo specchio dell’umanità, con il nucleo di fragilità, scelte, possibilità, sfere sociali e relazionali nel loro essere limiti o risorse.   La nostra vita, gli eventi che accadono dipendono anche da come ognuno di noi elabora la propria storia, da come “si racconta”. La narrazione di sé sostanzia il processo di orientamento e accompagna la costruzione di un’identità consapevole, attraverso forme di “bricolage identitario narrativo”, ascoltando, raccontando, leggendo, interpretando storie.  (Batini, et al., 2015).   E’ il principio alla base della psicoterapia come un percorso di “rinarrazione”, in cui ogni elemento della trama viene riattraversato, “rimaneggiato”, ricollocato in una narrazione di senso più ampia. Nulla esista se non viene formattato nella catena crono-sequenziale di una narrazione e che l’Io possa conoscersi, curarsi, trasformarsi solo per via narrativa” (Calabrese, 2020). Psicologia e letteratura aiutano a ripensare e a riscrivere la propria storia personale con uno stile narrativo diverso; il modo in cui ci apprestiamo a raccontare la nostra vita è il modo in cui ci apprestiamo a viverla (Hillman, 1984).   Il laboratorio ha fornito strumenti da inserire nella cassetta degli attrezzi di uno studente, ha aggiunto strumenti utili a un pensiero più consapevole sul sé. La professoressa Bognanni ha sempre incentivato il valore aggiunto della didattica esperenziale. Sono stati, infatti, da lei sostenuti laboratori teatrali, di scrittura e anche durante le lezioni quotidiane, come afferma la preside prof.ssa Daniela Rizzotto “ha fatto lezioni con un metodo innovativo, unico. Ha fatto imparare i diversi tempi verbali coinvolgendo gli alunni camminando, marciando, dando ritmo e permettendo loro di assimilare ancor di più concetti, teorie, regole grammaticali” Anche la dott.ssa Falzone non si è risparmiata esprimendo parole di elogio per la professoressa “E’ in grado di riconoscere le unicità di ogni alunno, illuminando le caratteristiche di ciascuno. Espone con passione tematiche di attualità utilizzando testi classici della letteratura ed educa senza mai perdere il forte entusiasmo di chi il lavoro lo sceglie ogni giorno”. Sull’incontro, invece, riferisce “I ragazzi non si sono mai distolti dal compito. Ho sentito il cerchio di idee rimanere acceso, ho percepito la voglia di associare elementi, trovare similitudini efficaci, l’energia di mettere insieme pezzi per elaborare una trama. I ragazzi si sono cimentati con lo stesso entusiasmo che la loro docente infonde, hanno posto domande, hanno manifestato il desiderio di leggere i loro elaborati. Esperienze come queste, non sono esperienze per scrittori ma per tutti, per prendere contatto con parte di noi che agiscono senza consapevolezza. Un laboratorio per imparare le tecniche narrative è un laboratorio per comprendere l’importanza delle parole, prendere contatto con se stessi perchè se riesci a tradurre in parole ciò che senti, ti appartiene, come afferma D. Goleman”   Infine, la psicologa e scrittrice con gioia aggiunge “Dopo l’incontro, sono tornata nella città che mi ha accolto, in cui lavoro con un bagaglio più ricco, con l’energia che ogni viso mi ha lasciato”. Il laboratorio si concluderà con la lettura online degli elaborati e la docente si augura possa proseguire con “un viaggio” nel testo “Il mare che ci abita dentro” scritto da Federica Falzone e che racconta il vissuto comune di giovani siciliani costretti a lasciare la propria terra e a ritrovarla in  luoghi in cui mettere nuove radici.